L'associazione Nazionale dei Ludobus e delle Ludoteche Italiane "Ali per giocare" festeggia a Napoli la X edizione del LUDOBUSSI', la festa nazionale del gioco itinerante. L'appuntamento è fissato per domenica 2 ottobre dalle 10 alle 14 in via Caracciolo, e il lungomare d'Italia sarà teatro di interazione e divertimento.

Melagioco,  centro di cultura ludica della cooperativa sociale Progetto Uomo, nell'ambito dell'evento “UNA CITTA' PER GIOCARE” promosso dall'Assessorato al Welfare ha l'obiettivo di realizzare in città uno spazio creativo per i giovani e non. Il progetto si avvale di un workshop avviato da 160 educatori e da una riunione di un numero ristretto di partecipanti ed aperta al pubblico. Lo scopo della tavola rotonda dal titolo “I diciotto anni di Alì per Giocare…voci e volti del gioco in Italia” è l’approfondimento di temi come il piacere di stare insieme e la relazione dei bambini con l’ambiente in cui vivono. L’appuntamento dell’incontro è fissato per sabato 1 ottobre alle 19 al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, Via dei Mille, 60. Ludobussì si occupa di rappresentare la Festa Nazionale del Gioco Itinerante promossa da “Alì per Giocare”, l’Associazione Nazionale dei Ludobus e delle Ludoteche Italiane.
I giochi proposti dalla Ludobussì sono sostanzialmente anche un po’ difficili: vengono richieste abilità specifiche come la tenacia, l’intraprendenza, la pazienza, l’equilibrio, la perseveranza, e anche l’equilibrio per fabbricare giocattoli con materiali semplici. “Ali per giocare” è un associazione di promozione sociale senza fini di lucro con sede a Frosinone che ha per scopo l’elaborazione e la realizzazione di progetti di solidarietà sociale nel rispetto dei principi umani, culturali, spirituali di ogni persona.
“Ali per giocare” è stata fondata a Parma il 2 ottobre del 1998. Il 5 aprile 2016, all’interno della manifestazione Bologna Children’s Book Fair, “Ali per giocare” ha vinto il premio Piccolo Plauto bandito dalla rivista scientifica “Infanzia” diretta dal professor Roberto Farnè dell’Univesità di Bologna.
Charles Schaefer, psicologo statunitense, dice a proposito dei giochi “che non siamo più pienamente vivi, più completamente noi stessi, e più profondamente assorti in qualcosa, che quando giochiamo”.

(Alessio Bocchetti)

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