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venerdì 26 Aprile 2024




Servizi e centri per le Dipendenze: come funzionano

stefano vecchioI servizi per le dipendenze a Napoli sono organizzati dalla Asl Napoli 1 Centro per rispondere ai diversi modelli di consumo, in un sistema integrato secondo cui i servizi si avvalgono di personale pubblico e di personale del terzo settore.

Il Direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl Napoli 1 Centro Stefano Vecchio spiega che, per rispondere agli utenti del modello istituzionalizzato, che si riferisce cioè “a vecchi eroinomani in trattamento ma anche a persone che usano cocaina con una dipendenza molto forte e persone con co-morbilità, cioè che hanno una sintomatologia anche di tipo psichiatrico insieme all’uso intensivo di sostanze, persone che hanno misure alla detenzione e soggetti detenuti tossicodipendenti” la Asl Napoli 1 Centro ha strutturato dieci SerD  (Servizi per le dipendenze patologiche) territoriali, più un’Unità operativa SerD che opera negli istituti di pena per adulti e per minori e che garantisce le stesse prestazioni garantite alle persone libere. Ci sono poi quattro centri diurni - Palomar, Aleph, Lilliput e Areteca - e uno residenziale (Villa Aleph) e l’attività in carcere denominata IV Piano. “È il circuito delle strutture intermedie – spiega Stefano Vecchio – che ha la funzione di accogliere le persone in carico ai SerD che hanno bisogno di interventi socio riabilitativi e di accompagnamento particolari e specifici perché hanno poche risorse, o la loro esperienza legata alla dipendenza ha costruito uno stile di vita multiproblematico spesso con sintomatologie psichiatriche o atti delinquenziali che hanno portato a vivere delle pene abbiamo strutture in cui si tengono della attività particolari: centro Palomar, centro Aleph che ha anche una piccola struttura residenziale, Lilliput e Areteca. Ognuno è collocato in un territorio ma noi proviamo a creare un circuito tra di loro in modo in cui siamo in grado di identificare, per ogni utente che viene accolto da un servizio o quando un SerD ritiene di inviare un utente a un servizio, quale sia quello più adeguato per quel soggetto. Spesso i servizi si integrano tra di loro”. Palomar si occupa specificamente di misure alternative alla detenzione e di soggetti multiproblematici come il centro Aleph che ha anche una struttura residenziale gestita insieme al Palomar; il centro Lilliput e Arteteca hanno anche programmi specifici per i giocatori di azzardo patologico. “Con il circuito delle strutture intermedie cerchiamo di far sì che tutte le persone che sono in carico ai SerD ormai da lungo tempo, soprattutto quelle che hanno difficoltà a recuperare una capacità e delle competenze di inclusione sociale, possano elaborare delle strategie attraverso programmi socio riabilitativi personalizzati in modo da far riacquisire un’autonomia. Il rischio dei nostri servizi è che i programmi terapeutici si ripropongano troppo a lungo nel tempo e che quindi si possa istituzionalizzare una persona che da una parte ha avuto dei vantaggi dal servizio perché è riuscita a modificare dei suoi comportamenti a rischio ma dall’altra parte non riesce a liberarsi da questa identità del tossicodipendente. La strategia delle strutture intermedie ha questa funzione di svincolare le persone dall’istituzione e aiutarle a recuperare un’identità oltre che a lavorare con le persone più problematiche”.

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