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Sabato 18 Maggio 2024




Un mare di carta

In Via Nilo, 30: i cappelli dell’artista Anna Troise…
… quadri che camminano su un cuore e due gambe

un-mare-di-cartaAnna Troise è un “personaggio”, che nel suo sorriso vulcanico, racchiude l’essenza della “napoletanità”, ma prima di tutto è una persona socialmente impegnata allegra e generosa.
Attrice e regista, operatrice sociale e infine artista. Esplosive sono le sue opere teatrali che puntano a sconvolgere il pubblico con sorprese continue e contenuti sociali di impatto. Esplosivi di colore sono i cappelli di paglia e di stoffa che dipinge a mano. Floreali o con motivi astratti sono sempre gioiosi. Li si può trovare in Via Nilo, 30, da “Un mare di carta”, la cartoleria aperta di recente dal marito Raffaele Paura membro del “comitato del centro storico”.


“Per dare una mano a mio marito ho iniziato a dipingere lumi, poi stoffe e qualsiasi altra cosa, se passi di qui dipingo pure te!” - scherza Anna.  Il negozio oltre ai cappelli, ai quadri e alla bigotteria realizzata della Troise ospita i manufatti di altri artigiani: mosaici, cose in cuoio e materiale buddista di cui Anna, buddista da 7 anni, è distributrice per Napoli.
Anna Troise nasce come attrice, poi passa alla scrittura e alla regia del teatro civile: “Il diritto di osare”, “Leonesse”, “Una città di carta”. Nel ’96 cura laboratori di teatro nella scuola Tito Livio di Secondigliano con i ragazzi a rischio e i loro genitori. Uno degli ultimi laboratori lo realizza con i ragazzi ciechi del Colosimo insieme a quelli del liceo scientifico Cuoco: “un’esperienza indimemnticabile”.
Dal teatro Anna approda al cinema e alla tv: è la mamma di “Pianese Nunzio, 14 anni a maggio”, recita nell’ultimo film della Comencini “Lo spazio bianco”, nelle fiction televisive: “La squadra”, “Un posto al sole”, “O’ professore” ed è testimonial della Dixan sulle tv nazionali.  Può vantare la regia di 5 cortometraggi, l’ultimo “il fuoco di Chiara”- storia vera di Chiara Druda che sovverte l’ordine della società giocando col fuoco- ha vinto il primo premio per la prima attrice al Napoli Film Festival. La voce potente della Troise la troviamo anche nel disco “Sole luna” di Carlo Faiello. Attualmente Anna sta preparando “A quindicina”, opera di Luca Nasutto sul dramma della donna, in cui rappresenta, non a caso, Napoli.
Infine è quasi inevitabile come un incontro del destino il suo battesimo con la pittura: “C’era un ragazzo che mi aspettava quasi tutti i giorni a S. Domenico e mi dava disegni in cambio di una moneta- spiega Anna-. Ero in un momento difficile della mia vita. Così, sul suo esempio, ho iniziato a fare dei disegni anche se non avevo mai studiato arte. E poi a dipingere. La prima mostra l’ho fatta al Gambrinus  e ho regalato i quadri alle “Donne in nero” per la costruzione di un asilo in Palestina. Poi una personale alla Casina Pompeiana; con “Gli amici del colore in rosa” (gruppo di donne coordinate da Alma Sauro che propongono lavori artigianali dallo sguardo femminile) una collettiva a Castel dell’Ovo e infine al museo Filangieri”.
Nei quadri astratti trionfano il colore e le forme tonde, anche quando si affrontano temi difficili comela Palestinao le discriminazioni femminili.
“Visto che in tempi di crisi la bellezza dei quadri è difficile da condividere -continua l’artista poliedrica-, un cappello può diventare un quadro personalizzato che fa il suo viaggio su due gambe e un cuore. E le persone appena ne indossano uno si divertono. Con le mie opere voglio essere ambasciatrice di gioia: sono epoche buie e dobbiamo e contrastare l’oscurità con il colore”.
I cappelli di Anna si possono trovare e richiedere gratuitamente in eventi culturali e sociali, per animare feste e serate in cui ballare e divertirsi indossando le piccole opere d’arte.
Ogni cappello di ottima paglia intrecciata, arricchito di nastri e fiori e dipinto a mano da Anna è unico e costa tra i 15 e i 70 euro. Può essere realizzato anche su ordinazione scegliendo forma e tinte dominati, i motivi sono a discrezione dell’estro dell’artista. Anna sta preparando la collezione invernale con pittura sul velluto e contemporaneamente organizzando un corso di pittura per adolescenti in cui non verrà trasmessa “nessuna tecnica, solo la impulso a liberarsi”.

Alessandra del Giudice

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