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Mercoledì 1 Maggio 2024




Aumentano le rapine e anche il centro storico diventa insicuro

I dati e il punto di vista della Questura sui reati predatori a Napoli  

polizia-autoLe rapine commesse nella città di Napoli nel 2012 sono state 3.368 a fronte delle 3.660 del 2011, in calo anche i furti che da 32.339 sono passati a 31.394, e quelli con strappo che da 1.855 sono passati a 1.729. Le cifre sostanzialmente stabili ed elevate fanno parte del “caso Napoli”, dove per molti  arrangiarsi oltrepassando al limite con la legalità è l’abitudine.  La percezione di una nuova ondata di insicurezza è dunque ciclica e in parte legata alla bella stagione che così come porta i crocieristi e i turisti in città e fa uscire più volentieri fino a tardi la sera i cittadini, così fa piombare i rapinatori sulle potenziali vittime a caccia di i-phone e rolex. Ma non solo: la Questura Centrale parla di un incremento nel primo semestre 2013 dei reati predatori, e i ladri non sono più rapinatori seriali, ma anche incensurati che arrotondano uno stipendio a nero compiendo furti e rapine, poiché la crisi sta sottraendo risorse anche al mercato del lavoro nero.
Ci propone un quadro esaustivo Ferdinando Rossi, capo del reparto della polizia mobile di Napoli e Provincia: “Nel primo semestre 2013, c’è stato un incremento delle rapine in strada, e dei furti con strappo, e un decremento formidabile dei furti nelle abitazioni. Ma credo anche che il sentimento della sicurezza e dell’insicurezza si è andato affinando con gli anni. Oggi c’è una percezione della delittuosità che dieci anni fa non c’era. Eppure nel 1990 si commettevano oltre 1000 omicidi in Italia, mentre sono scesi a 500 nel 2012. All’inizio degli anni ’80 si commettevano circa 200 omicidi a Napoli, nel 2012 sono stati 62. E’ giusto che l’attenzione dei cittadini si elevi, ma bisogna storicizzare gli eventi. Napoli ha anche dei primati positivi, come quello dell’assenza di episodi di violenza sessuale sulle donne in strada. Dall’inizio dell’anno la nostra sezione specializzata è stata allertata su soli due episodi che però si sono rivelati falsi. Al contrario la violenza domestica sulle donne e sui bambini è in forte aumento”.Il profilo dei ladri è vario ed è in parte rispecchia l’attuale situazione di crisi. “Ci sono gli incensurati, ma anche i rapinatori seriali- spiega Rossi-. Provengono dai quartieri più disagiati come il Cavone, la Sanità, i Quartieri Spagnoli e fanno razzia nel centro storico. Sono napoletani, i migranti sono una parte minima dei ladri. Di fatto noi esportiamo ladri nel nord Italia e all’estero. A Napoli abbiamo i rapinatori più bravi, “gli artisti della rapina” che emigrano per commettere le azioni criminali. Dall’inizio dell’anno abbiamo fermato tra i 15 e i 20 rapinatori di rolex napoletani che hanno compiuto colpi a Roma e Milano, e quelli ai portavalori. Recentemente abbiamo sventato una rapina eseguita da una banda di 9 rapinatori che da Napoli è andata ad assaltare un bancomat nella zona sud di Firenze. Per realizzare il colpo ci hanno messo 2,42 minuti, ma poi li abbiamo presi”. Sempre più minorenni commettono reati predatori. Le persone denunciate e arrestate a Napoli per rapina nel 2012 sono state: 672, per furto 1.315, per furto con strappo 69. Tra queste 72 minori arrestati per rapina, 78 per furto e 11 per furto con strappo. “Il mercato dell’ I phone è quello che va per la maggiore- chiarisce il capo della mobile-, sebbene, soprattutto i minorenni rubano i cellulari perché appresentano uno status symbol che vogliono possedere personalmente”. Il contrasto alla criminalità. La squadra mobile si compone di 370 poliziotti con volanti h 24, di cui 80 falchi che lavorano tra le 8.00 e le 24.00.  Il Questore di Napoli, Luigi Merolla, ha fatto un investimento, significativo in un periodo di spending rewiew, nel contrasto dei reati predatori: da marzo 2013 ha incrementato la sezione criminalità diffusa con l’innesto di 30 uomini.
Dal rafforzamento della VI sezione che si occupa della criminalità diffusa, composta anche dai falchi, da aprile ad oggi sono state arrestate 101 persone e 90 sono state deferite in stato di libertà, per un totale di 191 persone perseguite per reati di strada. Mentre la V sezione antirapina ha arrestato 57 rapinatori e ne ha denunciato in stato di libertà 110. “Per quanto riguarda i reati predatori cerchiamo di calcare la mano- chiarisce Rossi- , di essere duri e tenerli in carcere per un discreto tempo, sebbene la legge stabilisca che il fermo e l’arresto siano discrezionali e noi abbiamo la facoltà di procedere o meno. Anche nel caso di minori, sebbene l’arresto sia di più difficile attuazione cerchiamo di procedere all’arresto. A Napoli c’è una severità della magistratura che non ho riscontrato altrove”.

Ci vorrebbero falchi h 24. “Con il bel tempo le persone escono di più, arrivano i croceristi e i rapinatori cercano di arrotondare lo stipendio a nero nelle zone del centro storico sugli itinerari turistici. I falchi sono un deterrente formidabile, non è un caso che i delinquenti agiscano dopo le 24 quando non ci sono più falchi in strada”, spiega Stefano Iuorio, responsabile della sezione criminalità diffusa. I falchi fanno 2 turni: dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20, già il lavoro fino alle 24 è straordinario. Per coprire anche le ore notturne ci vorrebbero altri 20, 30 uomini, ma le risorse limitate non lo consentono, eppure solo con le motociclette si possono raggiungere i rapinatori che fuggono sui ciclomotori per i vicoli angusti.Il sistema di videosorveglianza, l’anello debole. “Il problema in tutti i comparti è quella della mancanza di risorse. Eppure un investimento fondamentale dovrebbe proprio essere quello dell’uso perfetto delle telecamere che più volte ci hanno consentito di risolvere rapine e omicidi” sottolinea Rossi che aggiunge: “Se funzionassero tutte sarebbero sufficienti”, ma di fatto non tutte le videocamere funzionano e la responsabilità è di un sistema di installazione, gestione e manutenzione complesso deciso dai P.O.N. Sicurezza. Il Ministero dell’Interno sceglie la localizzazione per le videocamere insieme ai comitati d’ordine e sicurezza della prefettura che insieme alle forze di polizia prendono visione delle immagini registrate, mentre il destinatario ultimo è il Comune di Napoli che dopo tre anni dall’installazione, scaduto il contratto con la ditta appaltatrice, deve provvedere alla loro manutenzione pur non visualizzando le riprese.
Una parte delle videocamere esistenti è stata installata grazie al P.O.N. Sicurezza 2000-2006 nella zona Vomero Alto, e Vomero Arenella. Le videocamere di piazza del Gesù sono state installate con il Pon Sicurezza 2007-2013 che in totale ne ha posizionate 500 nei vari quartieri della città tranne che a Fuorigrotta, ma sono attualmente in corso di collaudo,( ecco spiegato perché non sono stati fermati i rapinatori del ragazzo ferito alla testa nelle scorse settimane). Anche questo sistema di videosorveglianza, attualmente gestito dalla Sintel Italia, tra 3 anni passerà la manutenzione al Comune. C’è poi un'altra parte di videocamere che sono state installate durante il Giubileo del 2000, grazie ad un progect financing della Regione e sono gestite dall’Enel per 25 anni.
Molte videocamere sono vandalizzate, si rompono nell’impatto causato dall’urto di camion o a causa della presenza di cantieri edilizi,  spesso si pongono problemi di aggiornamento software nel passaggio di consegna al Comune, ecco che sapere quali telecamere e in che percentuale funzionano o meno è impossibile.

Alessandra del Giudice

 

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