| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Lunedì 29 Aprile 2024




A 150 anni dall’Unità: “Come ci vedono gli stranieri?”

Un convegno all’Istituto Orientale per discutere dell’immagine del nostro Paese all’estero 

nello-specchio-del-mondoNel panorama delle iniziative e degli eventi realizzati in occasione dei 150 anni dell’Italia, particolarmente originale è la prospettiva utilizzata per guardare all’Italia del convegno “Nello specchio del mondo” che si terrà dal 17 al 19 novembre nel Rettorato dell’Università Orientale, Palazzo Du Mesnil in Via Chiatamone 61.

A 150 anni dall’unificazione qual è il ruolo internazionale dell’Italia e quale percezione della sua presenza nel mondo hanno avuto culture diverse dalla nostra? In che misura i saperi che introducono alla conoscenza degli “altri” hanno contribuito a costruire l’immagine del Paese? È questo il percorso che l’Università Orientale, con i suoi quasi 300 anni di esperienza diretta all’approfondimento delle culture, si propone di seguire: dalla memoria condivisa del retaggio classico alle rappresentazioni meno edificanti del tormentato presente.

Si può guardare all’Italia d’avanti e dietro lo specchio degli “altri” perché “l’immagine culturale del nostro paese è ambigua e doppia come tutte le immagini riflesse: da un lato c’è l’immagine che gli altri popoli si sono costruiti attraverso le proprie conoscenze, dall’altro quella che l’Italia ha voluto trasmettere attraverso le proprie istituzioni culturali e politiche, basti pensare all’esempio estremo del fascismo che imponeva una certa visione dell’Italia all’estero”- spiega il Prof. Paolo Frascani  che ha ideato il convegno.

Tra i relatori Giorgio Amitrano, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale, nonché noto traduttore dei maggiori scrittori giapponesi che venerdì pomeriggio parlerà de “La cultura italiana nello sguardo del Giappone” . “L’amore dei giapponesi per la cultura italiana passa attraverso il cinema e la letteratura- racconta Amitrano-. In particolare il cinema neorealista ha avuto un grandissimo impatto sui giapponesi. “Ladri di Biciclette”, “Paisà” fanno parte dell’immaginario comune dell’Italia. Ma dopo Rossellini e De Sica il cinema italiano non ha più avuto grande presa. Oggi rappresentano l’Italia il “Made in Italy” di eccellenza come la moda, le auto di lusso ela cucina. Igiapponesi oggi preferiscono viaggiare in altri paesi europei più organizzati anche perché quando c’era la lira il cambio dallo yen era molto favorevole. Napoli potrebbe piacere tantissimo ai giapponesi sia per i paesaggi sia per i resti archeologici e l’arte moderna, ma purtroppo i turisti vengono presi di mira dalla microcriminalità locale o dagli stessi tassisti che li vedono come “ricchi” di cui approfittare. Continua ad esserci molta simpatia per Napoli, ma manca la stima”.

Tra gli interventi più attuali di sabato mattina c’è quello del Prof. Iain Chambers: “L’Italia dei migranti: la sfida di un’unità diversa”: “viviamo in un’epoca segnata dall’impatto di forze e flussi planetari – spiega Chambers- sia del capitale sia dei migranti odierni  e, allo stesso tempo, accompagnati dalla rinascita di nuovi localismi. In questo scenario diventa sempre più difficile parlare in termini di unità e cultura nazionale come realtà fisse e confermate. Il migrante/la migrante di oggi pur essendo una figura, apparentamene esclusa dalle definizioni nazionali, attraversa gli spazi della nazione – la sua lingua, letteratura, cultura e storia – declinandoli in prospettive diverse. Dunque l’immigrazione d’oggi, come un dispositivo critico, ci permette di rivalutare noi stessi, la nostra visione della modernità, dell’Europa e dell’Italia contemporanea. Guardando le risposte all’immigrazione attuale, spesso definita ‘illegale’, nonostante la migrazione sia garantita dall’articolo 13 della Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Uniti del 1948, sebbene quest’articolo non sia rispettato da nessuno stato europeo, ci si confronta con un dispositivo di poteri non solamente giuridici, elaborati attorno alle questioni di diritti e cittadinanza, ma soprattutto, un dispositivo culturale e politico ingannevole che svela una profonda bio-politica. La prova della nazione a questo punto, il valore dell’Italia in questo momento, sta nel coraggio culturale e politico di accettare la sfida di essere Italia più critica, e perciò più aperta, più libera e democratica”.

Alessandra del Giudice

Scarica la brochure

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale