Lunghi capelli neri, occhi a cui non sfugge nulla, un carattere deciso e caparbio: è Maddalena, la new entry di Un Posto al Sole che new non è – i più attenti la ricorderanno in scena già nel 2013 – ma che promette, di nuovo, di far vacillare equilibri e convinzioni. Ne parliamo con Pina Turco, la bellissima attrice che le presta il volto e che ci racconta qualcosa in più su di lei.
Abbiamo conosciuto Maddalena come la moglie di Salvatore De Luca, un informatore di Michele che viene ucciso dalla camorra. Risoluta e volitiva, ha dovuto fare i conti con una vita difficile: da ragazza era eroinomane, dopo la morte del marito è stata costretta a mantenersi allestendo una bancarella abusiva. Come si è preparata ad interpretarla?
Questo tipo di personaggi sono un po’ il mio mondo, pianeti che indago da sempre, che hanno avuto sempre una grossa attrattiva su di me. Non mi spaventano le persone aggressive ed è per questo che ho un debole per loro: mi piace pensare alla loro fragilità intrinseca e, attraverso la loro aggressività esteriore, mi piace narrare i loro crolli, i loro pianti interiori senza sosta, le ferite. Ecco, quando ho pensato a Maddalena l'ho preparata pensando a quanto fosse urgente partire dal suo dolore. La tristezza e le ferite sono davvero le uniche cose che ci rendono unici, io sono grata ad ogni mia difficoltà e Maddalena è un elogio al coraggio, ad una donna che non ha paura. La ringrazio sempre.
Maddalena è anche una donna vendicativa: scoperto il responsabile dell'omicidio in Arturo De Maio, un magistrato colluso con la camorra, decise di ripagare i torti subiti alla sua maniera, torturandolo per farsi raccontare la verità. La fiducia nella giustizia e più in generale nella possibilità che gli altri ci capiscano e sostengano viene meno in molti contesti. Lei cosa ne pensa?
Questa è una bellissima domanda. Mi dispiace per i disdicevoli problemi con la legge che ha avuto Maddalena, ma assicuro che al suo posto avrei fatto lo stesso. Il concetto di giustizia ultimamente in Italia è fortemente leso e non a torto, la cattiva giustizia ha creato troppi vuoti nell’etica cittadina. Per questo non giustifico Maddalena ma non la biasimo, anzi la comprendo. Chi è abituato a lottare da sola è sintonizzato sull’onda del "self made". Le istituzioni sono deboli e molto spesso non fruibili per la classe bassa e diventano i primi "luoghi "del classismo sociale più spinto. Le classi basse, purtroppo, più che essere protette diventano così le più esposte e vulnerabili ai soprusi e alla miseria umana e sociale.
In passato Michele, dopo un momento intenso ma fugace, ha deciso di restare con sua moglie e chiudere la storia con Maddalena; oggi sospetta che il bambino della donna sia, in realtà, il frutto di quella passione ma ha già rassicurato Silvia sulla solidità del loro matrimonio: ancora una volta, dunque, il ruolo che interpreta è tratteggiato a linee fosche o pensa che per Maddalena ci sia una possibilità di rinascita e di un “happy ending”?
Credo che una come Maddalena sia sempre attratta da un “happy end”, tutti lo siamo, ma lei più di qualcun'altra. Più che altro magari per rilassarsi , visto che ne ha passate tante. Michele rappresenta per lei la serenità, lei è attirata dal suo equilibrio, ma non so bene cosa accadrà. Sono certa però che comunque vada non è da lei vivere nel calcolo, per cui credo che farà sempre e comunque ciò che sente.
Anche in un'altra serie lei ha avuto un ruolo “noir”: Gomorra, la serie di Sollima ambientata a Scampia. Quale idea si è fatta della duplice e per molti versi dicotomica narrazione della sua città, Napoli?
È vero, Napoli è diventata un set cinematografico e bisogna stare attenti alla eco creata da tanti fenomeni mediatici così forti. Io la trovo sempre bellissima , poi ci sono narrazioni che le danno più o meno giustizia , però non so... anche la Napoli di Gomorra se la si sa scorgere bene in realtà è meravigliosa , dolce lirica e sublime.
Se dovessimo connotare il suo personaggio con un tema sociale, diremo che Maddalena racchiude in sé la difficoltà delle giovani donne che nate e cresciute in contesti difficili faticano per tirarsene fuori, integrarsi e crescere professionalmente. Anche la storia della sua maternità estrinseca i problemi di molte ragazze-madri. Ma se potesse scegliere per lei una nuova chiave, una nuova possibilità di lettura sociale, cosa preferirebbe?
Una nuova chiave di lettura sociale del personaggio potrebbe riguardare, a mio avviso, poli che Maddalena da sempre ha a cuore. L'asse sul quale snoderei il personaggio è quello della forte comunicatività, davvero in grado di arrivare al cuore delle persone. Utilizzerei, allora, la sua grinta e il suo coraggio per aiutare chi è come lei: solo in questo modo si arriva al cuore degli altri con la compassione e la reale e sincera voglia di condividere e comunicare .
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