Disabilità: non chiediamo assistenza ma diritti (Federico Minutillo)

disabileIl dottor Federico Minutillo , presidente della Lega per i Diritti degli Handicappati Onlus, racconta un anno di tagli ai sussidi e ai diritti dei disabili

2011“In Italia le problematiche legate alla disabilità sono poco conosciute e non sembra esserci la volontà politica di risolverle. La scelta di intervento fino al 2011 è stata di carattere assistenziale, e non ha portato ad una concreta integrazione. Manca ancora un censimento delle disabilità : non si sa con precisione quante persone ne soffrano, quale sia il  tipo  e la gravità, ed è dunque molto difficile programmare interventi rispondenti ai bisogni. In Italia si stima che il 4% della popolazione sia disabile; a Napoli cifre approssimative indicano la presenza di  circa 20000 i disabili.  I fondi stanziati per la non autosufficienza sono stati annullati dal governo Berlusconi ed il governo Monti si è dimostrato intenzionato a proseguire su questa scia. Il diritto ad ottenere esenzioni ed agevolazioni si calcola sulla base del reddito familiare, che non deve superare i 5000 euro l’anno. Ma la riforma rischia di cancellare anche i contributi per i servizi di riabilitazione, sanitari o di aiuto domestico. Le agevolazioni sull’IVA per i sussidi elettronici e per l’acquisto dell’auto verranno drasticamente ridotte. E’ un attentato alle persone con disabilità grave” –-“La scure finanziaria colpirà soprattutto il Sud, già ora privo di servizi validi.

Fondamentale per chi vive una disabilità è poter avere le stesse opportunità dei cosiddetti “normodotati”. Le criticità cominciano dall’inclusione scolastica : in molte classi il numero di disabili è superiore a quanto previsto dalla legge, è possibile trovare classi con trenta alunni e tre disabili. Il numero di insegnanti di sostegno non è sufficiente e spesso la loro formazione non è adeguata al ruolo.

L’inserimento lavorativo costituisce una delle principali problematiche. La legge 68/ 99 prevede il collocamento obbligatorio per le persone con disabilità, ma è stata gradualmente svuotata di contenuti perché le imprese preferiscono pagare piccole penali piuttosto che rispettare la normativa. La questione delle barriere architettoniche  è diffusa in molte città : a Napoli in particolare i marciapiedi spesso non hanno gli scivoli per le carrozzine; per i non vedenti pali e attraversamento stradale rappresentano pericoli, i trasporti pubblici sono inaccessibili. 

2012: consentire l’autosufficienza

“La nostra necessità è che vengano attuati progetti individualizzati di vita indipendente. La legge  328/00, relativa alla  riforma sanitaria, insieme alla Legge 162/98, indicava questa via di inclusione , disponendo che l’utente disabile potesse presentare un progetto alla ASL, e se approvato, ricevesse i fondi per pagare la o il badante, un autista e altro,  ma è stata applicata molto male. Occorre aumentare l’informazione sulla questione disabilità, nelle scuole, nelle Università e attraverso i media. Ad esempio in campo lavorativo deve essere comunicata e resa concreta la metodologia del collocamento mirato, ossia l’inserimento in un’attività lavorativa adatta; vanno anche rafforzate le competenze del personale dei centri per l’impiego sulla materia. Centrale la questione finanziaria : è necessaria la corretta applicazione del D.lgs. 130 che prevede ai fini della determinazione della compartecipazione dell’utente alla spesa sociosanitaria la valutazione del solo reddito della persona adulta con disabilità e non dell’intero nucleo familiare.

Le amministrazioni devono sviluppare l’approccio “mainstreaming” (inserimento delle tematiche riguardanti le persone con disabilità e loro famiglie all’interno di tutte le politiche, utilizzando le risorse ordinarie anche per i cittadini con disabilità) - “Va riconosciuto il merito al nuovo sindaco De Magistris e alla sua Giunta di aver adottato subito questa politica” – afferma Minutillo.

Due servizi essenziali da garantire il prima possibile : l’assistenza domiciliare e l’amministratore di sostegno. “L’interdizione priva l’individuo di ogni capacità decisionale, mentre grazie all’amministratore di sostegno il disabile resta protagonista della sua vita”- commenta il presidente della Lega DH Onlus. In assenza di aiuti da parte della pubblica amministrazione sono i genitori i soli punti di riferimento; alla loro morte il disabile rischia di ritrovarsi smarrito, senza possibilità di sostentamento. Per questo è indispensabile implementare i programmi “Durante Noi” e  “Dopo di Noi”, in cui avviene l’inserimento in comunità alloggio e gruppi appartamento per lo sviluppo di una vita indipendente.

Le parole chiave: dignità

“Noi chiediamo diritti e non assistenza abbiamo la stessa dignità delle altre persone; tuttavia spesso siamo considerati degli individui da commiserare, dei poveracci. Capita che le persone accarezzino la testa dei disabili, come si accarezza un cagnolino. E’ una cosa che non sopporto.”

Daniele Pallotta

© RIPRODUZIONE RISERVATA