Presentati i risultati del progetto Fuori Tratta con la ministra Bonetti

Oltre 12mila contatti con potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento, 1184 persone prese in carico, di cui 781 inserite in un programma individuale di assistenza e integrazione sociale. Sono solo alcuni dei numeri emersi da “Fuori Tratta”, il progetto con capofila la cooperativa sociale Dedalus, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I risultati, relativi al periodo che va da settembre 2016 al 31 dicembre 2020, sono stati illustrati nel corso di un incontro online alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti. Obiettivo del progetto è quello di mettere in campo azioni per l’emersione, l’assistenza e l’integrazione sociale rivolte alle vittime di tratta e grave sfruttamento in ambito sessuale, lavorativo e nello svolgimento di attività illegali e di accattonaggio, su territorio regionale. Su questi temi e sui numeri del progetto si sono confrontati rappresentanti delle istituzioni e del Terzo settore.

«Vi sono grata - commenta la ministra Elena Bonetti - per lo sforzo e l’umanità con cui Dedalus ha condotto questo progetto, insieme a tutte le altre realtà che hanno condiviso l’iniziativa di un’azione volta al contrasto del fenomeno della tratta degli esseri umani. Sono progetti che vengono raccontati nella loro sintesi, ma dietro a questi numeri ci sono storie, vite umane che trovano uno spazio di speranza. Il piano strategico di contrasto alla tratta degli esseri umani – continua la ministra - è in fase di revisione. Ho ricostituito la cabina e la governance complessiva di questa strategia che necessita sempre di più un’azione sinergica che riguardi soprattutto tutte le amministrazioni coinvolte, tutta la parte delle associazioni non governative, tutto il mondo del terzo settore, delle cooperative impegnate su questo, nonché delle forze dell’ordine  e della magistratura con un richiamo a livello internazionale.  Come Dipartimento abbiamo appena pubblicato il nuovo bando di quasi 24 milioni, un segno di erogazione e di corresponsabilità per dare una speranza a queste donne uomini e bambini ai quali non possiamo far mancare il nostro impegno»

A moderare l’incontro, Andrea Morniroli, portavoce Piattaforma Nazionale Anti-Tratta che ha sottolineato l’importanza di fare rete per contrastare questo fenomeno. 

«In questi venti anni – spiega Morniroli – il progetto “Fuori Tratta” è diventato un progetto che ha saputo costruire una grande rete di cui fanno parte istituzioni, operatori sociali, operatori di pubblica sicurezza con una modalità che nel tempo ha consolidato delle pratiche e delle competenze specifiche e che hanno saputo contaminarsi in un intreccio virtuoso. Ci siamo riconosciuti tutti dalla stessa parte nella tutela e protezione delle vittime. È stata una pratica di lavoro integrato che ha saputo riconoscere ogni attore come un attore pari, in cui tutti hanno rivendicato il proprio ruolo, le proprie modalità e riconosciuto le altre competenze essenziali per fare questo lavoro, perché la tratta è un fenomeno complesso che ha bisogno di una complessità di risposte, ricordando che ogni vittima è un cittadino o cittadina di questo territorio».

Delle 12.444 persone con cui si è stabilito un primo contatto, 1.184 sono state poi prese in carico per una valutazione più approfondita della loro condizione e dei loro bisogni. La maggioranza è richiedente asilo (874 persone) e, anche in questo caso, si parla prevalentemente di donne giovani sotto i trent’anni, provenienti dalla Nigeria.

Negli ultimi quattro anni e mezzo (settembre 2016-aprile 2020), i 1.184 presi in carico sono stati direttamente coinvolti in 11.717 colloqui (con mediatori/mediatrici, operatori dell’accoglienza, operatori e consulenti sociali, legali, etc), in 3.374 accompagnamenti ai servizi del territorio (uffici, servizi sanitari, ecc.) e 8.031 attività in autonomia (senza la presenza degli operatori).

 «Le attività di assistenza hanno inizio già durante la fase di emersione dei bisogni e della condizione di tratta e sfruttamento – precisa Paola Di Martino, coordinatrice del progetto “Fuori Tratta”- e prosegue nel corso delle attività di valutazione, una fase delicata in cui le persone, ancorché non entrate nel programma, sono destinatarie di importanti interventi di prossimità, riduzione del danno, rafforzamento della consapevolezza e costruzione della motivazione ad entrare nel programma di assistenza e integrazione sociale».

Tutti i numeri del progetto “Fuori Tratta” al linkhttp://www.napolicittasolidale.it/portal/news/10601-progetto-fuori-tratta-i-risultati.html