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venerdì 17 Maggio 2024




Che spettacolo il Carnevale a Scampia

Atmosfera magica per la trentesima edizione della festa targata Gridas 

carnevale-scampia-2012Carri, maschere, murga, un corteo esplosivo attraversa le strade di Scampia. Allegria contagiosa a dispetto del tema scelto per la trentesima edizione del Carnevale del Gridas: la crisi. Tra bambini in festa, coreografie, canti, balli si respira un'atmosfera magica, che si incarna nel piccolo corpo di Mirella, la vera anima della manifestazione.

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“Un miracolo questo sole”, gioisce Mirella, la compagna di Felice Pignataro, l’artista che inventò l’arte a Scampia colorando con i suoi murales il quartiere. A distanza di anni sono ancora tutti lì, restaurati con amore dagli allievi che ne custodiscono il ricordo. Nessuno ha mai osato vandalizzarli, neppure durante la faida quando sui muri comparivano le scritte inneggianti ai capi dei clan in lotta. “Un miracolo questo sole”, ripete Mirella indicando la stella sorridente che Felice disegnò sul muro del Gridas, bussola etica del quartiere come la definiscono le tante associazioni che sono nate seguendo l’esempio di quel primo avamposto di “Risveglio dal sonno” a via Monterosa. A dispetto delle previsioni meteo è una bella mattinata quando da quegli storici laboratori iniziano a uscire in strada i carri allegorici costruiti in mesi di lavoro. Poco dopo verrà la pioggia ma ormai la scintilla si è accesa e l’entusiasmo del corteo pieno di musicisti, giocolieri, danzatori e soprattutto bambini non si può più fermare. Attraversa le strade e le piazze salutato con entusiasmo dai balconi. In testa c’è sempre lei, non smette mai di sorridere e di battere forte il suo tamburo. E’un’onda travolgente che per un’ora espropria dal controllo della camorra persino i famigerati cortili del lotto P, quelli dei cancelletti abusivi dello spaccio e delle vedette.

Mirella ha ereditato la stregoneria di Felice: evocare energie positive e metterle in moto. Al richiamo del Carnevale, come ogni anno, domenica sono accorse con i loro carri allegorici le tante associazioni che da anni lavorano quotidianamente nel quartiere. C’erano tutti: Chi rom e chi no…, il centro Mammut, il circolo Legambiente La Gru, Asunen Romalen, la comunità del Cassano, la Scuola di pace, la compagnia Delirio Creativo, l’associazione Vodisca, l’Arci, i Volontari per Napoli, il Centro Hurtado, l’associazione Dream Team, il centro polisportivo Il raggio di sole, gli scout, la ciclofficina Troisi, la comunità Emmanuel, il comitato per l’abbattimento delle Vele, il V e il X circolo didattico. E ancora l’associazione Laboriosi, la scuola media Sogliano, la cooperativa E Pappeci, il polo artistico Torrese, Città della Gioia e una delegazione del carnevale Sociale di Palermo.

Un corteo lunghissimo con i carri allegorici a rappresentare la crisi, la miseria, la violenza, la guerra tutto quello che insomma è male. La new entry è un lungo squalo a simboleggiare la minaccia dello spread, poi c’è una enorme clessidra a rammentare il trascorrere del tempo senza che nulla cambi, la Gru sulla quale si arrampicano operai e migranti in difesa di diritti e lavoro, il cararmato, il muro delle carceri “impossibili” realizzato dai detenuti di Secondigliano e tante altre sculture di cartapesta. Feticci portati in processione e infine esorcizzati con un grande falò che come da trent’anni a questa parte riempie di meraviglia gli occhi dei bambini di oggi e di ricordi magici gli adulti di domani.

Luca Romano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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