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Domenica 12 Maggio 2024




Cosa accadrà dopo la chiusura degli Opg?

L’On. Coscioni: “C’è il rischio che non cambi nulla”

opgTra un anno chiuderanno gli Opg. Lo prevede l’emendamento Marino approvato nel decreto svuota carceri. Cosa accadrà dopo? L’onorevole Coscioni e il presidente di Psichiatria Democratica Lupo temono che la situazione non cambierà di molto: “Dai 6 Opg c’è il rischio si passi a strutture più numerose e più piccole, ma con la stessa logica reclusiva”.

Maria Antonietta Farina Coscioni teme che si ripeta quanto accaduto trent’anni fa con la chiusura dei manicomi: legge giusta ma male implementata. Sul tradimento dello spirito riformatore di cui si era reso artefice lo storico psicologo triestino ha scritto un libro, “Matti in Libertà – l’inganno della Legge Basaglia”: “Lo stesso estensore all’epoca espresse la paura che la legge nota con il suo nome fosse una legge transitoria fatta per evitare un referendum e non immune da compromessi politici – spiega l’ onorevole – il mio timore è che la nuova normativa  porti con sé gli stessi rischi : l’ergastolo bianco, vale a dire la proroga indefinita del ricovero coatto, anche a termine pena, non è scongiurato. Inoltre un lavoro di ispezione e denuncia come quello svolto dalla commissione  Marino non potrà più essere fatto dal 2013, perché i parlamentari nelle nuove strutture non potranno entrare.” 
La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sulla carta dovrà essere sostituita strutture più piccole e numerose. Al momento, sostiene la Coscioni, di strutture sufficienti a garantire quel tipo di servizio non ce ne sono. E il tempo per realizzarle e organizzarle si fa sempre più stretto.
“Occorre creare una rete assistenziale capace di assicurare un reinserimento sociale non traumatico sia per gli ex internati sia per chi, affetto da patologie mentali, commetterà reati dopo la chiusura degli OPG”, dice Emilio Lupo, “In assenza di queste condizioni è alta la probabilità che l’autorità giudiziaria continuerà a disporre continui rinvii della messa in libertà dei pazienti non solo quando si riscontri una reale pericolosità sociale, ma anche a causa dell’ incapacità del territorio di recepire  e trattare questo genere di problematiche”. Il presidente di Psichiatria Democratica si appella alla conferenza Stato Regioni: “Bisognerà adeguare i livelli di assistenza nelle case famiglia o in gruppi appartamento di tutte le Regioni Non dovrà più esistere un divario tra Nord e Sud”, mettendo in guardia dalla possibilità che “l’emendamento Marino resti solo un primo passo. Solo così non ascolteremo più storie di persone internate per decenni anche solo per una rapina o per lievi disturbi mentali”.

Daniele Pallotta

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