Lina Lucci e la rappresentatività delle donne

“Se la politica fosse, non dico più attenta ma solo più furba, si potrebbe fare molto”

lina-lucciLina Lucci è segretario generale della Cisl Campania dal giugno del 2009 ed è stata la prima responsabile delle donne di comparto perla Cisl F.P: caparbia e determinata non ha esitazioni quando si tratta di esprimere il suo punto di vista. Per lei il ruolo della donna nel mondo del sindacato e più in generale nell’ambito della politica è importante: “Superando il modello culturale che è stato declinato per tanto tempo, oggi si lavora quotidianamente e con difficoltà, ma si lavora”.

“C’è maggior consapevolezza. Il ruolo delle donne oggi, quello che possono avere nel futuro e nella determinazione del futuro, è visto in una maniera diversa. Parlo per esperienza”. Lina Lucci non nega le difficoltà ma crede che oggi si possa essere in grado di superarle, aggirarle: “I problemi li incontriamo nell’ambito politico, certo, ma penso anche ai passi avanti. Nel mondo del sindacato, ad esempio. Come Cisl noi abbiamo modificato il nostro statuto per permettere non solo una maggiore rappresentatività ma un riconoscimento della voce delle donne”.

“Ad esempio - spiega - laddove la realtà della struttura registra una presenza femminile superiore al 30% degli iscritti, si è stabilito che deve essere garantita la presenza di almeno una donna nella segreteria. Di più: si vuole far sì che categorie trasversali siano maggiormente aperte alla presenza delle donne”.

Ma prevedere una rappresentanza femminile all’interno delle strutture è abbastanza per determinare un cambiamento? La voce delle donne viene davvero ascoltata? “E’ una battaglia perché spesso veniamo inserite in contesti politici ma non veniamo sostenute . Si tratta di un errore madornale: basti pensare a quante sono le donne che si attivano quotidianamente negli ambiti politici, decisionali, imprenditoriali. Un dato importante viene anche dal mondo dell’università: le iscritte alle facoltà campane sono 113mila, rappresentano il 58% degli studenti”

La società, insomma, è già cambiata ed è donna: “Se la politica fosse, non dico più attenta ma solo più furba, si potrebbe fare molto”, dice Lina Lucci.

Rrf

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