| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
venerdì 26 Aprile 2024




Ad Arzano una mega struttura psichiatrica della Asl Napoli 2 nord

Psichiatria Democratica insorge insieme a tante associazioni del settore

Asl na2 nordAd Arzano la ASL Napoli 2 Nord ha inaugurato la Residenza di Riabilitazione Psichiatrica “Casa Impresa Benessere” per 40 posti. Psichiatria Democratica insieme a tante altre realtà che da decenni si occupano di psichiatria ha sottoscritto una lettera pubblica chiedendo un incontro urgente alla Asl perché la struttura è “in stridente contrasto con le consolidate esperienze maturate in tutto il Paese in questo delicato settore”. Sentiamo lo psichiatra Emilio Lupo, responsabile nazionale dell’organizzazione di Psichiatria Democratica, già responsabile per molti anni delle strutture intermedie della AslNa1.

Pochi giorni fa la Asl Napoli 2 ha comunicato entusiasta la notizia di un megacentro per pazienti psichiatrici: “la struttura è articolata su tre piani, per un totale 2000 metri quadri e comprende un’area fitness, una galleria per l’esposizione di prodotti realizzati dalla bottega, una vintage boutique e un’area biblioteca e bar. Ai quaranta ospiti della struttura saranno offerti percorsi di attività volti a migliorare la propria condizione di salute, anche attraverso l’apprendimento di tecniche di sartoria e lavorazioni artigianali…” (leggi il comunicato stampa della Asl).

Psichiatria Democratica - U.N.A.S.A. M. - Medicina Democratica - A I R S A M - Francesco Blasi, Direttore Salute Mentale Uosm 24/73/31 Asl Na 1 Centro - Antonio Esposito, giornalista-

Federconsumatori Campania - Associazione Diritti alla follia – Funzione pubblica Cgil medici e dirigenti servizio sanitario nazionale - Ex Opg Je So Pazz hanno firmato una lettera pubblica alla Asl chiedendo un incontro (leggi la lettera pubblica). 

Cosa pensa della “Casa Impresa Benessere”?

E’ una struttura che va contro tutte le logiche di presa in carico dei pazienti in difficoltà: non è un luogo terapeutico. Questo risulta evidente dall’esperienza profonda maturata dalla psichiatria in Italia dopo la chiusura dei manicomi. Pensare alla concentrazione di 40 posti letto è inconcepibile oggi: o c’è il ritorno ad una vecchia logica o c’è totale inesperienza. Una macro struttura viene meno ai canoni della relazione interpersonale con i pazienti. L’esperienza dimostra in maniera inconfutabile che gli interventi si fanno su piccole dimensioni nei gruppi appartamento. Questo modo di lavorare è stato inaugurato da Luciano Sorrentino direttore del dipartimento di salute Mentale di Torino, purtroppo scomparso: con case messe a disposizione dagli enti pubblici dove i pazienti vivono in una dimensione sociale con la presenza puntiforme degli operatori.

Al tempo del Covid e con i drammi che si sono consumati in strutture chiuse con tanti posti, sembra anacronistico realizzare una struttura così grande.

Certo e non solo per il numero dei pazienti concentrati. Il Covid ha messo in evidenza che sta venendo meno la fondamentale dimensione della medicina territoriale che faceva da filtro. La struttura in questione invece si trova in un’area industriale isolata dalla comunità. La missione del nostro lavoro dovrebbe essere quella di tirare fuori dall’isolamento i pazienti per questo le residenze vanno inserite nel tessuto vivo e minuto della città. La concentrazione inoltre non aiuta il processo di autonomia perché non si possono coinvolgere 40 persone insieme in una stessa attività lavorativa, ma vanno predisposti piani di inserimento individuali.  Le relazioni umane e sociali non sono un corollario della cura, sono fondamentali: creare autonomia significa intersecarsi con le attività economiche e sociali del territorio.

Che tipo di realtà sono presenti a Napoli?

Con Fausto Rossano sono stato il promotore delle battaglie per la dismissione dei manicomi e abbiamo aperto per le prime case famiglia. A Napoli hanno aperto oltre venti strutture di piccole e medie dimensioni dopo la chiusura del Bianchi e del Frullone attraverso la compartecipazione di pubblico e privato sociale. Sicuramente bisogna fare di più in questo senso ampliando il ventaglio delle piccole strutture.

Emilio Lupo

Cosa chiedete alla Asl Na2?

Chiediamo un confronto perché teniamo alla salute pubblica e il tema della salute mentale coinvolge tutta la comunità. Io mi interrogherei su come mai tutte queste associazioni che hanno dimostrato di avere da decenni un’idea collettiva del sociale siano perplesse di fronte alla realizzazione di una mega struttura. Se ci fosse stato richiesto un parere prima ci saremmo opposti alla sua creazione, ma adesso vogliamo ragionare senza pregiudizi e aspettiamo fiduciosi un incontro.

Quali sono i focus su cui bisogna lavorare di più per garantire ai pazienti psichiatrici e alle loro famiglie un maggiore benessere?

Più volte noi di Psichiatria Democratica abbiamo parlato della necessità di istituire tutor sociali domiciliari che si rechino a casa dei pazienti ad alto carico di cura che non escono di casa. L’operatore va formato rispetto al progetto personalizzato messo a punto e condiviso dall’equipe di medici insieme alla famiglia e al paziente. Il tutor potrebbe essere inserito in via sperimentale in più luoghi contemporaneamente per poi farlo diventare una figura stabile.

Bisogna inoltre stipulare un patto regionale per far si che la dimensione dell’autonomia lavorativa possa crescere e avere basi solide.

E poi, come ho già ribadito, l’abitare non può andare nel senso della concentrazione, ma deve svilupparsi ancora di più nella direzione delle piccole strutture con progetti condivisi con le realtà del territorio per assicurare l’inclusione sociale e la presa in carico delle persone. Bisogna quindi riconvertire la spesa sanitaria a disposizione sui singoli territori.

AdG

Il Comunicato della Asl Na2

La Lettera di Psichiatria Democratica

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale