Blind Vision
Blind Vision, progetto fotografico-performativo di Annalaura di Luggo, a cura di Raisa Clavijo è esposto nell'Istituto Colosimo dal 1 al 31 maggio.
L'artista Annalaura di Luggo ha messo al centro del proprio lavoro venti persone cieche o ipovedenti dell'Istituto Colosimo e dell'Unione Italiana Ciechi di Napoli, utilizzando un approccio tattile e fisico, per scoprire il valore di per-cepire il mondo anche in modi alternativi rispetto alla vista. Il pubblico viene guidato lungo un suggestivo percorso espositivo che comprende l'installazione multimediale Bind Vision (sound design Paky Di Maio), l'opera tattile "Essence", la mostra fotografica "A Journey of Light" (foto Sergio Siano) e il documentario Blind Vision diretto da Nanni Zedda in scena nel teatro barocco dell'Istituto.
L’opera artistica di Annalaura si basa sul riconoscimento del valore dell’essere umano come “unico e irripetibile”, così come unico e irripetibile è il modo in cui ognuno di noi percepisce il mondo. Questa è una delle ragioni per cui Annalaura ha scelto l’iride come protagonista delle sue fotografie. Ma il suo lavoro non si ferma alla macrofotografia di questo particolare anatomico; il tema principale del suo progetto Occh-IO/Eye-I, (di cui Blind Vision ‘e parte) è appunto la soggettività della percezione umana e l’unicità dello strumento che l’artista immortala con una macchina fotografica, usando risorse tecniche della scienza oftalmologica e da lei brevettata.
Nel corso degli anni in cui ha sviluppato il progetto Occh-IO/Eye-I in diversi paese del mondo, Annalaura di Luggo ha avuto l’opportunità di relazionarsi con soggetti di vari livelli sociali, razze e culture: uomini d’affari, star del cinema, della televisione e del mondo dello spettacolo, intellettuali, studenti, scrittori, milionari, senzatetto, casalinghe, artisti, scienziati, vittime della tratta di esseri umani, immigrati, detenuti e persone diversamente abili.
Non potendo condividere lo sguardo con i non vedenti, Annalaura ha voluto un contatto fisico con loro e mano nella mano si ‘e lasciata condurre in un viaggio emozionante che l’ha portata a comprendere il valore di percepire il mondo anche in maniera alternativa rispetto alla vista. L’esperienza di Blind Vision si è poi materializzata in questa installazione multimediale, la mostra “A Journey of Light” e la scultura Essenza, pensata per essere percepita da persone con disabilità visive.
L’installazione multimediale Blind Vision, introduce lo spettatore all’esperienza del non vedere attraverso una rampa di scale in discesa che conduce in una stanza la cui architettura ricorda una grotta oscura, dove sono stati collocati 20 light box destinati a riprodurre la forma dell’iride di ognuno di noi protagonisti di questo progetto. Seguendo un copione attentamente strutturato da Annalaura e dal sound designer Paky Di Maio, ogni light box si illumina per qualche istante e narra attraverso la voce del soggetto la nostra esperienza di affrontare un’avversità che anziché penalizzante si è rivelata fonte di forza e speranza. Come sottofondo sonoro dell’opera, Di Maio ha composto una musica generata dai suoni dell’ambiente in cui si sono verificati questi incontri, oltre ai suoni che quotidianamente percorrono l’Istituto Colosimo. Annalaura commenta, “La scelta della realizzazione delle opere in un formato luminoso è stata quella di voler inondare il fruitore di una luce nuova, quella stessa luce che con grande meraviglia io stessa ho rilevato negli occhi e nell’anima delle persone non vedenti che ho incontrato. La luce è il “fil rouge” che ha accompagnato tutto il mio processo creativo ed è questa luce che vorrei possa "illuminare" le nostre menti verso una nuova consapevolezza di un mondo, non più lasciato all’oscuro. Tutto parte dal dal buio. E tutto alla fine diventa chiaro e nitido.”
In una sala buia accanto all’installazione multimediale è esposta Essenza, la scultura, creata per essere percepita dai non vedenti prendendo a modello uno degli occhi fotografati a cui manca interamente la pupilla. “Ho escogitato un gioco semantico che trascina dall’elevatezza di una percezione alla cruenta constatazione della mancanza: “E’ senza”, racconta la artista.
Un terzo progetto nato dalla magia di questi incontri è la mostra “A Journey of Light”, una raccolta di immagini scattate dal fotografo napoletano Sergio Siano come documentazione dei momenti in cui Annalaura interagiva con noi partecipanti al progetto.
“Sei delle immagini di scena sono dettagli di mani che trasmettono l’eterogeneità della gente che ho incontrato, dal professionista in abito da lavoro, alla ragazzina con lo smalto sgargiante, al rapper con gli anelli. Le mani sono il punto focale di questa mostra perché l’approccio tattile è stato appunto un canale strategico di conoscenza con i non vedenti”, spiega Annalaura.
Blind Vision ‘e aperta al pubblico fino il 31 di maggio, ed è un evento ufficiale del Maggio dei Monumenti di Napoli 2017.
Info: www.annalauradiluggo.com
Prenotazioni: adiluggoart@gmail.com o+39 342 0848384
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