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venerdì 26 Aprile 2024




Bracconaggio alla Gajola, partite due denunce

spigolaEra da poco passato mezzogiorno, due pescatori di frodo colti in flagrante sono stati identificati e denunciati alla Procura della Repubblica di Napoli.  Succedeva l’altro ieri, 16 gennaio, poco lontano dalla costa del Parco archeologico sommerso della Gajola. Sequestrata l’attrezzatura ed il pescato. I due bracconieri purtroppo erano già riusciti a pescare due spigole di grandi dimensioni, rallentate dal peso delle uova e rese bersaglio facile. Maurizio Simeone del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola-Onlus si rammarica del gesto “siamo in periodo riproduttivo, gli animali sono molto vulnerabili”.

I due bracconieri speravano di farla franca ma sono stati intercettati da una pattuglia del Nucleo Carabinieri. La loro piccola imbarcazione in vetroresina non era sfuggita alle telecamere di controllo situate vicino l’area protetta. Due le denunce, M.F. di 43 anni e V.M. di 27. Il più giovane, intorno alle 13h30 dello scorso 16 gennaio era in acqua, attrezzato di fucili professionali, mentre il suo reggicoda faceva da vedetta. Purtroppo i due bracconieri erano riusciti a catturare due esemplari femmine di spigola, di grandi dimensioni e in periodo fertile, con la pancia piena di uova. Il bracconaggio è un reato penale, i due sono stati identificati e denunciati. Sequestrata attrezzatura e pescato.

gaiola

 "Siamo in pieno periodo di riproduzione delle spigole, Dicentrarchus labrax, periodo in cui questi animali sono molto vulnerabili, distratti dai rituali di corteggiamento e resi lenti dal pesante fardello di migliaia di uova che le femmine portano nel ventre per deporle in acque basse sotto costa. E’ chiaro che nessun pescatore subacqueo degno di questo nome non oserebbe sparare una spigola in questo periodo - spiega Maurizio Simeone, responsabile del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus - Purtroppo, però, ci sono tanti sciacalli ignoranti (non osiamo chiamarli pescatori per il grande rispetto che nutriamo verso questa antichissima professione), che in questo periodo fanno mattanza di spigole, pur di accontentare le richieste di qualche ristoratore incurante delle norme sanitarie o, più semplicemente, per mostrare un selfie con questa facile preda agli amici"

(Eva de Prosperis)