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Sabato 27 Aprile 2024




Presentato agendO 2014 Terra

Il nuovo libro-taccuino di Gesco edizioni è dedicato ai viaggi.

agendo-2014-agosto-IstanbulUn giro del mondo in 12 mesi per raccontare terre vicine e lontane, con uno sguardo trasversale, dalla cultura al sociale: è “agendO 2014 Terra”, la nuova agenda di Gesco edizioni, che è stata presentata questa mattina alla Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli.

Fotogallery: presentazione - le foto dell'agenda

Alla presentazione, introdotta e moderata da Francesco De Core, redattore capo del quotidiano Il Mattino, sono intervenuti gli scrittori Raffaella R. Ferrè e Vittorio Russo, il dirigente di Gesco Sergio D’Angelo, il console onorario della Germania Giovanni Caffarelli, il presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba Alessandro Senatore e la studiosa del movimento zapatista Annamaria Beninati. Marina Tagliaferri, la Giulia Poggi di Un posto al sole, ha letto alcuni racconti del libro-taccuino.

Curato da Teresa Attademo e Ida Palisi, agendO racconta dodici storie per altrettanti mesi, in un giro del mondo che tocca tutti i continenti alla ricerca di nuovi approcci all’ambiente, alla natura, alle tradizioni, alle città che possano suggerire un diverso rapporto anche con le nostre realtà.   

“L’agenda parla di altri luoghi ma anche di Napoli, perché in tutte le città e i posti di cui si parla c’è un po’ di Napoli. A partire dalla penna e dagli occhi di chi ne ha scritto: dal punto di vista dei viaggiatori napoletani che hanno raccontato quei posti e che applicano la formula della scoperta anche alla nostra città” spiega Raffaella Ferrè.

Ogni luogo è attraversato da uno sguardo diverso, da quello letterario della Bath di Jane Austen a quello da reportage giornalistico della Buenos Aires del Bauen Hotel a quello romanzato di una Istanbul vista con gli occhi di un emigrante alla ricerca del tempo perduto, senza perdere lo spirito critico e l’approfondimento sociale che contraddistingue i prodotti editoriali di Gesco. “Esiste una differenza tra turisti e viaggiatori-ha spiegato Francesco De Core- : il viaggiatore si pone dal punto di vista della gente, di chi i luoghi li vive, non li attraversa semplicemente, l’anima vera, autentica del posto che è abitato. L’agenda di Gesco edizioni intende porsi proprio dal punto di vista del viaggiatore, non del semplice turista. I posti, le persone, le sensazioni raccontati nascono da un’attenzione sociale”.agendo-2014-gennaio-Buenos-Aires

Le storie sono firmate dagli scrittori Raffaella R. Ferrè, Vittorio Russo e Amalia Estremi, e dai giornalisti Ida Palisi, Alessandra del Giudice, Maria Nocerino e Luca Romano. Ogni racconto è corredato da informazioni per i viaggiatori e foto scattate da professionisti e non che quei luoghi li hanno attraversati e vissuti, anche solo per un breve periodo.

L’agenda è in tre variazioni di colori - nero, turchese e rosso terra - e in versione settimanale e può essere acquistata nelle principali librerie o presso la casa editrice. Il progetto grafico e la ricerca immagini sono dello Studio Eikon. Come di consueto, una parte del ricavato delle vendite sarà destinata a un progetto sociale: in particolare, per questa edizione, finanzierà un portale di opportunità dedicate a Napoli, tra cui la banca del tempo avviata da Gesco. “Spiegare cos’è agendo significa spiegare come Gesco concepisce il sociale- ha detto Sergio D’Angelo: non solo offrire servizi e assistenza, curare e riparare, ma rappresentare un modo diverso in cui gli uomini e le donne stanno insieme. Ma il sociale va anche raccontato, comunicato, e la nostra agenda, giunta ormai alla sua nona edizione, lo fa perfettamente. Parte da Napoli per raccontare altri luoghi, anche se in ognuno dei dodici posti che vengono raccontati c’è emblematicamente un po’ della nostra terra, ricca di bellezza ma allo stesso tempo tra le più martoriate, in cui convivono diverse esperienze di resistenza”. 

12 storie in 12 mesi

L’anno si apre con il reportage su Buenos Aires di gennaio del giornalista Luca Romano che va alla scoperta della città partendo da un luogo simbolico: «Il Bauen Hotel a Buenos Aires non è solo un albergo. Quell’enorme corpo di vetro sulla centralissima Avenida Callao riflette lo spirito di una nazione con alle spalle un passato doloroso e in mente un’idea possibile di futuro»; continua a febbraio con il racconto intimista di Amalia Estremi. «Te ne avevo già parlato tempo fa, ricordi? Ora ho deciso: mollo tutto e vado in Australia, proprio là, nella terra australis incognita. Ho un visto per tre mesi di avventura». Per l’autrice il viaggio è fuga e attracco, è abbandonare il presente per adornarsi di bellezza in attesa del futuro. Lhasa è il racconto sensoriale di marzo firmato dello scrittore Vittorio Russo che ripercorre il Tibet con gli occhi e con il naso. «Del Tibet e del Nepal ti colpiscono subito i colori, a Gyantse come a Shigatse, a Lhasa come a Nedong. (…) Perché tutto il resto è l’odore di una distanza siderale dalla tua, l’odore delle cose consumate dal tempo e dall’uso implacabile: oggetti insostituibili per povertà ma forse anche per quel sentimento che agli oggetti più usati dà la connotazione di cosa sacra e perpetua». Dublino County è il racconto di aprile della scrittrice Raffaella R. Ferrè che scava con il suo linguaggio originalissimo nei particolari per suggerire il senso della costruzione umana della storia perché viaggiare è apprendere quanto e più di tante vite messe una di fila all’altra. «Nessuna città è condannata senza appello alla povertà o al freddo. Nessun luogo, per quanto esposto al mare e al vento, può dirsi sicuro del suo destino. Dublino e la sua contea questo insegnano». Il mese di maggio è dedicato a Rochester, raccontata da Luca Romano che ne recupera l’identità originaria: quella di patria della fotografia che ha saputo combattere la crisi dell’era digitale reinvestendo nei settori dell’ottica e della fotonica. A giugno è la volta di Lampedusa, racconto della giornalista Alessandra del Giudice che svela, attraverso i gesti quotidiani e i pensieri che accomunano i migranti e i viaggiatori, tutta la drammaticità di definizioni e confini. Berlino è la città del mese di luglio, poiché è con la bella stagione che si deve visitare questa città esplosiva. Raffaella Ferrè racconta una città dell’accoglienza, multietnica e piena di spazi verdi, dove «cantieri e costruzioni non ostacolano la vita, anzi, la vita stessa sembra tutta un fabbricare e mettere a nuovo anche il passato». Il console Giovanni Caffarelli, intervenuto alla presentazione ha spiegato: “Sempre più giovani napoletani vanno a Berlino a cercare fortuna e ne sono soddisfatti. Berlino è una città particolare: vivace, aperta, giovane. A differenza di quello che si potrebbe pensare, la capitale tedesca subisce molto l’influenza latina ed è testimonianza vivente di un processo di unificazione ancora non del tutto compiuto, che la rende una città unica nel suo genere e capace di stupire ogni volta chi la visita”.

Istanbul è la città di agosto, tappa di un viaggio in Turchia raccontato da Alessandra del Giudice  con gli occhi di un emigrante in Germania, che torna in patria alla ricerca del tempo perduto della giovinezza e scopre i cambiamenti che stanno attraversando la sua terra. A settembre c’è la Bath di Jane Austen narrata da giornalista Ida Palisi a settembre, mentre a ottobre la del Giudice propone una Cuba lontana dai cliché e Maria Nocerino nel mese di novembre racconta  una Dakar “andata e ritorno” con lo sguardo di chi arriva e di chi parte. L’anno si chiude a dicembre con l’arrivo a San Cristobal de Las Casas e il racconto del “capodanno più bello della vita” di Alessandra del Giudice. Il racconto vuole essere un augurio a tutti di prendere esempio da chi vive con lentezza, nel rispetto del prossimo e della sua unicità e non smette di sognare. «Muchas cosas que parecían imposibles se hacen posibles con imaginación, ingenio y audacia».

AdG

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