Trasporti, tornano i biglietti per le singole linee

La protesta di UnicoCampania: “Così maggiori costi e inefficienza del servizio”.

unico-campaniaDal 1 gennaio 2013 per muoversi nella rete di trasporto pubblico locale non sarà più necessario acquistare un biglietto UnicoCampania. Torneranno i biglietti per le singole aziende con un costo ridotto del 10 percento. Lo stabilisce una delibera dell’assessorato regionale ai Trasporti “per favorire”, si legge, “gli utenti in un momento di congiuntura negativa”. Il Consorzio ribatte: “Le aziende dovranno avere più personale e gli introiti saranno minori”.

A promuovere la necessità del ritorno al passato sono state le stesse aziende consorziate in UnicoCampania in un incontro con l’assessore ai trasporti avvenuto nel luglio scorso. I nuovi tagliandi dovranno avere un costo ribassato del 10 percento rispetto alle tariffe attuali. La tratta Pozzuoli – Napoli, percorribile con la linea metropolitana o con gli autobus, ad esempio, dovrebbe costare intorno ad 1euro e 40 centesimi  in luogo di 1,60 euro attuali. Entro il 30 novembre prossimo Regione e enti locali, con il supporto dell’Azienda Campana mobilità, dovranno stipulare gli accordi per stabilire i nuovi tariffari, mentre modalità di stampa e distribuzione saranno a carico delle singole aziende di trasporto. Le caratteristiche della durata e della tipologia di spostamento resteranno invariate sia per i singoli biglietti che per gli abbonamenti mensili e annuali. L’intervento, è specificato nella delibera, costituisce una misura transitoria “in attesa di introdurre un nuovo sistema di tariffazione basato sull’uso di Smart card elettroniche”.

Nel quadro disastrato del trasporto pubblico locale in Campania che registra numerose aziende pronte a consegnare i libri contabili in tribunale, anche la delibera sui nuovi ticket scatena la polemica. Sulle barricate il consorzio UnicoCampania, diretto da Antonietta Sannino, che dal 1994 gestisce il sistema tariffario integrato. “Si ritornerebbe a quando la regione era invasa da un mare, anzi un oceano di carte, biglietti, tariffe diverse e il risultato è che il mezzo pubblico diventerebbe l’ultima scelta per muoversi”, si legge in un documento dell’azienda. Nei primi sei anni di attività, rivendica UnicoCampania, si è triplicato il numero di utenti passando da 250mila a 747mila con gli introiti, nello stesso periodo, passati da 40 a 119 miliardi. Mentre l’ utenza, utilizzando lo stesso biglietto su più mezzi, stima il consorzio, risparmia annualmente 12,3 milioni di euro.

Attualmente il personale di UnicoCampania è composta da 18 unità, 8 assunti e 10 distaccati dalle 14 aziende associate. “Prima ciascuna azienda aveva non meno di 15 persone destinate alla bigliettazione con costi di stampa, distribuzione e commercializzazione aumentati fino al 40 percento rispetto agli attuali”, denuncia il consorzio, “In estrema sintesi, con l’introduzione del biglietto singolo, le aziende riceveranno minori introiti, si faranno carico di maggiori costi, a tutto danno dell’efficienza del servizio offerto all’utenza”. UnicoCampania difende il suo operato, “il rapporto tra il nostro costo e gli introiti non supera il 9 percento”, e lancia un duro attacco alla gestione politica del trasporto pubblico: aumenti delle tariffe, tagli ai servizi fino al 51 percento, mancati trasferimenti regionali “spingono l’utenza ad avere come unica alternativa l’utilizzo del mezzo privato”.

L’assessore ai Trasporti Vetrella affida la sua replica a una nota: “Non sarà cancellata la tariffa integrata, ma anzi sarà arricchita l’offerta di biglietti a disposizione degli utenti come richiesto da azienda di trasporto e associazioni di pendolari. I nuovi ticket vengono incontro all’esigenza di quei cittadini che si servono normalmente di un solo mezzo di trasporto. Pagavano insomma un servizio che non utilizzavano. E poi le aziende avranno maggiore interesse a far pagare il biglietto”. La risposta alla protesta di UniCompania è molto dura: “Dovrebbero spiegare come mai in dieci anni il Consorzio ha prodotto una voragine di 13 milioni di euro interamente a carico della Regione e quindi dei cittadini. Devono arrendersi all’idea che è finito il tempo degli sprechi e delle inefficienze. Tutti i disagi che si stanno registrando in questi mesi sono il frutto di una politica dissennata di un sistema cui ha fatto parte anche UnicoCampania”. 

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