Immigrazione: emergenza continua (Jamal Quaddorah)

Jamal-QuaddorahIl Bilancio di un anno di Politiche sull’immigrazione è affidato a Jamal Quaddorah della Cgil. Palestinese di nascita, oggi è cittadino italiano a tutti gli effetti. E’qui da più di trent’anni ed è un testimone privilegiato del fenomeno migratorio in Campania. Ancor prima di approdare al sindacato è stato tra i protagonisti delle battaglie per i diritti dei primi braccianti africani approdati in Italia sul finire degli anni ‘80. L’obiettivo per il 2012: “Avviare una seria programmazione e occuparsi dei Rom, e ora che gli si riconosca il diritto di cittadinanza”.

2011, via Brin e richiedenti asilo, problemi senza fine

Nel 2011 non è che sia cambiato molto purtroppo. La questione immigrazione resta irrisolta perché di fatto non viene affrontata. A Napoli l’anno appena passato ha aggiunto una nuova criticità a quelle che ci trasciniamo da anni: i richiedenti asilo negli alberghi cittadini. Novecento persone lasciate in un limbo, con nessuna assistenza legale e sanitaria. Speriamo che possa risolversi presto, già nei primi mesi del 2012.  In questo caso le responsabilità sono chiare, Protezione Civile e Regione. Amministrano l’emergenza con poca trasparenza e tengono lontani sindacati e associazioni che per la lunga esperienza maturata nel settore potrebbero offrire un contributo positivo. La soluzione, lo andiamo ripetendo da mesi, è di concedere un permesso umanitario di almeno un anno. Ne hanno diritto, sono fuggiti dalla guerra in Libia e non possono farvi ritorno perché rischierebbero la vita. Ma soprattutto così potranno essere liberi di costruirsi il proprio futuro.

Anche Comune e Provincia dovrebbero fare di più. Altro evento emblematico del 2011 resta lo sgombero degli immigrati da Via Brin. E’ una situazione che si trascina così da un decennio. E di volta in volta si trovano soluzioni tampone. Per quei cento ragazzi prima della sistemazione nei capannoni abbandonati c’erano stati i tuguri di via dell’Avvenire, poi la cacciata razzista da parte degli abitanti del quartiere, una lunga lotta che li aveva portati al gesto eclatante di occupare il Duomo. Oggi sono divisi in due strutture di accoglienza, ma si tratta di sistemazioni temporanee. Quando potrà dirsi conclusa la loro odissea?

2012: una consulta per l’immigrazione

Per l’anno nuovo mi auguro che l’amministrazione cittadina trasformi in azioni i buoni propositi annunciati. Le parole del sindaco De Magistris e di molti assessori sull’idea di una città dell’accoglienza, sull’integrazione e l’uguaglianza dei diritti sono molto importanti. E’già di per sé un fatto inedito e positivo. Ora devono realizzarsi nel concreto. Il 2012 potrebbe essere l’anno giusto per una consulta cittadina sull’immigrazione. E’un tema che va affrontato a trecentosessanta gradi: non solo nell’ambito delle politiche sociali, come spesso si tende a fare, ma soprattutto dell’istruzione, della salute e del lavoro, altrimenti diventa davvero difficile venirne a capo.

Mi lascia ben sperare per il futuro il fatto che Napoli, al di là di piccoli episodi, si dimostra una città tollerante. Sul tema a cominciare dai docenti nelle scuole fino al mondo del Terzo settore, della cultura, del volontariato si sono sviluppate grandi sensibilità e buone pratiche.

Bisogna però non abbassare mai la guardia. Siamo anche la città che ha prodotto lo spaventoso Progrom contro il campo Rom di Ponticelli, non dobbiamo dimenticarlo. Anzi credo che proprio i Rom debbano essere una priorità politica. Ne conosco alcuni che vivono qui da trent’anni e nessuno, neppure i figli hanno i documenti in regola. Occorre intervenire presto per migliorare la loro condizione abitativa, scolastica, sanitaria. Troppo spesso sento dire, ancor più che per gli immigrati africani o asiatici, che vivono nel degrado perché lo scelgono perché sono culturalmente abituati così. E’un razzismo più duro a morire di altri e deve essere estirpato.

Parole chiave: Permesso di soggiorno

“Permesso di Soggiorno: subito! Subito!” Come si canta nelle manifestazioni. Senza quel foglio di carta non esistono né diritti, né doveri. Assurdo che si stiano ancora sbrigando le pratiche per la sanatoria del 2009. Quando si capirà l’importanza del permesso? Tutti ne trarrebbero benefici: gli stranieri non più costretti a vivere da invisibili e gli italiani per la loro economia e la loro sicurezza. Gli irregolari comunque già offrono un contributo importante, lavorando e pagando le tasse. Basti pensare al flusso di denaro che entra nelle casse dello Stato attraverso le imposte sui ventunomiliardi di euro di rimesse che ogni anno vengono indirizzate ai Paesi di origine. E poi con la crescita demografica che abbiamo ogni anno servirebbero 200mila nuovi arrivi per sostenere l’economia. Parola di Confindustria.

Luca Romano

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