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Lunedì 29 Aprile 2024




Professione libraio

Ecco il corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria.

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In un momento in cui le librerie chiudono o sono in crisi e il mercato editoriale si interroga sul suo futuro e sull'incognita e-book, scegliere di occuparsi di libri è una questione di passione. Paolo Pisanti, proprietario della Libreria scientifica di Corso Umberto, ne è sicuro.

Membro del comitato di presidenza nazionale dell'Ali, l'Associazione Librai Italiani che rappresenta circa 400 associati diretti e 2.000 librerie iscritte attraverso le Confcommercio provinciali, Pisanti ha infatti presentato al caffè letterario del Teatro Mercadante, il settimo corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria: destinato a giovani laureati di qualsiasi facoltà e a diplomati, questo percorso formativo dura un anno accademico, diviso tra le aule di Via Piacenza, a Roma, e le librerie in cui si tengono i percorsi di stage. Al termine, un attestato riconoscerà la professionalità raggiunta: “Perché la nostra è una professione che necessita una formazione accurata: i nostri allievi devono dimostrare passione e motivazione, ma bisogna anche che facciano esperienza. Noi li formiamo su tutti gli aspetti, dall’analisi del mercato del libro alla progettazione della libreria. Li portiamo a contatto con le realtà italiane, da quelle indipendenti alle grandi catene. Facciamo in modo che la passione diventi, dunque, una competenza”.

E di giovani librai competenti, negli ultimi 6 anni, Paolo Pisanti ne ha formato circa 150: “In tutti, i nostri allievi hanno aperto 6 librerie, una in Campania, a Caserta. Si tratta, per la maggior parte, di  librerie piccole e di genere, ma molti dei nostri sono stati chiamati a lavorare da grandi complessi come Mondadori e Feltrinelli. La nostra attività didattica interessa anche gli inglesi”.

Ma qual è il requisito indispensabile per fare questo lavoro? “A parte la pazzia – scherza Pisanti – c'è bisogno di saper tenere conto di tutte le variabili, quella economica, ad esempio, ma è necessario anche sapere come collocare i libri negli spazi del proprio negozio. Proprio per questo motivo pensiamo anche ad incontri con chi fa già questo mestiere: ci piacerebbe portare avanti degli appuntamenti itineranti e speriamo che le istituzioni ci ascoltino”. Il dibattito, infatti, non poteva non tenere conto della particolarità della situazione cittadina. A Napoli si compra solo il 3,5 % dei libri in vendita in Italia; la città sembra mancare di un presidio culturale forte: “Qui – dice Maurizio de Giovanni, scrittore - hanno chiuso, negli ultimi 7 anni, circa 20 librerie: il Vomero è quartiere grande quanto una città, come Firenze, e oggi con la chiusura di Fnac si troverà ad avere una sola libreria, la Loffredo. È immaginabile questa prospettiva?”. Sulle librerie grava sì la crisi economica ma anche il peso dei costi di distribuzione dei libri, onere condiviso con l'editore, eppure, continua de Giovanni, “questo corso ha senso perché si propone di creare dei Librai, e non dei semplici commessi. Professionisti che sanno gestire ma anche accogliere i clienti, consigliarli e, in alcuni casi, decretare anche il successo di un libro o di un autore”. Che la libreria sia ancora un canale attivissimo in questo senso ne è convinto anche Pisanti, che pure ha dovuto abbassare la saracinesca della sua libreria a San Giorgio a Cremano: “Quando uno scrittore non va in tv su un canale nazionale in prima serata, o dal suo libro non viene tratto un film, ecco, è il libraio che deve sapere riconoscere il testo, intervenire e fare cultura”. 

Potremmo dunque dire che il commercio dei libri non è finito: è finita, piuttosto, la possibilità che il libraio non contribuisca lui stesso all’innovazione e all’espansione del mercato librario, e questo sia  dal  punto di vista imprenditoriale, gestionale che culturale, portando energie fresche al mondo dell’editoria, perché le persone hanno bisogno di libri, solo che lo ignorano. O meglio, ignorano l'esistere di posti in cui è possibili trovarli.

Il corso, le informazioni necessarie.

Le iscrizioni al Corso (a numero chiuso)  termineranno l'8 aprile 2013.  Quest'anno grazie al contributo del Centro per il Libro e la Lettura, sono state stanziate 10 quote di partecipazione agevolata sull'iscrizione, pari a 1.000 euro ciascuna. Chi avesse intenzione di richiedere l'agevolazione, è tenuto a consegnare al momento delle preselezioni (che verranno svolte verso la metà di aprile) la personale certificazione ISEE di reddito. Tra coloro che avranno superato le preselezioni per l'ammissione al corso, verrà stilata la graduatoria di reddito e i diretti interessati verranno informati: la quota di agevolazione di 1.000 euro verrà scalata dalla seconda rata di iscrizione al corso.

Il bando completo è scaricabile dal sito internet www.scuolalibraitaliani.org

Raffaella R. Ferrè

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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