Centri Estivi: favorevoli o contrari?

immagine di copertina centri estiviRiprende il lavoro a pieno ritmo, gli uffici pubblici sono per la maggior parte aperti, locali e ristornati tornano ad animare, sebbene con norme igieniche potenziate e distanziamento sociale.

E i bambini? Sono loro i veri “dimenticati” di questa emergenza Coronavirus.

Iniziamo un viaggio nell’universo negato degli under 12, facendo il punto su cosa si prospetta nei mesi futuri, fra sedicenti aiuti da parte del governo, centri estivi e genitori molto confusi.

 Dopo tante attese e notizie contrastanti, con il decreto Rilancio emanato dal governo per far fronte alle situazioni di difficoltà derivanti dalla pandemia di Coronavirus c’è la possibilità di far richiesta del Bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting, a cui possono accedere i genitori lavoratori di bambini in età inferiore ai 12 anni e che non hanno usufruito di congedo parentale.

Per la prima volta, a diversi mesi dalla chiusura delle scuole, è stato affrontato in modo concreto il problema delle famiglie con bambini piccoli a casa e genitori entrambi lavoratori. E con l’avvicinarsi della stagione estiva entrano in ballo i “Centri Estivi”, che potranno riaprire dal 15 giugno, validi supporti messi in discussione per le difficoltà organizzative in un momento in cui è necessario rispettare norme igieniche ferree e il distanziamento sociale. Le famiglie si dividono sul tema, c’è chi non disponendo di un welfare famigliare di nonni disponibili non può farne a meno, e chi crede che i propri figli si siano fin troppo sacrificati in termini di socializzazione.

“La scuola in cui va mio figlio si sta organizzando proprio in questi giorni. – racconta Marianna, mamma di Davide e AndreaSe dovesse partire realmente il Centro Estivo ne usufruirò di sicuro, anche per dare tregua ai miei genitori, che in questi tre mesi sono stati salvifici. Ci hanno già comunicato che i prezzi saranno più alti rispetto agli anni passati, perché a norma di legge deve essere disponibile un insegnante ogni 5 bambini. Io e mio marito lavoriamo e, per fortuna, abbiamo buoni stipendi. Ma penso a tutti quei genitori precari e con stipendi bassi: come faranno? Considerando che per due bambini la prospettiva economica è di circa 400 euro a settimana, il bonus è davvero un piccolo aiuto.”

Rosario, papà di Massimo è invece più diffidente.  “Ho trovato una soluzione diversa. Mio figlio frequenta bambini che conosco e di cui conosco le famiglie, vanno insieme in piscina e giocano sempre fra loro. Ci siamo organizzati fra genitori e mia moglie ha preferito prendere il congedo parentale. In una situazione di confusione come quella che stiamo vivendo onestamente credo sia difficile garantire una vera sicurezza in ambiente scolastico” dichiara.  

Michela Tuccillo, direttrice del nido e scuola dell’infanzia Baobab di Casoria e psicoterapeuta dell’infanzia ha scelto di riaprire con un servizio di Centro Estivo. “Il passaggio dalla clausura del lockdown alla ripresa della normalità sarà sicuramente complesso.  Da questo punto di vista è tutelante la regola dei gruppi minori, perché assicura gradualità e maggior attenzione alle singole necessità di ogni bambino. In quest’ottica il rientro in centri estivi in scuole già frequentate precedentemente è meno destabilizzante, soprattutto per la fascia 0-6. Le linee guida nazionali non sono complicate da seguire: ci facilita il lavoro che i bambini di età inferiore ai sei anni non hanno obbligo di mascherina. Questo è particolarmente importante perché i bambini comunicano molto attraverso la fisicità. Paradossalmente, sarà più complicato gestire i genitori: non potranno entrare negli edifici scolastici e vedere il figlio in classe, e questo sarà emotivamente difficile, soprattutto in un periodo in cui siamo tutti più ansiosi. In oltre ci sarà lo scaglionamento degli ingressi, difficile da rispettare quando hai orari lavorativi rigidi” dichiara Tuccillo. E sotto il piano economico? “Cercheremo ovviamente di venire incontro alle esigenze delle famiglie dei nostri bambini. Per fortuna me lo posso permettere, sebbene dallo Stato non abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto. Grazie al bonus baby-sitting le famiglie avranno un aiuto, cosa importante nella mia realtà, in cui le famiglie sono provate”.

Bonus Baby Sitter 2020 – cosa dice il decreto. L'obiettivo del bonus è di sostenere le spese per il pagamento di una baby sitter regolarmente assunta per badare ai figli mentre i genitori sono al lavoro, o per usufruire di centri estivi e servizi educativi e ricreativi territoriali. Il bonus baby sitter non può essere richiesto qualora siano i nonni a farsi carico della cura del bambino. Il contributo raddoppia fino a 1.200 euro, ma solo per chi non l’ha già ricevuto lo scorso mese; spetta a genitori che lavorano in realtà produttive private, ma anche ai lavoratori autonomi con partita IVA o a coloro che appartengono alla gestione separata della previdenza sociale. L’importo del voucher aumenta anche per chi lavora nella Sanità o nelle Forze dell’Ordine: per queste categorie il bonus arriva a 2.000 euro.

L’Inps chiarisce che il bonus in generale spetta:

- ai genitori di figli di età inferiore a 12 anni alla data del 5 marzo 2020;

- anche in caso di adozione e affido preadottivo;

- oltre il limite d’età di 12 anni, in presenza di figli con handicap in situazione di gravità, purché iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.

Il bonus non è fruibile se l’altro genitore è disoccupato, non lavoratore o titolare di strumenti a sostegno del reddito.

Nel caso di genitori che non fanno parte dello stesso nucleo familiare, il beneficio verrà riconosciuto al soggetto convivente con il minore.

La domanda può essere presentata online attraverso il servizio dedicato Del Sito INPS (www.inps.it).

In alternativa, si può fare domanda tramite:

- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;

- Enti di patronato (CAF), attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.

Chiara Reale