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Mercoledì 1 Maggio 2024




“Lavori in Corso”, passo dopo passo, verso l’integrazione urbana

lavori in corsoIl Centro Diurno di Riabilitazione "Lavori  in Corso" di via Santa Maria Antesaecula 48/50 (Distretto 29 Asl Napoli 1 Centro) è una realtà osmotica, aperta all’esterno, che offre ai sofferenti psichici programmi personalizzati ed esperienze di gruppo che hanno condotto in più casi all’inclusione sociale e lavorativa. Il centro, diretto dalla psichiatra e psicoterapeuta Assunta Maglione della Asl Napoli 1 Centro, è gestito dalla cooperativa sociale Era del gruppo di imprese sociali Gesco. 

“Il lavoro fatto dal Centro è ottimo - spiega Assunta Maglione, responsabile del Centro per la Asl da gennaio 2018 - sia grazie alla ex dirigente Marina Rossano che è riuscita ad amalgamare il lavoro di gruppo con i programmi individualizzati che tengono conto dei bisogni della persona, sia grazie all’equipe disponibile e attenta. Punto di forza del Centro è l’integrazione sociale attuata attraverso il coinvolgimento della famiglia con colloqui e gruppi di ascolto e monitoraggio finalizzati a progettare e costruire insieme il percorso dei figli. Nel caso di situazioni particolarmente difficili vengono messi in campo interventi domiciliari grazie ai quali si riescono a coinvolgere anche i più reticenti nelle attività esterne di formazione e scambio con la cittadinanza. Il senso stesso del nome Lavori in corso è quello di mettersi alla prova, sperimentarsi giorno per giorno”.

Uno degli ultimi successi del centro, nato 20 anni fa, è la nascita della onlus Venti di Speranza che vede alcuni operatori della salute mentale e alcuni utenti di Lavori in Corso organizzare eventi benefici. L’esperienza di inclusione sociale e lavorativa arriva dopo una realtà che sta riscuotendo un incredibile successo: il progetto “Matti per la birra” finalizzato alla produzione di Antesaecula, la prima birra artigianale realizzata con il coinvolgimento di sofferenti psichici.

Antesaecula è realizzata nel birrificio Karma e utilizza i grani carosella e saragolla, quasi in estinzione, ed è in vendita presso i circuiti del commercio equo e solidale e in diversi bar e locali cittadini. “Il progetto coinvolge attualmente 9 sofferenti psichici. Insieme a loro produciamo la birra recandoci almeno due volte al mese al mese al birrificio Karma. Il valore aggiunto della collaborazione tra pubblico e privato è la possibilità di operare in modo flessibile anche di sera o nel fine settimana. I tempi delle istituzioni e i tempi di vita infatti sono diversi e noi cerchiamo di andare incontro alle esigenze delle persone organizzando attività esterne che coinvolgono gli utenti come la promozione della birra in occasione di fiere e sagre come La terra mi tiene di Atena Lucana in provincia di Salerno, il palio del grano di Caselle in Pittari a Salerno o Planta all’Orto Botanico. Inoltre siamo riusciti ad organizzare soggiorni estivi per gli utenti proprio grazie ai proventi della birra. Per noi conta molto coinvolgere le persone in itinerari urbani ed extraurbani per farle sentire parte della città e della comunità”, racconta Bruno Romano, riabilitatore del Centro Diurno, referente del progetto per la coop Era.

Il progetto innovativo Antesaecula è il risultato di un lavoro di lungo tempo. Il Centro diurno, aperto dalle 9.00 alle 17.00, è frequentato da circa 35 persone con disagio psichico che provengono soprattutto dal quartiere Sanità, ma anche da zone limitrofe comprese tra via Foria e l’ospedale Cardarelli. Tra i laboratori e le attività ora in corso: danza e musica popolare che si tiene una volta a settimana con la partecipazione degli utenti anche di altri centri, riciclo creativo nel quale il materiale di scarto diventa utile, rimessaggio di una barca a remi che sarà utilizzata per gite durante la bella stagione, cucina, arte presepiale con la scuola di design Caracciolo, racconto di fiabe insieme ai bambini del quartiere.

Maggiore impegno delle istituzioni dovrebbe essere posto al reinserimento lavorativo: “Più persone potrebbero essere inserite perché ne hanno le capacità- conclude Bruno Romano - ma in questi tempi difficili è estremamente complicato. Per questo sarebbe necessario un maggiore investimento pubblico”.

Ruolo importante lo svolge l’integrazione sociale: il centro fa parte della una rete formata da associazioni e scuole del quartiere Sanità capitanata dalla rete educativa che fa capo alla Ludoteca comunale. “Il Centro - continua la dirigente Maglione- che si trova in un quartiere molto vitale crea ponti ed attua prevenzione promuovendo incontri di conoscenza, scambio e informazione con i ragazzi di elementari, medie e superiori: gli utenti vanno insieme agli operatori nelle scuole a raccontare la loro esperienza. Inoltre con i giovani stranieri che seguono un percorso di alfabetizzazione con l’associazione Samira stiamo organizzando il carnevale del Carnevale Sociale del Rione Sanità che si terrà il 9 febbraio: utenti e migranti disegnano insieme e preparano i materiali sul tema del carnevale di quest’anno Non stare con le mani in mano dedicato allo ius soli. Lavorare insieme rappresenta un’occasione intensa di scambio e arricchimento reciproco”.

Nonostante il Centro rappresenti un’eccellenza della Salute Mentale, soffia un vento di incertezza. “Sul Corriere della Sera è uscito oggi un articolo che parla della chiusura di alcuni centri diurni di Lecce - racconta preoccupata Assunta Maglione - Anche qui a Napoli avvertiamo una sensazione di incertezza, non per il dipartimento della Salute Mentale che promuove e sostiene il lavoro fatto nei centri e il direttore Fedele Maurano che ci tiene alla loro territorialità, confidiamo che Asl e Regione siano della opinione. In realtà i servizi per la salute mentale svolgono un ruolo fondamentale in un momento storico in cui assistiamo all’abbassamento dell’età di esordio di fenomeni di disagio psichico, spesso collegato all’uso di sostanze stupefacenti, non a caso in questi casi si chiede subito un esame tossicologico. Già a 16, 17 anni assistiamo a manifestazioni eclatanti ed abnormi crisi di agitazione e allucinazioni non solo momentanee. In alcuni casi il disagio si risolve interrompendo l’uso di sostanze, in altri permane”.

Uno sguardo dentro i centri diurni

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