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Giovedì 2 Maggio 2024




Beni confiscati: fondi per progetti sociali

Finanziamenti fino a 25mila euro

confisca beni mafiaPubblicato sul  Bollettino Ufficiale Regione Campania il testo della legge 7, la nuova normativa regionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata. La nuova norma istituisce un fondo per la valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità, destinato a finanziare progetti sociali e di interesse pubblico. E’ il risultato di un lungo lavoro della commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonio Amato e mira a rendere il recupero sociale e pubblico dei beni confiscati una priorità delle politiche regionali.

Al bando per l’assegnazione dei fondi potranno partecipare enti territoriali: comuni, regioni, province cui sono stati trasferiti gli immobili confiscati; associazioni, cooperative che hanno ricevuto in concessione l’utilizzo delle strutture o che siano promotori di eventi e manifestazioni il cui obiettivo specifico sia la valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità.

Tra i requisiti per l’assegnazione dei finanziamenti vengono giudicati prioritari i progetti che favoriscano l’integrazione delle fasce deboli. Per la prima annualità il limite massimo di finanziamento per ogni iniziativa è di 25 mila euro.

“La Campania mette al centro del proprio asset strategico i beni confiscati che diventano tema centrale delle politiche regionali» commenta Antonio Amato, Presidente della Commissione Regionale beni Confiscati «C’è grande soddisfazione per la pubblicazione di un testo che è il frutto del lavoro svolto in questi mesi dalla Commissione. Un lavoro fatto di decine e decine di audizioni, sopralluoghi, partecipazioni a incontri. E’ inoltre una proposta di legge costruita in modo partecipato, accogliendo suggerimenti e proposte che sono giunte dall’Agenzia Nazionale, dalle parti sociali, dalle associazioni, da quanti già gestiscono beni confiscati”.

“Soprattutto, questa legge mette al centro di tutte le politiche regionali, da quelle agricole a quelle del lavoro, a quelle sociali e sanitarie (promuovendo i budget di salute), in modo trasversale, il riutilizzo dei beni confiscati. Viene istituito, senza costi aggiuntivi, un osservatorio regionale che provvederà alla georeferenziazione quantitativa e soprattutto qualitativa di questo patrimonio”, continua Amato, “Una legge che guarda al riutilizzo dei beni confiscati nel loro complesso, individuandoli come  patrimonio dal quale si può partire per realizzare uno sviluppo nuovo, che punta all’economia sociale ed è sostenibile ed inclusivo”.

In allegato il testo della legge

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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