| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Sabato 4 Maggio 2024




Napoli saluta Papa Francesco

papa napoliIl 21 marzo 2015 è già storia per Napoli e per il mondo intero. “La corruzione spuzza”, “Non fatevi rubare la speranza”, “L’affetto è la medicina più importante”…sono solo alcune delle frasi che resteranno impresse nella nostra memoria. E come dimenticare quella sua particolare benedizione “Maronna v’accumpagn” o il suo modo di definire i “napolitani”?

Fotogallery

Ad accompagnare la visita di Papa Francesco dalla periferia al centro di Napoli, fino alla tappa finale sul Lungomare, non solo parole, ma anche gesti di una grande potenza comunicativa. Alla Rotonda Diaz, il Santo Padre si è “finalmente” seduto dopo una intensa giornata vissuta in tutte le sue sfumature e ha potuto ascoltare varie testimonianze che gli hanno dato l’opportunità di parlare di giovani (argomento già ampiamente trattato nella mattinata a Scampia), di anziani, di matrimonio e di famiglia.

Per parlare della sofferenza dei bambini nel mondo Francesco ha fatto riferimento ai silenzi di Dio: “Il nostro Dio è un Dio delle parole, un Dio dei gesti, ma anche un Dio del silenzio. Un Dio che sempre ci perdona, che sempre ci capisce. Perché soffrono i bambini? Dove trovi una parola di Dio che lo spieghi? È uno dei silenzi di Dio. Questi sono i silenzi”. Per definire la situazione degli anziani nella nostra società, ha usato la parola “scartare”: “Gli anziani vengono scartati perché ciò che non è utile viene buttato. È una società usa e getta. Quanta gente preferisce scartare i bambini e confrontarsi con il cane e col gatto? Si scartano i bambini ma anche gli anziani perché noi anziani abbiamo gli acciacchi, portiamo problemi. A volte li lasciamo morire. Ma la vicinanza, l'amicizia, la tenerezza è la migliore strada per vivere a lungo. L'affetto è la medicina più importante. La solitudine è il veleno più grande per gli anziani”.

E a proposito della famiglia e del matrimonio: “La famiglia è in crisi non è una novità. I giovani non vogliono sposarsi, preferiscono convivere, senza compromessi. Poi magari arriva un figlio e lo fanno. Si deve discutere sì, ma non finite la giornata senza fare la pace. Basta una carezza. Perché quando si litiga c'è il rancore: fate la pace lo stesso giorno, siete in due. Vi ringrazio tanto. Vi chiedo di pregare per me. Vi chiedo di pregare per i giovani. Perché non perdano la speranza e vadano avanti sempre. Gli anziani hanno la memoria e la saggezza. E un popolo che non cura i giovani, li lascia senza lavoro, disoccupati e non cura gli anziani, non ha futuro, e se noi vogliamo che lo abbia, abbiamo cura dei giovani e degli anziani”. “Mi congedo da Napoli, vi auguro il meglio e che a Maronna v’accumpagn”, è il saluto finale di Papa Francesco, sulle note di “O’ sole mio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale