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Mercoledì 8 Maggio 2024




I Servizi di cura all’infanzia e agli anziani nel Piano d’Azione Coesione

Il caso Napoli

Dal punto di vista del Comune di Napoli, però, per come adesso è costituito l’assetto della macchina amministrativa, risulta particolarmente onerosa e complessa la gestione tecnica dell’intero iter amministrativo e finanziario.

L’assessore Gaeta: “C’è il rischio di non rispondere in maniera reale e completa all’esigenza del territorio”

“Una delle maggiori criticità – spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta - è la difficoltà di esercitare fino in fondo una funzione di coordinamento delle attività. Il fatto di considerare le municipalità come ambiti indipendenti, e non come diramazioni di comune unico, porta i territori a organizzarsi autonomamente, seppure con il supporto del centro. È una criticità tutta del Comune di Napoli”. Ma quali rischi sono legati alla mancanza di una regia comune? “Uno dei rischi – continua l’assessore – è che questa frammentazione impedisca una reale corrispondenza tra i bisogni reali della popolazione e gli interventi che di fatto si andranno a realizzare. Dunque, escludendo il pericolo di una perdita delle risorse previste dal piano, non possiamo scommettere su risposte complete e reali alle esigenze del territorio cittadino. C’è poi un problema di tempo, che non si può sottovalutare. Questa misura avrebbe dovuto rispondere in maniera veloce e immediata ai problemi, ma è chiaro ormai che ci vorrà molto di più perché questo accada”.

Il decentramento amministrativo

Il problema è, per così dire, intrinseco. Con la delibera 230/12, la Regione Campania ha stabilito di suddividere il territorio cittadino in dieci ambiti territoriali, coincidenti con le Municipalità e i Distretti sanitari, modificando la precedente scelta di configurare unitarietà all’ambito territoriale coincidente con il Comune di Napoli.

Stando al Comune di Napoli, “la suddivisione del territorio in dieci ambiti territoriali autonomi, dal punto di vista dell’assegnazione e della gestione di risorse finanziarie, non risulta compatibile con i processi attivati e con gli assetti istituzionali e le scelte in materia di decentramento amministrativo realizzate dall’ente locale”.

Questo processo è stato avviato limitatamente ad alcuni interventi e servizi espressamente indicati dal vigente Regolamento delle Municipalità (Deliberazione del Consiglio Comunale n. 68 del 21 settembre 2005 – Testo aggiornato alle modifiche apportate all’art. 74 con deliberazione di C. C. n. 47/2006, all’art. 23, comma 4 e all'art. 27, comma 2 con deliberazione di C.C. n. 20/2006 ). Regolamento che, all’articolo 19, attribuisce alle Municipalità, in relazione alle attività sociali e sociosanitarie, funzioni limitate legate prevalentemente ad attività di coordinamento e promozione. Inoltre, per quanto riguarda la gestione finanziaria, il Regolamento, sulla base del principio dell’unità del Bilancio comunale, stabilisce anche che l’ammontare delle risorse finanziarie - destinate annualmente dal Bilancio complessivo dell’ente alle Municipalità - sia commisurato allo svolgimento delle funzioni attribuite, escludendo una gestione autonoma o separata.

In altri termini, i dieci ambiti territoriali del Comune di Napoli vanno intesi come “ripartizioni territoriali funzionali ad una più attenta ed efficace programmazione e al coordinamento dei servizi e degli interventi sociali sul territorio” e “gli organismi ad essa deputati, ovvero il Coordinamento Istituzionale e l’Ufficio di Piano, vanno intesi come soggetti dedicati alla funzione d’indirizzo programmatico, di coordinamento e di controllo della realizzazione della rete integrata di interventi e servizi sociali e socio-sanitari d’ambito” (art. 11 L.R.11/07).

Allo stesso tempo, il Comune evidenzia che l’assistenza domiciliare integrata, attiva fin dal 2004, presenta una forte regia centrale, sia in termini di coordinamento tecnico che di gestione dei fondi utilizzati per l’appalto delle prestazioni, e una articolazione territoriale garantita dal funzionamento delle dieci Unità di Valutazione Integrate socio-sanitarie territoriali per ognuna delle Municipalità. Anche per quanto riguarda gli asili nido, vi è già un sistema di funzionamento che permette di ottimizzare le risorse e garantire efficacia e efficienza attraverso una dinamica di ruoli e funzioni che vede interessati sia le strutture centrali che quelle municipali.

La sfida per le Municipalità

Ma le Municipalità cittadine saranno pronte per questa nuova sfida? “Il primo problema – sottolinea Giuseppe Cascone, componente del Gruppo dell’Assistenza Tecnica Formez PA (Pubblica Amministrazione) – è che le dieci Municipalità si sono dovute confrontare direttamente con il Ministero, mentre fino a questo momento si sono mosse all’interno del documento di programmazione cittadina delle politiche sociali”. “Eppure, dopo la prima fase di disorientamento – racconta Cascone - le Municipalità, con il giusto supporto, si sono attivate, chi più chi meno. L’aspetto positivo sta proprio nello sviluppo di nuove capacità e competenze, passaggio necessario affinché esse possano diventare soggetti veri di decentramento”. “L’altro problema – prosegue – è quello della lunghezza dei tempi, anche se si tratta di una questione un po’ generale, che riguarda tutte le regioni obiettivo dell’intervento”.

Intanto, anche se non c’è un piano di lavoro unitario, l’amministrazione comunale fa sapere che per quanto riguarda i progetti per l’infanzia i fondi saranno destinati all’adeguamento delle strutture e agli arredi, e andranno a potenziare soprattutto servizi integrativi e ludoteche; mentre per il potenziamento dei servizi di cura per gli anziani non autosufficienti l’unico piano di intervento approvato risulta quello relativo all’assistenza domiciliare socio-assistenziale. Non ci resta che aspettare e verificare gli esiti del piano, sperando che, una volta superata la fase di start up, ci siano le risorse sufficienti a garantire la continuità dei servizi e dei progetti resi possibili grazie ai fondi ministeriali.

Per approfondimenti:

http://www.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/ministero/pac/index.html

MN

 

 

 

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