Veronica Mazza: “Vi racconto la mia Cinzia birichina”

cover CINZIAUna donna dalla forte personalità che sa bene quello che vuole e come ottenerlo, anche se questo può significare trasgredire qualche regola o “farsi mantenere” da un uomo ricco.

Non è senza ambiguità il personaggio di Cinzia Maiori, portato in scena in Un Posto Al Sole dall’attrice teatrale, televisiva e cinematografica Veronica Mazza, legata da 25 anni all’autore, regista e attore Edoardo Tartaglia, da cui ha avuto due figli. Con la drammaturgia di Tarataglia, ha affrontato diversi ruoli femminili in film di grande successo – “Ci sta un francese, un inglese e un napoletano”; “La valigia sul letto”, in cui la Mazza ha recitato a fianco di personaggi come Biagio Izzo e Maurizio Casagrande; “Il mare non c’è paragone”; “Sono un pirata, sono un signore” - tutti diretti dal marito, uno dei migliori autori della commedia napoletana contemporanea. Ma da 13 anni, l’attrice, figlia di due medici di origine beneventane, è soprattutto Cinzia, la sfasciafamiglie ovvero la mangiatrice di uomini, entrata come “special guest” nella squadra comica del popolare social drama di Rai3, sempre in grado di regalarci simpatiche gag, affiancata oggi dai colleghi e amici Germano Bellavia (Guido Del Bue) e Lara Sansone (Bice Cerruti).

Cinzia è tornata in scena con il suo vizietto di non pagare l’affitto…Che sorprese ci riserverà questo personaggio, sempre un po' borderline?

Cinzia è più birichina che mai, la punta di diamante del gruppo comico di Un Posto Al Sole ci riserverà molte sorprese, con un ruolo sempre più centrale almeno fino a questo inverno. Il mio personaggio è sempre piaciuto, ha avuto diverse fasi, prima è andata a Milano, poi è tornata a “disturbare” la relazione di Guido, ora la troviamo alle prese con una storia che sta per iniziare e che riguarderà un altro vigile, il terzo, Cotugno. Cinzia cerca un uomo ricco per ricavarne il massimo da lui ma sarebbe sbagliato etichettarla solo una mangiatrice di uomini. Lei è anche una donna sola, in difficoltà economiche, che vive una crisi. Certamente è una donna maliarda, anche se questo aspetto è reso attraverso un effetto comico, ma le sue non sono in fondo ambizioni così criminali. Lei è convinta di potere ottenere quello che vuole e come lo vuole: così, come non pagare l’affitto, e addirittura fare un b&b nella casa di proprietà di Guido, è una sorta di buona uscita per la storia d’amore finita male, ora pensa di ottenere qualcosa anche con il vigile Cotugno, con cui tra poco vedremo cose si trasformerà il rapporto.

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Cinzia è simpatica, esuberante, femminile, ma anche molto ambigua, la sua personalità subirà dei cambiamenti nelle prossime puntate?

Se dovessi dare un colore al mio personaggio, la colorerei di rosso, rosso passione, principalmente sessuale. Questo è un aspetto che la caratterizza come aggressiva, forte, combattiva, che si difende se attaccata. Allo stesso tempo, è una che mette sempre al centro gli uomini, fosse soltanto per perseguire i suoi interessi.Certo che è anche molto ambigua, è la pecora nera, quella che combina guai, questo è il suo effetto comico; io personalmente preferirei che il mio personaggio fosse delineato da una maggiore bontà. Ora, con il fatto che dovrà relazionarsi molto con Bice Cerruti (Lara Sansone), cambieranno un po’ gli equilibri. Cinzia ci metterà il suo pepe per tutto l’inverno, entrando e uscendo dalla storia centrale.

Ma Cinzia ha ancora delle mire su Guido?

Per adesso non credo, ora i suoi interessi si spostano su una altra “preda”. Non ci resta che capire se Cinzia legata a un altro personaggio diverte e piace.

Quale è stata la sua esperienza in questi 13 anni?

Io ho il privilegio di essere una special guest, quindi entrare nelle storie per poi uscirne, ottenendo così la stessa popolarità dei principali protagonisti, ma mantenendo anche la libertà di impegnarmi in altri progetti artistici, come il teatro o il cinema. Credo sinceramente che in un certo tipo di racconto del buono di Napoli, con la capacità di attrazione che ha avuto questa nostra bella città, ci sia anche lo zampino di Un Posto Al Sole, che le ha dato lustro a livello nazionale ma direi anche globale. In un mondo in cui tutto cambia e molte cose si perdono per strada, questo prodotto televisivo ha resistito, non rinunciando a raccontare lati inediti di Napoli.

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Che similitudini ci sono tra lei e il suo personaggio?

Non ci sono similitudini: io non dipendo da un uomo, vivo e lavoro con mio marito, siamo felicemente in coppia da 25 anni ma siamo due personalità forti e indipendenti l’una dall’altro. In più, io penso che i soldi migliori siano quelli guadagnati facendo fruttare il proprio talento e non certo quelli “estorti” agli uomini.

Come si trova sul set e ha legato con qualcuno in particolare?

Mi trovo benissimo, con alcuni ci conosciamo da anni, ad esempio con Germano Bellavia ho un rapporto fraterno, più o meno come con tutti gli altri che sono in pianta stabile a Napoli, perché abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci in altri percorsi, penso a Lara Sansone o a Cosimo Alberti: è un meccanismo importante questo perché la comicità spesso nasce da una sintonia, dobbiamo cavalcare l’idea di giocare e divertirci prima noi, prima di far sorridere il pubblico.

Che stagione sta vivendo Veronica?

Una stagione serena. Ora ho questa idea: portare al centro della città di Napoli uno spazio teatrale e culturale in cui realizzare progetti artistici attraverso la mia associazione culturale “Commedia futura”. La cosa dovrebbe realizzarsi da qui a gennaio 2021, io sono fiduciosa, sono sempre stata ben inserita nel tessuto sociale della città e credo che non ci possa essere cultura senza solidarietà.

In quale genere preferisce cimentarsi?

Non ho mai interpretato ruoli puramente drammatici, ma negli anni in cui frequentavo l’accademia del Bellini, ho fatto di tutto, mi sono formata nel gruppo di Renato Carpentieri. Poi, con Lara Sansone abbiamo messo in scena un paio di anni fa al Mercadante un testo di Enzo Moscato, con la regia di Francesco Saponaro: è stata una meravigliosa occasione di fare qualcosa di diverso, ma ovviamente la mia caratteristica è sempre stata quella di far ridere. È quello che sento più congeniale fin dai tempi del liceo.

Lei ora è impegnata anche a teatro?

Ora no, perché stiamo affrontando come categoria una serie di problemi a causa della pandemia. Io faccio parte di un gruppo di attori e registi nato per creare un registro attori e attrici della Campania e avere così un albo degli attori professionisti; creare un database che serva in momento come questo per individuare i veri professionisti e far sì che siano tutelati anche livello burocratico. Il teatro vive un momento difficile, con le riduzioni delle produzioni, molti attori sono rimasti a casta, bisogna far qualcosa a livello sindacale per tutelare la nostra categoria.

Quale tematica sociale vorrebbe ancora affrontare?

Nel corso degli anni sono stati affrontati molti temi, ma, secondo me, Cinzia potrebbe portare in scena il tema delle donne, delle disparità salariali tra uomo e donna, la questione delle single, facendo anche luce su alcuni aspetti del rapporto di coppia. Spero che gli autori possano sviluppare altre sfumature del mio personaggio.

Maria Nocerino 

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