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Lunedì 29 Aprile 2024




Sport dilettantistici. Le richieste dei lavoratori dimenticati dalle istituzioni

Napoli unitedLo stop dei campionati sportivi dilettantistici previsto dalle ultime disposizioni di Governo e Regione ha riscosso meno attenzione mediatica rispetto al fermo di altre categorie.

Eppure nel mondo dei dilettanti del settore calcio si contano almeno 500 mila “lavoratori”, ovvero persone che tran compensi e rimborsi “tirano a campare”, spesso con famiglia sulle spalle e senza nessuna tutela. Istruttori, atleti, dirigenti, magazzinieri, fisioterapisti, ma anche addetti stampa, videomakers, gestori degli impianti sportivi, manutentori, parcheggiatori  hanno subito il primo lockdown dell’anno ed oggi si ritrovano improvvisamente senza lavoro.

“Nella nostra federazione di appartenenza, i dilettanti rappresentano il 97% del totale dei tesserati, ma l’interesse è saldamente concentrato sul piccolo 3% che però rappresenta l’industria calcio che produce miliardi di euro. – dichiara Antonio Gargiulo, Presidente della Napoli United. “ I professionisti non si possono fermare perché l’interesse economico prevale anche sulla tutela della salute, mentre le attività organizzate dai comitati territoriali si fermano. Si ferma la base di questo sport, il serbatoio di questo sport. Si ferma la passione ma anche il lavoro di tante persone. Si mettono in difficoltà migliaia di società ed associazioni sportive che hanno, comunque, già preso impegni e corrisposto acconti”. Interventi concreti e immediati sono richiesti dai rappresentanti della categoria: a tal  fine è stata stilata e inoltrata una lista di richieste.

Perché lo spettacolo offerti dai professionisti  della Serie A di cui godono i tifosi sugli spalti degli stadi o attraverso la pay-tv nasce proprio da qui: dalla passione di giovani atleti e addetti ai lavori che nel silenzio e nell’ombra lavorano tutti giorni affinché tutto ciò vada avanti.

Le richieste della categoria in tempi di Covid:

1) Contributo straordinario da parte dei professionisti in soccorso dei dilettanti (0,5% del fatturato) per sopportare i costi causati dal Covid;

2) Predisporre un protocollo per tutti i dilettanti simile a quello previsto per i professionisti;

3) Destinare i 50 milioni annunciati dal Ministro Spadafora alla copertura dei costi per le prescrizioni del protocollo e la prevenzione al Covid;

4) Siglare un accordo con centri autorizzati ad effettuare tamponi per ridurre sostanzialmente il costo degli stessi;

5) Destinare gli 800 euro annunciati dal Ministro Spadafora per ciascun collaboratore sportivo alla copertura dei costi per i controlli periodici (tamponi) preventivi al Covid;

6) Incrementare il fondo previsto per il tax credit sulle sponsorizzazioni, prevedere la stessa misura per l’anno 2021;

7) Istituire il credito d’imposta al 50% per l’anno in corso e per l’anno successivo dei costi

sostenuti per l’iscrizione e le rette mensili dei ragazzi alle scuole calcio;

8) Far proseguire da subito i campionati avviati e programmare nel breve periodo l’avvio di tutti gli altri campionati;

9) Regolamentare i contratti per i collaboratori sportivi ed atleti anche in Eccellenza e Promozione;

10) Ragionare su una nuova organizzazione dei campionati. Esempio stabilire che la serie D sia semiprofessionista, eliminare l’Eccellenza e distribuire le squadre aventi il titolo tra la serie D e la Promozione, in base ai meriti, a requisiti, a storia ecc.

Chiara Reale