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venerdì 26 Aprile 2024




“Ci sono anch’io – L’autismo tra i banchi di scuola”

autismoCultura e sociale sono i protagonisti dell’appuntamento con l’Estate Medicea che si tiene mercoledì, 5 settembre, alle 19.00 nel Palazzo Mediceo di Ottaviano dove vine presentato il libro “Ci sono anch’io – L’autismo tra i banchi di scuola”, quarto ed ultimo libro della collana “Storie di Autismi” realizzato nell'ambito dei progetti formativi del Centro NeapoliSanit di Ottaviano.

Un viaggio attraverso le immagini, le sensazioni, gli sguardi dei piccoli "speciali" che spesso dimostrano di essere anche più sensibili degli adulti. L’autismo per loro rappresenta un mondo inesplorato, una sconfinata prateria che però fa i conti con numerose zone d’ombra che cercano di colmare con l’immaginazione e la spontaneità che li contraddistingue.“Ci sono anch’io – L’autismo tra i banchi di scuola” è il quarto ed ultimo libro della collana “Storie di Autismi” realizzato nell'ambito dei progetti formativi del Centro NeapoliSanit di Ottaviano.

Il libro viene presentato all'Estate Medicea  nel Palazzo Mediceo di Ottaviano mercoledì, 5 settembre, alle 19.00: all’evento, presentato dal giornalista Franco Buononato, parteciperanno gli autori Rosa Ascione, Maria Villani, Luigi Corcione. Nel corso della sera verrà proiettata una puntata della web serie “Quello che vedo”, con la regia di Maurizio Casagrande, incentrata proprio sull’autismo: un racconto di amore, di quotidianità e di diversità. La storia di Filippo, ragazzo autistico, fa da sfondo a uno scenario di diversità e ambiguità che solo apparentemente appartengono a lui ma che di fatto appartengono a ognuno di noi. In un racconto articolato in sei episodi la storia ci appassiona, ci porta con semplicità in casa Balestrieri, nel loro locale, nella casa di Alessio, al centro per autistici mostrandoci ciò che se guardassimo con un po’ più di attenzione tutti quanti dovremmo vedere. Interverrà alla presentazione, l’ideatore Vincenzo Catapano. Modera Franco Buononato de Il Mattino.

“Storie di Autismi”

L’idea di mettere su una collana “Storie di Autismi” è nata diversi anni fa dalla lungimiranza della prof.ssa Rosa Ascione, da sempre immersa nel pianeta autismo e da venticinque anni ricerca nuovi trattamenti e nuove frontiere della cura nel Centro NeapoliSanit di Ottaviano (http://neapolisanit.com/). L’idea di base che si è poi concretizzata nella raccolta, era quella di affrontare l’autismo contestualizzandolo in ogni aspetto della quotidianità: quello visto con gli occhi dei genitori e dei fratelli, successivamente quello degli operatori, ed in ultimo degli insegnanti.  L’obiettivo della collana è dunque cercare di far comprendere cosa è l’autismo, partendo proprio da ogni sfaccettatura delle diverse realtà che circondano un ragazzo autistico.

Nella prima fatica, “Mio figlio ha il cervello sottosopra”, si affronta la tematica autismo, a partire dalle sensazione e dalle testimonianze dei genitori: la realtà raccontata attraverso i loro occhi è uno spaccato realistico e veritiero delle difficoltà e degli ostacoli che ogni giorno si affrontano.

Nel secondo libro, “Mio fratello non gioca con me”, la Ascione ha saputo far emergere i ‘dilemmi’ dei sentimenti che animano lo status emotivo di queste persone. Le storie raccolte nel volume sembrano invitare il lettore a entrare nel ritmo della relazione tra fratelli, uno dei quali con Disturbo dello Spettro Autistico, e a condividerne l’intimità, la fiducia, l’empatia, l’impegno, la sicurezza, il sostegno; cioè i “mattoni” su cui poggia la relazione affettiva (i building blocks) per comprendere le sfumature più intime e sottili che caratterizzano il legame fraterno con una persona “speciale”.

“La prima volta che ho incontrato il tuo sguardo”, terzo libro, indaga nella relazione interpersonale tra gli operatori delle riabilitazione e i loro pazienti con autismo nel contesto ecologico del setting educativo-riabilitativo. In termini funzionali, questo libro è il completamento della trilogia di opere. Le testimonianze, tutte molto coinvolgenti emotivamente, cercano di rispondere alla domanda “Come le persone con autismo stabiliscono legami relazionali significativi ed empatici?”. La risposta definitiva ovviamente non c’è, ma la lettura delle storie focalizza l’attenzione del lettore su un leitmotiv che ci aiuta a essere consapevoli dei nostri processi mentali e a disinserire il pilota automatico dei comportamenti abituali in cui, prima o poi, siamo destinati a cadere. Nel libro sono contenute le opere di Catello, un ragazzo “speciale” che ama dipingere: si può notare l’evoluzione artistica del ragazzo, dalle prime fasi alle realizzazioni più complesse.

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“Ci sono anch’io – L’autismo tra i banchi di scuola”

Ci sono anch’io – L’autismo tra i banchi di scuola”,quarto ed ultimo libro della collana è divenuto un vero e proprio riferimento nel settore. Potrebbe essere ben definito come un viaggio attraverso le immagini, le sensazioni, gli sguardi dei più piccoli che spesso dimostrano di essere anche più sensibili di noi adulti. L’integrazione scolastica di qualsiasi bambino e ancor più di quello speciale è un processo da costruire situazione per situazione, giorno dopo giorno, dove non sono sufficienti le leggi, le risorse, le strutture, ma dove è essenziale che la scuola accresca quella capacità di essere inclusiva, accogliente, ospitale per tutti gli alunni, riuscendo a destinare risposte appropriate ai bisogni specifici di ognuno e opportunità di crescita personale nel rispetto della eterogeneità che caratterizza le singole classi e della specificità propria di ciascuno. E’ necessario che normalità e specialità coesistano influenzandosi e arricchendosi reciprocamente all’interno di una interdipendenza che stabilisce positivamente che “le difficoltà, i problemi di uno solo o di qualcuno o sono una preoccupazione per tutti o una sconfitta per tutti” (Comoglio). "L’autismo per i bambini- spiega Rosa Ascione-, rappresenta un mondo inesplorato, una sconfinata prateria che però fa i conti con numerose zone d’ombra che loro cercano di colmare con l’immaginazione e la spontaneità che li contraddistingue. È stato interessante notare, specie nei loro componimenti poetici, il loro simbolismo, l’uso ricorrente di metafore ricercate e di similitudini tali da fare invidia ai poeti contemporanei. Nei dipinti dei giovani studenti dell’Istituto d’Arte, abbiamo notato colori penetranti e sfumature inedite. Leggere le loro poesie, i loro racconti, i loro dipinti, è risultato straordinariamente emozionante: per questo, curando l’edizione di “Ci Sono anch’io” abbiamo riportato i loro contributi in maniera incontaminata, cercando di lasciare intatto l’alone di originalità che pervade le loro righe. Le opere degli studenti sono intervallate dai contributi di diversi professionisti, cui è stato chiesto di descrivere (dal punto di vista tecnico e metodologico) il concetto di inclusione dell’alunno autistico all’interno della classe. I consigli e i suggerimenti forniti vogliono essere una guida, ma anche uno spunto di riflessione, per i docenti che ogni giorno si trovano a lavorare con questi ragazzi speciali.

Tutti i lavori che sono inseriti nel volume, fanno parte del concorso “Mi coloro di Blu – L’autismo per me” promosso da IRFID nel 2016 in occasione della Settimana dell’Autismo e che ha coinvolto numerosi istituti scolastici dell’hinterland vesuviano.

Il Centro NapoliSanit

Il “Centro “NeapoliSanit” ha per suo scopo istituzionale l’abilitazione, l’educazione e la riabilitazione di soggetti con deficit fisici-psichici-sensoriali, in regime ambulatoriale, domiciliare, semiconvitto, Centro Diurno Integrato, RSA semiconvitto, nonché soggetti affetti da disabilità transitoria. 

La Divisione di Autismo (DAPI) opera da circa quindici anni presso il Centro di Riabilitazione Neapolisanit, ex. Centro “Futura”, con lo scopo di aiutare le persone con autismo, e con psicosi, e le loro famiglie a migliorare la propria qualità di vita e ad attivare un processo di “normalizzazione”per ridurre il gap con i soggetti a sviluppo tipico. Per perseguire questi obiettivi la DAPI ha sviluppato, nel corso degli anni, una metodologia di lavoro che garantisce una corrispondenza ottimale tra il livello funzionale degli utenti, l’ecosistema di appartenenza e le strategie educative, per la persona con autismo, che hanno ricevuto maggiori evidenze scientifiche in ambito internazionale.All’interno della DAPI vengono effettuati  trattamenti riabilitativi del tipo: Ambulatoriale e Semiresidenziale; Logopedia; Psicomotricità; Terapia Occupazionale Individuale e di Gruppo; Psicoterapia Individuale; Psicoterapia Familiare; Progetti speciali per particolari tipologie di soggetti. La divisione si avvale, oltre che di personale altamente qualificato, di particolari Servizi: Servizio Psicodiagnostico; Servizio Psicopedagogico; Servizio di Parent Training; Servizio di integrazione scolastica.

Tutti gli interventi effettuati sono concepiti in modo da poter fornire una risposta globale ai numerosi problemi presentati dai bambini con autismo. Per far ciò l’intervento prende in considerazione il modo in cui può essere organizzata una strategia educativa globale che utilizzi tecniche di intervento specifiche e molto efficaci come quelle proposte dalla Behavior Modification, in modo da conciliare “empatia e specificità tecnica”, “globalità e individualizzazione dell’intervento”. Pertanto tutte le tipologie di intervento, di seguito elencate, espletate all’interno della Divisione si avvalgono di procedure “cognitivo comportamentali” e di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). E’ possibile attuare in regime convenzionato progetti di intervento personalizzati che vadano incontro alle esigenze specifiche del paziente (iperattività, autolesionismo, ecc..) o della famiglia che necessitino di un impegno di risorse e tempi diversi da quelli previsti dalla convenzione (ad es., rapporti individuali oltre le tre ore quotidiane, interventi extramurali, ecc..). Le metodologie utilizzate sono: Applied Behavior Analysis (ABA); Treatment and Education of Autistic and Communication Handicaped Children (TEACCH); Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA e PECS); Iintervento Evolutivo Multicomponenziale (IEM).

Tra i servizi più all'avanguardia il Parent Training che individua le particolari dinamiche familiari che spesso caratterizzano i nuclei con soggetti disabili, sostiene psicologicamente i genitori e li forma per l’utilizzo di nuove modalità educative negli ambienti di vita natuali e il Servizio di Integrazione Scolastica che predispone, in accordo con il personale docente e direttivo, modalità di osservazione ed educative per l’acquisizione di competenze necessarie a fornire agli allievi con bisogni speciali l’inserimento nell’ambiente classe e a stabilire delle relazioni interpersonali adeguate con i coetanei e le persone adulte.

Info: http://neapolisanit.com/.

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