Michelangelo, il bravo ragazzo che da 17 anni interpreta l’affidabile e simpatico Filippo Sartori, “una sfida incredibile riuscire a tenere il personaggio per così tanto tempo – racconta Michelangelo- ma questo per me significa anche che si tratta di un personaggio ben riuscito, che il pubblico ha apprezzato. Filippo ha superato ogni mia previsione, il mio personaggio sarebbe dovuto rimanere 6 mesi nella fiction, e invece…”.
Il giovane attore romano, per quanto appassionato dal suo personaggio, il morigerato Filippo, ha interpretato ruoli anche per il cinema e per il teatro. Lo ricordiamo per esempio nella celebre serie Tv Compagni di scuole che andava in onda negli anni 2000 su Rai2. Il piccolo schermo però non è stato l’unico palcoscenico del giovane attore, per quanto si trattasse di ruoli non protagonisti Michelangelo è stato sul set di grandi maestri della cinematografia come l’italo americano Martin Scorsese che ha scelto il nostro Filippo per un ruolo nel suo capolavoro Gangs of New York, o ancora il maestro della commedia d’amore Ferzan Ozpetek per il quale ha interpretato un ruolo nel film Saturno Contro.
Una parabola discontinua ma sempre avvincente quella del giovane Filippo Sartori, nei primi anni duemila entra a far parte del cast con un intrigo al dir poco avvincente, scopre di essere il figlio di Roberto Ferri. “Filippo ne vede di tutti i colori- continua l’attore- quello che trovo interessante è il modo in cui Filippo e la moglie interpretata dalla mia collega Miriam Candurro, raccontino la realtà del mondo del lavoro, lui Flippo ha perso tutto e stenta a rimettersi in gioco, la moglie invece sebbene laureata decide di lavorare come commessa e traduttrice guadagnando molto poco…”
Non si tratta della prima volta in cui la fiction italiana affronta temi sociali “Un posto al sole ha una grande funzione sociale- continua Michelangelo- apre una finestra sul mondo che stiamo vivendo. Ricordo qualche anno fa quando parlammo dello scandalo del baronato universitario e della compravendita di esami. Le nostre puntate andavano in onda praticamente allo stesso tempo dello scandalo. Un altro tema del quale ho apprezzato il trattamento da parte degli sceneggiatori è stato quello della violenza sulle donne…Se il nostro messaggio riesce a raggiungere persone che si ritrovano nelle storie che facciamo vivere ai nostri personaggi e riescono a liberarsi dall’oppressione di una situazione pericolosa per noi è una grande vittoria.”
Fotografia da ISTAGRA @Michelangelotommaso
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