Volontariato: riuscire a crescere con poco (Carmela Manco)

volontariatomancoCarmela Manco presidentessa dell'associazione ONLUS Figli in Famiglia si occupa da quasi trent'anni di bambini e famiglie nel popoloso quartiere di San Giovanni a Teduccio

2011: tramutare la crisi in opportunità

La crisi che stiamo vivendo, paradossalmente, ha influito in maniera positiva nella nostra quotidianità, nelle nostre scelte e ci sta educando a fare tesoro del poco che abbiamo. Ho l’impressione che le persone che raggiungiamo si lasciano coinvolgere più facilmente e che sono più disposte a farsi carico degli ultimi a conferma del fatto che chi soffre è più pronto a cogliere la sofferenza altrui e a condividerla. Sono ormai dieci anni che realizziamo corsi di sostegno alla genitorialità e anche se abbiamo sempre avuto risposte positive dalle famiglie coinvolte, quest’anno per la prima volta le famiglie partecipanti hanno sentito il dovere di essere loro stesse di aiuto e guida per altre famiglie. Ogni coppia coinvolta ha, a sua volta, coinvolto altre coppie e si è impegnata in piccoli servizi al territorio. Alcune mamme si preoccupano di organizzare eventi e feste, altre stanno dando vita a nuovi laboratori per i ragazzi ma anche per adulti, ed i papà che fortunatamente sono impegnati con il lavoro, il sabato e la domenica dedicano alcune ore ai laboratori sportivi facendo gli accompagnatori dei ragazzi che vanno a fare le gare sportive. Grazie a loro dopo undici anni abbiamo ridato vita al Presepe Vivente nel quartiere San Giovanni che ha avuto una considerevole partecipazione e che sarà riproposto il 5 e 6 gennaio. Anche la realizzazione degli eventi estivi e della rassegna “Teatramo” realizzata nell’Oasi per tutta l’estate è stata importantissima per il territorio. Ogni fine settimana ha visto il susseguirsi di eventi e manifestazioni in un quartiere dove non esiste neanche una sala cinematografica: il venerdì è stato dedicato alla proiezione di film, alla presentazione di libri oppure di dischi, il sabato alle rappresentazioni teatrali, la domenica a serate spettacolo. Altro aspetto positivo di tutto questo è dato dal fatto che il progetto si auto sostiene e dà lavoro ad alcuni giovani. La nota dolente per questo territorio è sempre la stessa: l’assenza delle istituzioni che non solo non sono presenti ma che addirittura a volte ostacolano con il loro operato le iniziative che si intraprendono. I ritardi enormi nei pagamenti, l’assenza agli eventi che si organizzano, la latitanza rispetto a decisioni ed interventi che richiedono la loro presenza scoraggiano i cittadini e spesso inficiano il nostro lavoro di promozione e di incentivazione alla presa in carico degli altri.

2012: educare al rispetto della cosa pubblica

Completare il punto di ristoro, gli uffici e le sale per la formazione nell’Oasi; continuare la nostra opera di formatori di coscienze e di trarre fuori il meglio da ogni persona perché siamo convinti che in ognuno c’è qualcosa; dar vita, finalmente, alla scuola di politica per educare al rispetto della res pubblica e allo sforzo di realizzare il bene comune.

La parola chiave: accoglienza

Accogliere chiunque arrivi a noi e per qualunque motivo ci arrivi; condividere quello che abbiamo con tutti quelli che vogliono esserci;  sperare che la crisi finisca e che finalmente arrivino tempi migliori, che non ci sia più chi mangia troppo e chi muore di fame, che tutti i giovani possano trovare lavoro e costruirsi un futuro solido e sicuro, che la giustizia sociale sia veramente giustizia sociale, che non esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B. E infine, costruire insieme un mondo diverso, giusto, fatto di valori sani, impegnandoci ogni giorno a fare il nostro dovere fino in fondo per il bene comune, perché solo così possiamo sconfiggere la crisi ed uscire rafforzati da questa prova.

Raffaella R. Ferré

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