Adele Pandolfi: “Emozionante ritornare e un onore lavorare con la Danieli”

Adele Pandolfi Ncs

Solare, aperta, sincera. La ritroviamo così come l’avevamo lasciata 18 anni fa. Adele Pandolfi, l’attrice che ha vestito i panni di Rita Cozzolino in Giordano in Un Posto al Sole fino al 2000, allora moglie di Raffaele e madre di Diego, è molto contenta del successo che ha ottenuto il suo assai “originale” ritorno nella puntata speciale numero 5000 andata in onda lo scorso 11 maggio.

Morta per mano del criminale Ciro Gambardella, dopo che aveva testimoniato per la giustizia, l’allora protagonista scomparì dalla scena del popolare social drama di Rai3, suscitando grandi polemiche - perché far morire un personaggio positivo e onesto come lei, per giunta esempio di legalità? - e molti malumori tra i fan di Un Posto al Sole, che l’adoravano…

Rita ricompare come un angelo che appare a Raffaele e vuole portarlo con sé, in Paradiso, prima che sia arrivato il suo momento…Perché questa scelta?

Beh, non poteva che essere così, qualsiasi altra cosa sarebbe stata poco credibile. Credo che gli autori si siano ispirati al film “Il paradiso può attendere”, ho trovato questa storia molto divertente, carina, leggera. Per me è stato un vero onore lavorare con una grande come Isa Danieli nei panni di mia suocera, con lei non mi ero mai confrontata ma la stimo da sempre. Sono stata molto contenta del successo del pubblico, anche se non tutti hanno gradito, qualcuno si è realmente preoccupato che Raffaele morisse.

Come è stato ritornare sul set dopo tanti anni?

Molto divertente, mi sono sentita curata e coccolata. Non me l’aspettavo, pensavo a una piccola partecipazione, non a un ritorno in grande stile, come poi è stato. Per me è stato un grande piacere ritrovare i miei vecchi compagni…In particolare, con Raffaele (Patrizio Rispo) era come se il tempo si fosse fermato, subito abbiamo ritrovato la sintonia di 18 anni fa.

Quale è stato il momento più emozionante?

Il momento più emozionate è stato recitare al fianco della mia compagna dell’epoca, la mia sorellina Giulia, che stimo da sempre, è una bravissima attrice e mi ha sempre dato ottimi consigli. Anche allora c’era un grande affiatamento, eravamo le mitiche “sorelle Cozzolino”. Nella scena con lei, confesso che mi sono commossa e mi è scesa una lacrimuccia e sospetto che sia stato così anche per qualcuno del pubblico..

Come è stata ri-accolta dalla grande famiglia Un Posto al Sole?

Benissimo, anche se molti non li conoscevo, i giovani sono stati di un’accoglienza straordinaria, c’è chi è sceso a salutarmi, in generale sono stati tutti molto affettuosi con me, lo staff tecnico efficientissimo e anche gli sceneggiatori, che mi hanno voluta, a partire da Paolo Terracciano…Bello anche vedere la puntata tutti quanti insieme, in Rai, ci siamo divertiti soprattutto nel vedere gli sketch comici tra Rita e la suocera, vittima e carnefice…

A questo proposito, in che rapporti è rimasta in questi anni con il cast?

Con alcuni ci siamo un po’ persi, con Patrizio Rispo ci siamo visti qualche volta, con lui c’è un rapporto fatto di grande affetto e stima, anche perche è una persona affabile, è rimasto sempre uguale, non è mai cambiato, è sempre piacevole lavorarci insieme. Ho visto qualche volta anche Luisa Amatucci e Marina Tagliaferri, Francesco Vitiello l’ho incontrato in giro qualche volta, gli altri abitano fuori Napoli ed è stato più complicato vedersi.

Rita a un certo punto della narrazione muore, dopo avere testimoniato a un processo. Lei crede che il “sacrificio” del suo personaggio sia servito a lanciare un messaggio sociale?

La scomparsa di Rita dalla scena all’epoca fu contestato, perché si disse che in una città come Napoli non era un buon messaggio da veicolare quello che chi si comporta bene paga…Non credo sia valsa la pena farla morire, lei era un personaggio molto positivo. A me è molto dispiaciuto andarmene, lasciare tutti, ma ormai era deciso così e a nulla sono valse le proteste mie e del pubblico.

Cosa ne ha tratto da quella esperienza e in quali progetti poi è stata impegnata?

Nel 2001 ho scritto e pubblicato un libro sulle mie vicende in Un Posto al Sole, “Morta di soap”, da cui la pluripremiata regista Antonietta De Lillo ha tratto una sceneggiatura, che però ancora non vede la luce, per mancanza di finanziamenti e di un sostegno adeguato per poterlo realizzare. Subito dopo ho lavorato in pianta stabile con Salemme e la sua compagnia, ho fatto molto teatro, negli ultimi due anni sono stata impegnata in tour con Biagio Izzo…Ho partecipato a vari corti…

Attualmente a cosa sta lavorando?

Sto facendo molti provini, aspetto risposte, nel frattempo sto preparando un monologo per lo spettacolo “La quinta ora” di Anna Mazza, che andrà in scena nella prossima stagione teatrale e porteremo in giro per l’Italia.

In questi anni ha aderito a qualche campagna sociale?

Sì, per quella a favore della salute delle donne, ho partecipato ai campus sulla prevenzione organizzati dalla dottoressa Annamaria Colao del Policlinico, sono una fautrice naturalmente del concetto di prevenzione; un’altra tematica che mi sta a cuore è quella delle adozioni a distanza, che sostegno tramite l’associazione di un amico.

Maria Nocerino

 

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