Impegnata sul tema della violenza contro le donne anche nella vita, Sara Ricci in Un Posto Al Sole interpreta Adele, donna che ha combattuto e vinto la sua lotta contro i maltrattamenti fisici subiti in passato dal marito ma che ora si trova alle prese con un’altra forma di violenza non meno subdola: la violenza psicologica.
In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, l’attrice romana, ormai napoletana d’adozione, reduce dal set cinematografico di “La Santa piccola”, ci racconta del suo personaggio che spera di vedere presto felice, di come Adele sia diversa da lei ma anche di quanto sia importante dire, con tutti i mezzi e i linguaggi possibili, stop ad ogni forma di violenza.
Il suo personaggio ha attraversato diverse forme di violenza. Dopo quella subita dal marito, ora è finita in un altro tunnel: quello della violenza psicologica, una forma diversa ma altrettanto subdola…
Assolutamente subdola e, in un certo senso, disarmante per chi la subisce perché chi è plagiato non sempre ne prende atto, anzi si sente quasi come se fosse colpevole. Sono molto felice di essere tornata sul set che affronta questa importante tematica con una seconda linea narrativa, con una drammaticità diversa ma non meno inquietante. Mi hanno detto che in questa versione Adele assume dei tratti un po’ isterici, ma credo che sia una giusta sensazione perché, per certi versi, la sudditanza psicologica da una persona ti fa impazzire più della violenza fisica. Le botte, che pure il mio personaggio ha subito, ti mortificano, ti annientano ma subire qualcosa di così grave come quello che sta accadendo ora ad Adele – in pratica il compagno potrebbe essere il colpevole del tentato omicidio della figlia – è altrettanto grave e destabilizzante.
Su cosa sta lavorando per esprimere questo coacervo di emozioni talvolta contrastanti?
Sto lavorando sul senso di smarrimento, se ci avete fatto caso, quando Adele quando si rivolge a Giulia per confidarsi, non capisce effettivamente quello che sta succedendo. Il dolore per il coma per la figlia è pazzesco ma qualcosa di più inquietante le sta capitando ora: prende piede sempre di più il sospetto che a provocare tutto questo sia stato proprio la persona di cui lei si fida, quello che ha scelto come compagno dopo la sua dolorosa vicenda con Manlio.
Perché Adele non ha la forza di reagire?
Perché lei comunque è una donna ingenua, io sono completamente diversa da lei, nel bene e nel male. Sicuramente, lei ha delle cose belle, ha una fiducia nella vita non scontata dopo tutto quello che le è successo, è andata in mare aperto mantenendo il suo animo generoso, ma ha una fragilità fortissima. Del resto, spesso noi reiteriamo i nostri errori, fa parte della natura umana, lei è come se andasse un po’ a cercare una persona con delle ambiguità.
Ma lei cosa farebbe al posto suo?
Come dicevo, sono diversa. Certo, succede di soccombere nella vita, sia alle donne sia agli uomini, per fortuna, nelle mie storie reali non mi sono mai successi episodi di violenza di alcun genere, né fisica né verbale né psicologica, ma io sono anche una donna determinata, abituata all’indipendenza; mio padre mi ha educata molto bene, pure essendo del ’27 era molto avanti, un uomo emancipato per la sua età anagrafica, i suoi insegnamenti mi hanno fortificata e hanno fatto in modo che non mi pentissi mai delle mie scelte nella vita.
Quale è il messaggio più importante che volete lanciare in vista della giornata contro la violenza di genere?
Un messaggio netto: quello di contrastare ogni forma di violenza, un messaggio che Un Posto Al Sole porta nelle case della gente da sempre, avendo toccato storicamente questo tema negli anni. Io, personalmente, mi auguro di poter raccontare presto una Adele diversa, fortificata, una donna che finalmente arriva a trovare la sua strada, la sua felicità non necessariamente con qualcuno, dato che spesso è vittima di dipendenza psicologica, ma anche da sola. Perché il messaggio è proprio questo: è importante conquistare la propria libertà di pensiero e di azione, a prescindere dagli altri.
Che riscontro sta avendo il suo personaggio?
La mia storia resta centrale in questo momento e sto avendo un buon riscontro, mi fanno i complimenti, mi hanno paragonato come capacità interpretativa a Giuliana De Sio, un’attrice napoletana che a me piace molto, quindi sono contenta. Credo che il pubblico stia apprezzando questa nuova linea narrativa…Certo siamo sempre nel dramma, mi piacerebbe ogni tanto far vedere anche le mie note comiche, staremo a vedere.
Un Posto Al Sole: una grande famiglia che sta insieme tutti i giorni. Come ci si sente?
Bene, è sempre un piacere tornare, lo aspettavo da tempo, ho cominciato a girare a giugno e sono ancora sul set anche se poco. Quando sono tornata sul set dopo quasi un anno era come se li avessi lasciati dieci giorni prima. Ho ottimi rapporti con le persone con cui giro, Miriam Candurro, Michelangelo Tommaso, mio amico da prima, Patrizio Rispo, Marina Tagliaferri, Marina Giulia Cavalli, Agnese Lorenzin, la mia bellissima figlia con cui ci siamo viste poco però, perché lei era in coma. Ho avuto anche modo, nelle scorse puntate, di approfondire il rapporto con Luca Turco e mi ha fatto molto piacere, insegnando amo lavorare con i giovani, è sempre uno stimolo nuovo.
Altri progetti in cantiere?
Sono reduce dal set cinematografico “La Santa piccola”, il film di Silvia Brunelli ambientato a Napoli, tra l’altro, e appena presentato a Venezia, sono molto contenta del risultato e aspettiamo l’uscita nelle sale nella prossima primavera. Sto anche lavorando con Studio Sede, sempre a Napoli, di cui sono direttrice artistica, mi occupo di formazione: un’altra bella esperienza che mi lega a Partenope, come tante altre cose della mia vita professionale e privata.
Ad esempio?
Ad esempio Pino Daniele, sono molto amica della moglie Fabiola, è una delle mie migliori amiche, ho passato molte vacanze della mia giovinezza con loro; conosco bene Eugenio Bennato, marito di un’altra mia amica, Pietra Montecorvino; considero Ciro Ferrara un grande amico oltre che un grande calciatore; ho lavorato con molti napoletani e io stessa ho interpretato ruoli da napoletana cimentandomi in questa lingua bellissima. Insomma, il mio rapporto con Napoli è di vecchia data, passa attraverso Un Posto Al Sole ma non si esaurisce qui, è vero e molto sentito.
C’è un tema sociale che le piacerebbe approfondire attraverso il suo personaggio?
Mi piacerebbe affrontare il tema dell’ecologia, facciamo ancora troppo poco in questa direzione, dovremmo prendere esempio dai bambini e dai ragazzi che urlano all’emergenza ambientale. Ci dobbiamo chiedere che mondo stiamo consegnando alle nuove generazioni. Adele è architetto, magari con il suo lavoro potrebbe provare a trovare una chiave. Ci sarebbe anche da affrontare il tema dei nuovi poveri e le nuove forme di emarginazione sociali nate in seguito alla pandemia, ma gli autori sono attenti alle nuove tendenze, quindi, mi aspetto grandi cose, come sempre.
Maria Nocerino
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