Il suo Filippo sembra non trovare pace. Lo avevamo lasciato in crisi con Serena (leggi qui l’intervista), lo ritroviamo alle prese con la sua avventura di Tenerife (Viviana Carlino, interpretata da Angela Bertamino) che è piombata a Napoli per ricattarlo. Ovviamente Michelangelo Tommaso non si scompone, però ci racconta un po’ di più del suo personaggio, direttamente sul set di Un posto al sole.
Michelangelo facciamo un passo indietro: il tuo Filippo “latin lover” che si fa la scappatella noi proprio non ce lo aspettavamo… Come l’hai vissuta?
Sono stato contento! Perché sinceramente ho sempre pensato che il mio personaggio abbia vissuto soprattutto negli ultimi tempi una grande fase di stasi, di blocco, uno che subisce le situazioni senza riuscire più di tanto ad aggredirle. Questa volta invece è scivolato e la scappatella lo ha reso un po’ più umano. Vero che già aveva fatto lo scivolone del trading online che è stato abbastanza importante però adesso c’è quello sentimentale, che è tutt’altra cosa…
E il pubblico femminile come l’ha presa? Non tanto bene mi pare sui social, vero?
Esatto! Mi hanno scritto cose di questo genere: “Sei un traditore, non ce lo aspettavamo, come ti sei permesso’’. Insomma, si sono arrabbiate molto e la cosa interessante di questa vicenda è che ha tirato fuori un gran numero di sostenitori della storia di Filippo e Serena, un fatto che non appare molto sui social network, dove sono più evidenti i commenti negativi. Invece questa storia ha fatto emergere i sentimenti di tanti moderati, che non scrivono sui social ma quando mi incrociano per strada mi chiedono di investire sulla famiglia, di insistere perché vale la pena, di credere che le difficoltà si possono superare. Mi ha fatto capire che noi diamo voce a tutta una serie di persone responsabili, che si impegnano per portare avanti gli impegni presi, le famiglie, il lavoro, gli affetti e questa cosa non è facile trovarla soprattutto sui social network perché c’è sempre una gara a chi scrive la frase a effetto, l’insulto più giusto, la cosa più smaliziata.
Invece c’è bisogno di essere anche di essere tranquillizzati attraverso le storie di Upas.
Sì, mi fa piacere aver saputo dare a tutta una fascia di moderati che comunque è molto, molto grande, la possibilità di fidarsi e anche di avere la voglia di intervenire su questi argomenti. C’è un sacco di gente non crede nei rapporti “usa e getta’’ ma in quelli di lunga durata, di impegno, di continuità.
Ora però la tranquillità è in bilico.
Vedremo cosa succederà perché chiaramente adesso Filippo e Serena sono tornati insieme però un segreto così importante… Non so che fine farà. La coppia che sta vivendo finalmente un momento di serenità diciamo, come in tutti i racconti, chissà quanto potrà durare.
Cosa ci dobbiamo aspettare?
Io penso che si possa stare tranquilli. Natale è stato buono, non lo garantisco per tutte le feste…
Tra Serena e Filippo ora sembra che la più forte sia lei.
È una persona che anche economicamente ha trovato una sua stabilità ed è giusto che anche lei abbia una sua progettualità, una sua crescita. Io sono assolutamente a favore della parità dei sessi ed è bene che venga raccontato anche il mondo del lavoro da un punto di vista femminile, come pure la conciliabilità tra il lavoro e la genitorialità. Dove sta scritto che una madre debba stare a casa e basta, che non possa fare nient’altro? Da nessuna parte.
Resisterà Filippo alla tentazione di essere troppo influenzato dal padre? Ultimamente sembrava che l’ago della bilancia tendesse da quella parte.
I consigli di Roberto Ferri sono sempre molto funzionali: lui è proprio quello della gallina oggi e non dell’uovo domani e pertanto chissà che non venga fuori una grande frittata! Il rapporto con Ferri prosegue in maniera abbastanza tranquilla, però ora stanno accadendo cose più complicate come sapete… Vedremo.
Tu che padre hai avuto?
Molto severo, abbastanza tosto e non facile. Mio padre è un musicista, un compositore e quindi aveva bisogno di una sua solitudine creativa, quindi non è stato facile parlarci. Abbiamo costruito un rapporto migliore adesso, negli ultimi anni.
Allora ti aiuta a pensare a lui quando devi interpretare Filippo in relazione a Ferri?
Mia madre mi dice spesso: “Ah, sembra quando litighi con papà!’’. Non lo so, ma sicuramente in qualcosa sì.
Ti da fastidio che la gente tenda ad identificarti con Filippo?
Diciamo che vuol dire che funziona il personaggio ecco, bisogna vederlo in quest’ottica.
Sei meno rigido, vero?
Io sì, non per questo faccio scappatelle, sono più festaiolo, giocoso.
Filippo te lo porteresti in discoteca per esempio?
Io sì, farei una serata con Filippo, su dai, fatti una vodka, vai tranquillo!
Ci sono anche tanti ragazzi che in te vedono in qualche modo realizzato un loro sogno, quello di un ragazzo che fa l’attore con successo, in una delle fiction più seguite d’Italia. Che cosa senti di dirgli?
Di investire molto sullo studio e sulla preparazione, di essere forti professionalmente e di appassionarsi soprattutto al lavoro che va fatto con amore e passione, non si può fare un mestiere come questo odiandolo perché è molto facile accumulare frustrazioni.
Addirittura.
Sì, recitare non deve essere né il riflesso del proprio ego, né un mestiere fatto con odio, con rancore perché è molto facile essere frustrati nel nostro ambiente. È un mestiere difficilissimo, che vive di colpi di destino a volte e spessissimo capita che magari ci siano persone scelte al posto nostro e noi ci chiediamo “perché” e magari questo accade solo perché sono più brave, perciò è facile essere arrabbiati. Secondo me è importantissimo trovare sempre l’amore, la passione, la creatività in questo lavoro e questo comprende anche una dose importante di studio, dedizione e approfondimento.
Ida Palisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA