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Domenica 28 Aprile 2024




L’appello dei neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza: in Campania l’assistenza è al collasso.

neuropsichiatriaLa  Segreteria Regionale della Sinpia,Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, denuncia i gravi disagi causati da una cattiva assistenza a chi soffre di disturbi psichiatrici, causata da mancanza di risorse e di riorganizzazione. Inoltre  sottolinea la propria preoccupazione in merito al blocco della legge della regione Campania da parte del Governo.

Nonostante la domanda di assistenza in Campania sia aumentata in modo esponenziale, la mancanza di risorse e di riorganizzazione è tra le cause principali dell’attuale collasso dei servizi di assistenza neuropsichiatrici. La gravità della situazione e le conseguenti difficoltà di pazienti e operatori  sono state più volte segnalate  dai neuropsichiatri dell'infanzia e dell'adolescenza della Sinpia- Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. A fronte di un costante aumento delle richieste,  le risorse sono invece sempre più scarse. Stando ai dati nazionali, nel solo 2015  otto minori su cento hanno avuto almeno un contatto con le strutture territoriali e l’accesso annuo è poi aumentato del circa 7-8%.  Il trend si è mantenuto costante e negli ultimi 5 anni è stato registrato un aumento dell’utenza del 40-45%.  Preoccupa in particolar modo  l’aumento dei disturbi psichiatrici dell’adolescenza: gli accessi in pronto soccorso infatti sono aumentati del 21% in un anno e i ricoveri del 28%. A questo va aggiunto un crescente disagio sociale. Ma nonostante le cifre, soltanto 1 utente su 3 riesce ad avere le risposte diagnostiche e terapeutiche di cui ha bisogno.

La scorsa settimana la legge della Regione Campania è stata impugnata dal Governo: ''Non entriamo nel merito del provvedimento di impugnazione del Consiglio dei Ministri delle motivazioni che lo hanno determinato - afferma Goffredo Scuccimarra, segretario regionale della Sinpia - con la Legge n.26 sono state evidenziate le gravi disfunzioni del sistema di cure del territorio regionale. Assenza di un reparto di neuropsichiatria infantile per ricoveri ordinari, servizi di neuropsichiatria privi di personale, presa in carico diagnostico-terapeutico-assistenziale carente ad ogni livello, sono solo alcune delle criticità a cui la norma ha voluto fornire risposta. Dopo tanti anni di attesa la Legge sull' 'Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neuro sviluppo e patologie neuropsichiatriche e delle persone con disturbi dello spettro autistico' dà almeno dignità ai neuropsichiatri infantili ed alle funzioni che essi svolgono sul territorio, definisce la rete dei servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, riconosce alle famiglie il diritto di ricevere le migliori cure possibili in ogni area regionale, senza diseguaglianze e con un'attenzione alla continuità terapeutica e alla transizione dall'età adolescenziale all'età adulta. Ci auguriamo che con questo atto del governo non si blocchi il processo di organizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri, che faticosamente è stato avviato già con i recenti atti aziendali, e non venga ulteriormente rallentata la definizione di percorsi di cura più organici ed efficaci per i disturbi neuropsichiatrici dell'età evolutiva''.

I risultati del convegno internazionale. Andavano già nella direzione della necessità di un’implementazione e specializzazione dei servizi esistenti, in particolare quelli dedicati alla diagnosi precoce, le conclusioni del 28° Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) tenutosi a  Napoli, presso Villa Doria d’Angri a ottobre 2017.

Il convegno cui hanno partecipato oltre 300 persone, di cui il 70% medici e il 30% di altre professioni  ha affrontato temi di avanguardia relativi al trattamento dei disturbi neuropsichici dell’età evolutiva e alle più recenti conoscenze nel campo. “Tutta la ricerca più recente orienta verso l’importanza di una diagnosi precoce e di interventi tempestivi e mirati, e sul ruolo fondamentale che può avere l’ambiente nel modulare la genetica - ha sostenuto Carmela Bravaccio, dell’Università di Napoli -. I primi 1000 giorni dal concepimento sono fondamentali per lo sviluppo neuropsichico del bambino più ancora che per quello fisico. E’ per questo che sono così importanti gli studi che vanno a monitorare i neonati fin dalla nascita per capire quali potrebbero essere i segnali di una traiettoria evolutiva che si allontana da quella attesa. Ad esempio, capire se e in che modo il pianto, lo sguardo, i movimenti dei neonati sono diversi tra bimbi che cresceranno sani, bimbi che svilupperanno autismo e bimbi che svilupperanno un disturbo di linguaggio o una disabilità intellettiva, come negli studi presentati ieri, permette di intervenire in modo molto più mirato già prima dei 2 anni di età e di sfruttare al massimo la plasticità cerebrale”.

Un’altra frontiera di grande interesse di cui si è parlato nel congresso sono le possibili applicazioni delle nuove tecnologie. Microsensori e app sono entrate in modo prepotente nella vita quotidiana e sono ormai utilizzate in modo massiccio dagli adulti che vogliono monitorare frequenza cardiaca, allenamento, tipo di attività fisica effettuata, consumo calorico. Applicate ai bambini con disturbi del neurosviluppo, consentono di monitorare il numero e la tipologia dei risvegli, le caratteristiche dei movimenti, i pattern di equilibrio, le tipologie di interazioni e i loro cambiamenti, visualizzando nell’immediato e nel tempo gli effetti degli interventi che vengono attivati.

“Le ricerche presentate hanno riguardato anche l’organizzazione dei servizi - è il commento di Antonella Costantino, presidente SINPIA -. E’ ormai sempre più evidente che nei disturbi complessi, come certamente sono i disturbi del neuro sviluppo, la struttura organizzativa con cui vengono erogate le cure determina ricadute molto significative su appropriatezza ed efficacia. I risultati migliori in termini di salute si vedono quando i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza hanno al proprio interno tutte le professionalità necessarie (medici, psicologi, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, logopedisti, educatori, infermieri, assistenti sociali ecc), in modo stabile, dedicato e con competenze specifiche. Serve coniugare competenze generali su tutti i disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva, indispensabili per la diagnosi differenziale e per gestire le numerose comorbilità, con competenze specialistiche mirate sui singoli disturbi, indispensabili per garantire interventi al passo con le evidenze scientifiche più recenti”.  “I vecchi modelli – continua la presidente della SINPIA - in cui lo stesso operatore si occupa sia di bambini che di anziani, sia di autismo che di disturbi di apprendimento o di fragilità sociale in modo aspecifico non sono efficaci e come se non bastasse sono più costosi sia nell’immediato che per le conseguenze sul sistema sanitario e sociale nel futuro. Altrettanto inefficaci sono i modelli in cui le diverse competenze sono separate tra più servizi, e lo stesso bambino si trova a girare tra il servizio che si occupa solo del linguaggio, quello che si occupa solo degli aspetti motori, quello che si occupa solo della disabilità, spesso con priorità e indicazioni diverse se non contraddittorie. In modelli di questo tipo, finiscono per essere i genitori a dover tenere insieme i pezzi di un sistema frammentato, inefficace ed inefficiente.”

“E’ proprio in quest’ottica - conclude Rocco Farruggia, Segretario della Sezione di Psichiatria della SINPIA - che nel congresso è stato presentato e discusso il primo draft di linee di indirizzo per gli interventi nelle acuzie psichiatriche in adolescenza. Si tratta di un campo delicatissimo, nel quale la carenza di risposte e i modelli organizzativi frammentati e aspecifici stanno determinando conseguenze rilevanti sulla salute dei ragazzi e delle famiglie, e un aumento esponenziale dei costi per la società. Evidenziare chiaramente cosa funziona e cosa no, sia in termini clinici che organizzativi, è fondamentale per la programmazione.”

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA, è un’associazione Scientifica che ha per scopo lo sviluppo della ricerca e la promozione dell’aggiornamento culturale nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza (da 0 a 18 anni) e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, relazionale). La SINPIA nazionale è diretta da un Consiglio Direttivo, il cui Presidente è la Dottoressa  Costantino Antonella. E’ suddivisa in 13 Sezioni Regionali, ognuna con un Segretario Regionale, e 5 Sezioni Scientifiche

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