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venerdì 26 Aprile 2024




Criature

Il teatro in carcere e il valore salvifico degli incontri

criatureQuando è che un uomo smarrisce l'innocenza? E sopratutto di chi è la responsabilità? "Criature" spettacolo teatrale scritto e diretto da Raffaele Bruno con Federica Palo, Angela Dionisia Severino e Rita Paolella invita i carcerati ad incontrare il momento in cui qualcosa nella loro vita si è rotto e a immaginare una via diversa.

"Una musica di dolore e speranza assieme forse solo a Napoli la puoi suonare così forte" dice Stefano Benni di "Criature", spettacolo prodotto da Delirio Creativo (il laboratorio teatrale condotto dallo stesso Raffaele Bruno, Federica Palo e Alex Capasso) nell'ambito dell'associazione Scuola di Pace grazie al sostegno dell’8X1000 della Chiesa Valdese, la cui tournèe partirà ufficialmente venerdì 6 febbraio per entrare fino a giugno in diverse strutture carcerarie campane.
La storia narra la vera storia di un giovane killer che sta per ammazzare il boss quando questi si fa scudo del corpo del proprio bambino. "C'è nella vita di ognuno- spiega Raffaele Bruno - un bivio o più di uno in cui si è chiamati a fare scelte determinanti ed è proprio in quel momento che un uomo dovrebbe incontrare una guida, un maestro, lo Stato, invece spesso questo incontro avviene troppo tardi o non avviene mai. La nostra società  cresce moltissimi figli  inconsapevoli a cui nessuno ha insegnato che possono fare una scelta, che possono coltivare i loro sogni figli che incontrano lo stato spesso solo in carcere".
La tournèe è in realtà un pretesto per realizzare un "incontro" e riflettere assieme sul tema dell'innocenza con carcerati, poliziotti, direttori, operatori sociali, insegnanti, volontari, donne, uomini, bambini senza filtri, guardandosi negli occhi.
Il commento scritto da M. del carcere di Eboli è più eloquente di qualsiasi recensione: "Queste ragazze, con il loro spettacolo, mi hanno trasmesso una forte pulsione emotiva, i loro personaggi indiscutibilmente hanno tratteggiato realtà crude e nude della nostra storia, della nostra cultura, una cultura che parte da anni di cementazione che si rifà ai riti , alle credenze alle abitudini, tutti questi ingredienti si mescolano attraverso le delusioni, i sogni infranti, le speranze aggrappate  ad un attimo di gloria nella futile visione di un magro successo. Personaggi che si materializzano con una forza prorompente attraverso i vicoli, le case, le strade...I personaggi sono uomini e donne che vivono in mezzo a noi, non sono artefatti ma reali, un carrellata di volti portati sul palco con molta naturalezza. Parlavamo di verità sceniche, una scena svetta su tutte e rabbrividisce la pelle fa gelare il sangue, la maestria dell’attrice Federica Palo nel finale si cala nei panni di un puparo demoniaco che partorisce uomini gravi di sofferenze di dolore  perche carichi di futilità, fa davvero vedere quanto siano preparate queste ragazze che vivono di questa loro passione,và detto che le restanti ragazze hanno dato prova di una grande preparazione perché tutto lo spettacolo era a dir poco perfetto sia nei ritmi,che nella tensione, un connubio che ha tenuto lo spettatore in piena trans scenica e completa partecipazione  emozionale  per tutta la durata  tutto lo spettacolo". Portando "Criature" in carcere per i "deliranti" della Scuola di Pace, non significa fare i missionari o avere la pretesa di cambiare la vita delle persone in due ore, ma semplicemente incontrarle, portar loro un messaggio di speranza. Per citare Armando Punzo, famoso regista che opera al carcere di Volterra da molti anni" bisogna cambiare il pensiero del detenuto". Entrare in carcere da operatrice teatrale per l'attrice Federica Palo, che, oltre a recitare in "Criature" ha tenuto corsi di teatro nel carcere di Eboli,  e' stato come entrare in una dimensione temporale diversa.  "Quando i carcerati vengono in contatto con il teatro- spiega Federica- ti trovi davanti dei bambini e non riesci a capire come quei bambini ad un certo punto della loro vita abbiano deciso di andare in una direzione che evidentemente non era quella giusta. in carcere mi sono sentita libera, perché in quelle due ore, non c'erano classificazioni tra attori, detenuti e maestri, c'erano solo donne e uomini che si incontrano, ognuno con la propria pena da scontare, ognuno con il proprio peso. Il teatro fa il teatro e non ha nessun fine terapeutico, ma le sue conseguenze possono essere guaritrici anche su chi non ha problematiche particolari.
Il teatro incanala infatti pensieri ed energie creative in azioni positive. Purtroppo lo Stato incontra seriamente queste persone solo dopo averle rinchiuse. Perché non si poteva fare prima? Perché non si poteva fare attenzione al mestiere che voleva fare Giovanni o ai sogni di Luigi prima? Quando s'inizia a perdere l'innocenza e a pensare che "io posso essere solo una cosa, una cosa che non val nulla", perché cosi mi hanno insegnato. Ed e' proprio di questo che parla "Criature" una riflessione sulla perdita dell'innocenza, quando e come avviene. Tre ragazzine giocano a riprodurre quello che vedono intorno a loro, il resto a chi vorrà vedere...."

Le date della tournèe di Criature: 8 febbraio al Casale delle arti (Sant’Agata dei Goti, BN); 11 febbraio al carcere di Carinola (CE); 15 marzo nel Gridas di Scampia (in questa data saranno presenti molte associazioni attive sul territorio); 19 marzo nel Carcere di Eboli (SA);

2 aprile nel Carcere di Sant'angelo dei Lombardi (AV); ad aprile (data da definire) nell’Università Suor Orsola Benincasa; a maggio (data da definire) per la manifestazione Una canzone di pace.

Info: www.deliriocreativo.tk/

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