Volto storico di Un Posto Al Sole nel ruolo di Silvia Graziani, l’attrice Luisa Amatucci, da sempre divisa tra cinema, televisione e teatro, è pronta per affrontare nuove sfide all’interno del social drama più longevo della Rai. In queste ultime puntate, la stiamo vedendo in una nuova veste: quella della madre un po’ più dura e autoritaria nei confronti della giovane Rossella.
Che madre è Silvia?
Ultimamente è una mamma alle prese con questa giovane Rossella, che, come tutti quelli della sua età, si concentra sulle sue cose, che sia lo studio, la sua principale attività, che sia un hobby, ma i suoi doveri di figlia vengono dopo. In questo caso, Silvia è molto amareggiata, si rende conto che Rossella non è poi così pronta per vivere una vita indipendente, questa cosa la spaventa un po’. Certo, è una figlia assennata, ha sempre portato a casa ottimi voti, ma confrontarsi con la vita è un’altra cosa, e lei vive troppo sotto una campana di vetro. Insomma, è una fase che vivono un pochino tutte le mamme quando i figli arrivano a una certa età…
Anche lei sta vivendo questa fase da madre nella vita reale?
Certo, ho due figli, un ragazzo di 20 e una ragazza di 16 anni, quindi ci siamo più o meno come età. Anche in questo caso, gli autori ci hanno indovinato, nel senso che hanno interpretato un sentire comune di noi genitori. Come in tutte le storie, si attinge sempre alla vita reale.
Lei come madre, come ha affrontato la conciliazione di tempi di vita e di lavoro in questi anni?
Come qualsiasi madre, penso, che fa un qualsiasi tipo di lavoro. Per tutte le donne che lavorano e hanno bambini piccoli, ci sono sacrifici da fare. Io pure li ho fatti ma sono stata fortunata perché tutto questo è capitato nella mia città, molte altre mie colleghe si devono spostare da una città all’altra. Almeno io avevo tutto qui, a Napoli: ho mandato i miei figli al nido, mi sono affidata a delle babysitter quando erano più piccoli, ho potuto contare sull’aiuto anche di mia madre e, più in generale, sul supporto della mia rete familiare.
Che periodo sta attraversando complessivamente il suo personaggio?
Silvia sta attraversando un periodo molto inteso, ora è indaffarata, ha ripreso in mano le redini di Caffè Vulcano, per cui si fa sempre in quattro e, come sempre visto che è una persona estremamente buona e generosa, si fa prendere molto dalle storie di chi lavora con lei. È il caso di Alex, una ragazza fragile ma anche molto forte, cui Silvia si sta molto legando, suscitando, senza saperlo, la gelosia di Rossella. Questa storia andrà avanti per un po’, ma non posso anticipare nulla…
Come è andato il lockdown e come è stato per lei tornare sul set?
La verità sul lockdown è che me la sono proprio goduta, mi spiace per gli altri ma io ero a casa con i mei figli e ho potuto dedicare alla mia famiglia del tempo, oltre a intrattenermi in piacevoli attività, facendo le cose che non faccio mai. Ora stiamo tornando di nuovo alla routine frenetica, andiamo di nuovo di corsa…Tornare sul set è stata una bella sensazione, rincontrare tutti quelli con cui lavoro, dai colleghi ai tecnici è stata una emozione; in fondo non ci eravamo mai lasciati per così tanto tempo, mi erano mancati, sono sempre contentissima e mi ritengo sempre fortunata di fare parte di questa bella squadra.
Siamo davvero fortunati in questa contingenza storica perché, in una situazione così critica per il settore dello spettacolo, noi siamo qui e stiamo andando avanti, in un modo o nell’altro. Mentre, ho tanti amici e colleghi che sono con l’acqua alla gola…
Secondo lei, il Covid ha fatto emergere nuove tematiche sociali che varrebbe la pena portare in scena?
Credo che questa pausa abbia fatto riflettere su come viviamo male nel nostro Paese. Siamo rovinati sotto il profilo politico. La situazione è critica anche sotto il profilo ambientale, abbiamo visto come la risorsa mare è stata riscoperta.
Anche la burocrazia così farraginosa nel dare un sostegno agli italiani non ha aiutato. Insomma, questo stop ci ha dato segnali forti e chiari, ma purtroppo vedo sempre che non si migliora anzi si peggiora soltanto e questo ti intristisce un po’…
Maria Nocerino
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