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Domenica 5 Maggio 2024




L’importanza di un punto di riferimento

Mentre molti consolati diventano onorari, quello ucraino (Centro Direzionale - Is. B3 - 1° piano ) in seguito all’aumento esponenziale della popolazione ucraina in Campania 5 anni fa è diventato di carriera e a giorni si attende l’elezione del nuovo console di carriera, essendo scaduto il mandato di quello in carica.

“La presenza del consolato di carriera è molto importante per noi- chiarisce Natalya Trybushuk, mediatrice culturale- quando c’era il console onorario veniva una volta al mese l’ambasciatore, ma si creavano file infinite per i documenti. Oggi il consolato espleta i suoi compiti al meglio: ha anche un servizio di traduzione legalizzata dei documenti. L’unico problema è che non ha fondi per i funerali e quindi quando muore qualcuno siamo costretti a fare una colletta per raccogliere circa 4.000 euro per rimpatriare la salma. In più sono aumentate tantissimo le tasse per il rinnovo del passaporto e molti altri documenti: da 20 ad 80 euro. Per noi è eccessivo”.

Anche i cingalesi, una delle presenza immigrate più folte in Campania, circa7.000, abreve potranno riavere l’ufficio consolare in città, soppresso 5 anni fa.  “Abbiamo saputo che dovrà essere eletto tra pochi giorni il console onorario- racconta Marc Antony Perera, presidente della comunità cingalese-. Tuttavia il consolato onorario precedente non rilasciava documenti ed era inutile. Dal ’92 stiamo facendo una battaglia per avere un ufficio che faccia i documenti. Oggi chi ha bisogno delega una sola persona che va a Roma: dando 20 euro a testa l’incaricato parte quando raggiunge 10 quote e guadagna una commissione. La maggior parte dei cingalesi lavorano nelle famiglie e non hanno tempo libero, oltre ad essere costretti a pagare da soli i contributi. Spesso vengono picchiati duramente da delinquenti che vogliono derubarli. Molti non denunciano perché lavorano a nero o perché quando lo fanno la polizia li prende in giro. Un altro problema è quello delle morti: non abbiamo avuto mai nessun aiuto né dal consolato, quando c’era, né dall’ambasciata così facciamo una colletta per seppellire i morti o mandarli in patria. Solo negli ultimi 10 anni ne abbiamo inviati 60. Per tutti questi problemi ci vorrebbe un consolato di carriera”.

Un’altra presenza particolarmente numerosa a Napoli è quella cinese e anche questa non può contare sul consolato. Di fatti il sistema di inviare un delegato per un intero gruppo di persone a Roma o a Milano per il rinnovo del passaporto o per altri documenti riguarda anche i cinesi e gli africani.

Talvolta i consolati onorari intendono la carica come un’onorificenza più che come una responsabilità, è paradossale ad esempio che telefonando al Consolato Onorario Rumeno e chiedendo del “console” la segretaria, che rifiuta di fissarmi un appuntamento, risponda “il principale non c’è, riprovi nei prossimi giorni” e che rifiuti di dare informazioni sul Console; è difficilmente immaginabile che la stessa segretaria potrebbe fornire informazioni ai cittadini rumeni in difficoltà.

Con l’incremento dei traffici di persone e di merci e la globalizzazione un decentramento amministrativo efficiente è evidentemente sempre più necessario. Le piccole grande mancanze di degli uffici consolari, che dovrebbero essere punti di riferimento, rappresentano per i migranti un ulteriore onere per una quotidianità già segnata dai problemi, in quanto lontana dal proprio paese.

Alessandra del Giudice.

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