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venerdì 26 Aprile 2024




Violenza sulle donne, 65% dei figli è autore di abusi

violenza donne 9La violenza sulle donne non distrugge solo la vita delle vittime dirette ma innesca una spirale di odio che non risparmia i figli: “Nel 65% dei casi sono testimoni degli episodi di abuso ai danni della madre e per questo pagano conseguenze che si fanno sentire per tutta la vita”. Aumenta, infatti, il rischio che questi diventino essi stessi autori di reati di violenza o vittime di maltrattamenti.

È quanto emerso durante il corso di formazione per giornalisti "Stop alla violenza di genere. Formare per fermare" organizzato sabato 13 gennaio a Roma con il supporto del gruppo Menarini e in collaborazione con il Dipartimento delle Pari Opportunità. Gli esperti hanno sottolineato che tale questione resta ancora marginale nel dibattito: si dà poca attenzione a quanto vedono bambini e ragazzini e, soprattutto, per arginare gli effetti traumatici. Per questo è stata proposta l’introduzione del reato di violenza assistita.

"É l’appello che facciamo al futuro Parlamento: potremmo pensare a un progetto di legge che sposti la violenza assistita da aggravante, quale è oggi, a vero e proprio reato, perché si tratta, di fatto, di una forma di maltrattamento” ha detto Alessandra Kustermann, direttore U.O.C. del pronto soccorso ostetrico-ginecologico e del soccorso violenza sessuale e domestica del Policlinico di Milano” che ha aggiunto: “L’obiettivo è tutelare chi assiste alla violenza in famiglia, subendo danni che li accompagna per tutta la vita. Danni di cui spesso né la madre né la società sono consapevoli: in circa il 60% dei casi segnalati al nostro servizio abbiamo a che fare con violenze domestiche ma solo nel 18% di questi casi le donne dichiarano inizialmente che i figli hanno assistito ai maltrattamenti. Mentre dopo colloqui accurati emerge che purtroppo, invece, i figli sono quasi sempre consapevoli della violenza subita dalla madre".

Le conseguenze sono effettivamente gravi nell’infanzia così come nell’età adulta: l’educazione emotiva viene meno, gli strascichi di traumi dei quali si è stati a lungo testimoni e vittime indirette modificano la capacità di affrontare la vita. “Si va da comportamenti violenti e forme di bullismo – ha specificato Danila Pescina, criminologa ed esperta di psicologia delle dipendenze -  all'abuso di alcolici o disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia. I ragazzini, inoltre, sviluppano un disturbo post-traumatico da stress o depressione, è più probabile che abbiano alterazioni del sonno, problemi a scuola e somatizzazione dei disagi in patologie come asma o allergia. I figli di donne maltrattate hanno poi una bassa autostima, sono costretti a crescere troppo in fretta, non avendo avuto un’educazione emotiva adeguata non riescono a gestire le emozioni proprie e altrui. Non sviluppano empatia, non riescono quindi a capire il dolore che possono provocare in un’altra persona: per questo i maschi sono poi più inclini, una volta cresciuti, a mettere in atto violenza nelle relazioni di coppia. E le femmine, purtroppo, a subirla come fosse un destino ineluttabile”.

“La cronaca racconta quasi quotidianamente casi di violenza sulle donne. È essenziale far sì che la società civile non abbassi mai la guardia e soprattutto creare una coscienza collettiva che si opponga agli abusi su chi è più fragile” ha commentato Valeria Speroni Cardi, portavoce del gruppo Menarini. “Il nostro obiettivo è prevenire storie di violenza che non vorremmo mai sentire, sui bambini e sulle donne” ha aggiunto.

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