Insieme a Miriam Candurro (Serena), ha inaugurato il nuovo corso delle riprese sul set di Un Posto Al Sole qualche settimana fa: Erik Tonelli, nel ruolo di Leonardo, ha dato il via al primo ciak dopo la sospensione della produzione da Pasqua a giugno. Toscano, classe ‘85, bello e anche un po’ maledetto, l’attore originario di San Miniato (Pisa), trapiantato ormai da 10 anni a Roma, ha partecipato a produzioni come “Task Force 45 – Fuoco Amico”, “La metà oscura”, “Il restauratore 2” e “Don Matteo 9”. Oggi ci racconta il suo ritorno sul set del social drama più longevo della Rai, da cui è mancato per quasi 4 mesi.
Dove ci eravamo lasciati?
Nelle ultime puntate che sono andate in onda, Leonardo era partito, c’era stato un allontanamento da Serena, la cui separazione da Filippo sembra ormai sempre più definitiva…Ma qualcosa succederà, il mio personaggio ritornerà in scena, lo troviamo a Napoli, in questo suo perenne viaggiare da un posto all’altro…
Leonardo va e viene anche dal cuore di Serena?
Questo non posso svelarlo naturalmente ma Serena è molto indecisa, per conquistarla ci vorrà molta tenacia. In ogni caso, la storia di Leonardo sarà sempre più presente nelle vicende di Un Posto Al Sole, da un ruolo marginale, diventerà sempre più centrale.
Come è stato tornare sul set?
È stato molto bello, mi ha riportato un senso di normalità, anche se un po’ modificata. Sono stato molto contento di rivedere i miei colleghi ma anche i tecnici, tutte le persone che lavorano dietro le quinte, il cui lavoro è importante quanto quello che si vede in scena.
Cosa è cambiato dopo il Covid?
Ovviamente, è cambiato un po’ tutto: tutti gli ambienti sia interni che esterni sono sanificati, da quando arriviamo fino al ciak siamo tutti con la mascherina, manteniamo la distanza di sicurezza, sia prima che durante le riprese, ci viene misurata la temperatura e la saturazione, abbiamo fatto anche dei tamponi e test sierologici. C’è tutta la sicurezza che serve per girare.
Con chi ha avuto modo di interagire finora?
Ho girato delle scene con Miriam Candurro e Michelangelo Tommaso, ma anche con altri personaggi che non posso svelare altrimenti potrei spoilerare qualcosa. La cosa interessante è proprio questa: Leonardo non è più solo legato a questa storia ma si costruisce sempre di più una sua indipendenza, viene fuori la sua vera personalità.
Come cambierà il suo personaggio?
Leonardo vive una continua evoluzione, è andato avanti, nonostante i suoi errori, da ragazzo che viveva un po’ alla giornata è diventato un imprenditore, ora ha un’azienda di vini e l’amore lo ha fatto ritornare a Napoli. La sua capacità di adattarsi per superare gli ostacoli e raggiungere certi obiettivi è da apprezzare. Ora ha una sua storia e più andiamo avanti, più avremo nuovi elementi sul suo passato, che lo renderanno un personaggio sempre più forte, non più solo un elemento di disturbo che serve a rompere gli schemi nella relazione tra Filippo e Serena, ma un personaggio con una sua identità.
C’è una cosa in comune tra Erik e Leonardo?
Leonardo è un ragazzo un po’ ambiguo, con un passato difficile alle spalle, ma anche con una gran voglia di riscatto. La cosa che ho portato di me in lui, quindi la caratteristica che più ci accomuna, è la grande determinazione. Basti pensare a quanto è stato cocciuto nel conquistare Serena e, ora, forse ci è quasi riuscito, mettendosi tra lei e Filippo. Anche io quando voglio una cosa non mi rassegno finché non la ottengo.
Che rapporto la lega ai colleghi e alla città di Napoli?
Mi trovo benissimo con tutti e, in più, quest’anno che ho avuto molte più storie e quindi più puntate da girare, ho potuto approfittare per conoscere meglio la città. Non conoscevo affatto Napoli prima di Un Posto Al Sole, ci ero passato solo una volta di sfuggita per andare a Capri. Sono arrivato qui talmente a cuore aperto, senza pregiudizi, e la mia ricerca del bello è partita da un quartiere non proprio facilissimo, la Sanità. Sono partito da solo e ci sono stato due giorni, sono stato accolto alla grande. Del resto, tutte le città hanno un lato negativo e uno positivo, io stesso a Roma, dove vivo, ogni tanto da ‘toscano’ devo scontare e fatare qualche piccolo mito o stereotipo.
Progetti futuri?
Ho appena completato un corso di scrittura, iniziato durante la quarantena, poi ho scritto la mia prima sceneggiatura. Al di là di questo, studiare in questo periodo mi ha fatto scoprire molte cose che mi serviranno anche nella recitazione. Ora mi sento più sicuro anche sul canto, che è un’altra delle mie passioni e soprattutto una carta in più da giocarmi come attore, come saper ballare, suonare, cantare. Insomma la versatilità premia nel mondo del cinema, che resta il mio grande sogno. Nel frattempo, accanto a Un Posto Al Sole, a breve sarà impegnato sul set della fiction “L’allieva”, e spero di poter presto riprendere anche a teatro.
Qual è il messaggio più importante da trasmettere attraverso la tv?
Attraverso Un Posto al Sole, ho dato voce al tema delle droghe e dei giovani che si fanno un po’ da sé, ma mi piacerebbe trasmettere anche il valore della rinascita, soprattutto in questo momento storico in cui c’è molta disperazione, io credo che ce la faremo ad uscire da tutto questo. Come? Rimboccandoci le maniche e affrontando la vita con la giusta grinta e determinazione.
Maria Nocerino
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