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venerdì 26 Aprile 2024




Primo Piano
Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”: la cerimonia a Nisida

Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti la cerimonia a Nisida

Torna a Nisida il Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” voluto dalle onlus Jonathan e Gesco e giunto alla sua nona edizione, in programma sabato 10 settembre 2022 a partire dalle ore 19 negli spazi all’aperto del Centro Europeo di Studi.

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Tutti A Bordo a Napoli con il festival di Mediterranea Saving Humans

Tutti A Bordo a Napoli con il festival di Mediterranea Saving Humans

Napoli ospita il primo festival nazionale di Mediterranea Saving Humans, associazione di promozione sociale impegnata nel soccorso in mare delle persone migranti e nell’organizzazione di iniziative umanitarie in Ucraina. L’appuntamento con “A Bordo!” è al Maschio Angioino da giovedì 1 settembre a domenica 4 settembre 2022.

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I genitori di Paciolla ai giffoner: “Aiutateci a diffondere la storia di nostro figlio”

I genitori di Paciolla ai giffoner Aiutateci a diffondere la storia di nostro figlio

“Cosa possiamo fare noi ragazzi per aiutarvi a scoprire la verità su quanto è accaduto a vostro figlio Mario Paciolla?” È questa la domanda che i  partecipanti della sezione Impact! di #Giffoni2022 hanno immediatamente rivolto ad Anna Motta e Pino Paciolla, i genitori del  giornalista, attivista e volontario napoletano morto in circostanze misteriose durante l'esercizio delle sue funzioni nelle Nazioni Unite.

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Editoriale
Napoli per l'Ucraina

di Sergio D'Angelo
Ho provato una grande emozione alla partenza da Napoli dei tre bus di aiuti umanitari per i civili ucraini che scappano dalla guerra dirigendosi verso il confine polacco, perché non abbiamo il potere di fermare la guerra, ma possiamo offrire concretamente la nostra solidarietà.
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Speciale
Cooperativa sociale EVA: da 22 anni accanto alle donne per liberarle dalla violenza

CooperativasocialeEva

Gestisce in Campania 5 Centri anti-violenza e 3 Case rifugio: la cooperativa sociale EVA, del gruppo Gesco, rappresenta una delle storiche e più radicate esperienze di donne impegnate accanto ad altre donne. Attiva dal 1999 anni nell’ambito della prevenzione e del contrato alla violenza maschile, accoglie e sostiene donne in difficoltà, insieme ai loro bambini, attraverso un ampio spettro di servizi e una serie di percorsi di emancipazione e inserimento sociale e lavorativo.

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News
Martedì, 26 Luglio 2022Pace, cittadinanza, resistenza civile: a Nisida il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti

Pace cittadinanza resistenza civile a Nisida il Premio Responsabilità Sociale Amato LambertiSarà dedicata alla pace la nona edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” in programma sabato 10 settembre 2022 a partire dalle ore 19 negli spazi all’aperto del Centro Europeo...

Martedì, 12 Luglio 2022Attacco alla Masseria Ferraioli: bene confiscato minacciato dalla camorra

Attacco alla Masseria Ferraioli bene confiscato minacciato dalla camorraNuovo atto intimidatorio alla Masseria Antonio Esposito Ferraioli, nata in un bene confiscato ad Afragola e gestita da un gruppo di organizzazioni sociali del territorio.

Lunedì, 04 Luglio 2022Armonia a cavallo: Matilde Lauria al campionato interregionale di equitazione

Armonia a cavallo Matilde Lauria al campionato interregionale di equitazione“Cimentarmi ancora una volta in una disciplina quasi inaccessibile per le mie patologie  mi ha permesso di vivere in pieno le contrastanti emozioni tra gioia, paura e felicità.

Martedì, 28 Giugno 2022Premio Nazionale Amato Lamberti: consegnate le borse di studio

Premio Nazionale Amato Lamberti consegnate le borse di studioIn occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Amato Lamberti, la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, ha ospitato nella mattinata di martedì 28 giugno 2022 la cerimonia di consegna delle tre borse...

Martedì, 28 Giugno 2022Napoli Pride: e che burdello!

Napoli Pride e che burdelloDopo due anni di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, torna il Napoli Pride.

Giudici e rappresentanti della società civile insieme per la legalizzazione delle droghe leggere

Prima invece di punire seconda giornataLegalizzare le droghe leggere e mettere l’Italia al passo con i Paesi dove la regolamentazione di marijuana e cannabis si sta sperimentando con successo. È stato questo il tema al centro della prima di tre sessioni di dibattito venerdì 5 e sabato 6 maggio a Palazzo Serra di Cassano nell’ambito del convegno Prima (invece) di punire, organizzato dall’associazione Non è ancora buio in collaborazione con il gruppo di imprese sociali Gesco.

«Il proibizionismo di fronte a certi problemi sociali che non si riescono ad eliminare è la risposta peggiore perché si rinuncia a governarli, rigettandoli nella sfera dell’illegalità e accrescendo l’insicurezza. Se si riporta il tema nella legalità e si regolamenta l’uso delle droghe leggere ciò consentirà di governare il fenomeno. Occorre un cambiamento di mentalità dopo lunghi anni durante i quali si è ragionato esclusivamente in termini di repressione e di inasprimento delle sanzioni», ha detto il giudice Nicola Quatrano nell’introdurre e moderare i lavori della giornata di venerdì 5 maggio, concentrata sulle proposte di regolamentazione e depenalizzazione delle droghe leggere della Direzione Nazionale Antimafia e dell’Intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis di cui fa parte Benedetto Della Vedova che ha partecipato con un contributo video, mentre ha inviato i saluti il procuratore nazionale Franco Roberti, costretto a Roma da impegni istituzionali. Sulla questione della legalizzazione sono intervenuti poi il sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio, il giudice Henry John Woodcock e il direttore del Dipartimento Farmacodipendenze della Asl Napoli 1 centro Stefano Vecchio.

«Nei Paesi in cui la legalizzazione è attuata abbiamo avuto numerosi effetti positivi: la verifica sulla qualità e quantità delle sostanze vendute, la riduzione del rischio di consumare sostanze non controllate, attraverso la comunicazione trasparente sull’uso delle sostanze si sono messe le persone in condizione di valutare i rischi e si è eliminato il rischio di incorrere nel reato di spaccio per il semplice uso personale», ha detto Vecchio, che ha spiegato anche che «si è riscontrato un miglioramento del comportamento dei consumatori, una riduzione del consumo e l’abbattimento della criminalità in questo settore. L’Uruguay ha disciplinato sia la vendita sia la possibilità di usare la cannabis e se vai in uno shop si trovano diverse qualità di cannabis con i dati trasparenti: provenienza, quantità dei principi attivi etc. Questo permette al consumatore di conoscere gli effetti attesi e scegliere coscientemente e liberamente la sostanza». E dall’Uruguay ha portato la sua testimonianza il professore di Diritto del Lavoro e della Salute Fernando Rovira, che ha illustrato come l’esperienza uruguaiana della  depenalizzazione delle droghe leggere abbia raggiunto ottimi risultati nel contrasto alla criminalità organizzata nel suo Paese.

«La marijuana – ha detto Rovira – è la droga illegale di consumo maggiore in Uruguay, superata solo da due sue sostanze psicoattive legali: l’alcol e il tabacco. La legislazione precedente puniva la produzione, la conservazione e il commercio e i consumatori erano obbligati a commettere un reato o ricorrere al mercato nero del narcotraffico. L’Uruguay è passato da una strategia meramente repressiva a un approccio medico al consumo delle droghe leggere, che viene inquadrato come un problema di salute pubblica, dimostrando che la regolamentazione riduce i danni ed espone a rischi più bassi i consumatori». Ha partecipato al dibattito il senatore Giuseppe De Cristofaro, vicepresidente della Commissione Affari Esteri ed Emigrazione.

«Di fronte alla criminalità organizzata non servono risposte repressive – ha spiegato l’avvocato penalista Claudio Botti nella sessione pomeridiana dello stesso giorno, dal titolo Napoli ultima città dell’Ottocento: tra illegalità, criminalità e camorre -  La repressione, negli anni, si è dimostrata inefficace perché non ha procurato un reale indebolimento del fenomeno criminale. In questo senso il decreto Minniti, con l’introduzione di alcuni istituti assurdi come la “flagranza differita”, rappresenta una deriva autoritaria per le garanzie individuali ed è proprio l’esempio delle cose da non fare in termini di sicurezza».

Il convegno si è chiuso con un’ampia partecipazione di pubblico. Al centro dell’incontro di sabato 6 maggio il tema Welfare, lavoro e bonifica ambientale, introdotto e moderato dal professore Vittorio Vasquez che ha segnalato il notevole interesse nei confronti dell’iniziativa da parte dei media nazionali. I lavori di sabato mattina hanno visto alternarsi gli interventi del ricercatore Gennaro Ascione, del produttore teatrale Angelo Curti e della sociologa Paola De Vivo.

«Bisogna rimettere al centro del dibattito il tema del Welfare legato a Napoli – ha detto la docente di Sociologia Paola De Vivo - città rilevante nel profilo dello sviluppo del Mezzogiorno, protagonista dell’area mediterranea messa in crisi dalla globalizzazione e dall’europeizzazione. Lo sviluppo va ripensato come percorso condiviso dal basso in cui è necessario tutelare gli interessi di tutti, anche dei più deboli attraverso un Welfare generativo di risorse materiali e immateriali. E’ rilevante che si possano creare contenitori dove iniziare dei percorsi comuni e riflettere insieme sulla città, là dove in presenza di una tale complessità sociale il dibattito è sempre troppo limitato. L’obiettivo auspicabile sarebbe quello di realizzare dei forum pubblici permanenti».

Sono intervenuti inoltre il presidente del Consiglio Comunale di Napoli Sandro Fucito e la sceneggiatrice Maddalena Oliva, autrice di “Robinù”, che ha posto il problema di intervenire prima che i ragazzi arrivino in carcere fornendo loro valide alternative al contesto culturale e sociale degradato di appartenenza. La giornalista ha inoltre comunicato in anteprima che il documentario che “Robinù” sarà trasmesso in prima serata sulla Rai il prossimo 8 giugno. Le conclusioni sono state affidate a Sergio D’Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco: «Dai diversi contributi è risultato evidente che il Welfare è decisivo per lo sviluppo delle città e per costruire condizioni di sicurezza e giustizia nei territori. Ogni volta che si decide di disinvestire sul Welfare e di ridurree le risorse economiche a disposizione per questo settore strategico si corre il rischio che lo Stato sia costretto a sostenere maggiori oneri. Ogni volta che si decide di rinunciare ad assicurare servizi ai giovani, assistenza ai tossicodipendenti, misure innovative per l’accoglienza di immigrati e senza dimora, percorsi di inserimento per donne sole si corre il rischio che lo Stato sia costretto a dover investire maggiori risorse in politiche securitarie. E’ un errore gravissimo che città complicate come Napoli non possono più consentirsi».

I promotori dell’associazione hanno comunicato che nell’arco di un mese verrà completato il percorso costituente con un’assemblea pubblica cui seguiranno approfondimenti tematici che proveranno ad affrontare in modo integrato le questioni complesse della città.

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