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venerdì 26 Aprile 2024




La situazione oggi

Il Comune ha avviato da qualche tempo un monitoraggio degli inserimenti e dei trasferimenti di minori, gestanti e nuclei madre-bambino in condizioni di disagio e abbandono: la volontà è quella di tenere la luce accesa sulle fragilità del territorio cittadino, di conoscere e aggiornare dati e sviluppi, ma anche quella di farsi delle domande, chiedersi quali sono le caratteristiche socio-demografiche di questi soggetti, quali le cause dell'allontanamento dalle famiglie, i tempi di permanenza, il progetto educativo. Al 10 novembre 2011, a Napoli, sono 31 i minori in difficoltà dislocati in strutture di accoglienza residenziale: 2 di loro stanno per avere un figlio; 3 di loro sono accompagnati in questo percorso dalla madre.

In tutta la città risiedono circa 205.192 minori, 69.186 solo nella cinta periferica che corre da Ponticelli a Soccavo a Chiaiano a Scampia. Chiaia, Posillipo, San Ferdinando, prima municipalità, ha il numero più basso, appena 15.199. Il 25% ha meno di 3 anni, il 53% è in età scolare. Quanti sono quelli che hanno bisogno d'aiuto? Per avere una risposta, ai dati forniti finora bisogna forse accompagnare le parole di chi vive immerso in queste cifre, e sa ricondurre ad un numero una faccia e un problema: «La realtà in cui lavoriamo è particolare, perché spesso abbiamo a che fare con bambini “sommersi”, - spiega un' operatrice sociale occupata nelle attività di educativa territoriale in un popoloso quartiere del centro storico - si tratta di quei minori dimenticati dalla scuola, che nella famiglia non trovano un riconoscimento della propria infanzia, che sono già grandi e autonomi a 12 anni e che a 12 anni possono scegliere, senza rendersene conto, il proprio futuro, senza un accompagnamento, una guida». Come si interviene, allora? «Bisogna investire di più nel sociale, tenendo conto che  il nostro è un lavoro di relazione, non può essere messo in discussione da tagli al welfare. Il nostro è un lavoro che non può finire quando finiscono i soldi».

Raffaella R. Ferrè

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