Inaugura martedì 28 ottobre il ‘Museo della società africana d’Italia’ due sale espositive a Palazzo du Mesnil in via Chiatamone dove per la prima volta saranno presentati al pubblico pezzi di una collezione unica in Europa risalenti a un periodo compreso tra l’800 e il i primi del ‘900 (ma alcuni dei reperti in mostra risalgono anche a diversi millenni avanti Cristo).
Il Museo, diretto da Andrea Manzo, docente di Antichità nubiane consta del prezioso patrimonio appartenuto alla ‘Società africana’ fondata a Napoli nel 1882 da alcuni dei nomi più in vista della società napoletana dell’epoca e della quale facevano parte molti docenti dell’allora Regio Istituto Orientale. Nei depositi della società, rimasta attiva fino agli anni ‘40, centinaia di reperti che da oggi rinascono a nuova vita divisi in due sale espositive: la prima è dedicata agli esploratori (sono ricreate le atmosfere delle esplorazioni africane ed esposti bauli, caschetti, strumenti di caccia, oltre che conchiglie, molluschi e ornamenti personali), la seconda invece raccoglie collezioni zoologiche vegetali ed etnografiche (al suo interno uccelli africani impagliati, alcuni di specie estinte o in via di estinzione, ma anche uno squalo martello e vari crani di leoni, ippopotami, gorilla, gazzelle). Insieme a questi tanti altri oggetti che aiutano a conoscere meglio la società africana, tra gli altri, ad esempio, una piroga ricavata da un unico tronco d’albero e una barca formata da fasci di canne e una antica armatura sudanese. A rendere possibile la nascita –e il mantenimento- di questo piccolo gioiello gli studenti dell’Ateneo dei corsi di studio in Civiltà antiche e archeologia e Archeologia, che hanno attivamente contribuito alla pulizia e al restauro dei pezzi.
Il museo è aperto il giovedì e venerdì dalle 11.00 alle 14.00 con ingresso gratuito, e prenotazione obbligatoria al numero 081 6909119. Guarda qui alcuni dei reperti in mostra.
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