Profumo di vaniglia, di bagna al rum, di canditi, uova e zucchero: quando entri nel laboratorio di cucina di Nisida non ti sembra di stare in un carcere. È questo il quartier generale di Monelli tra i Fornelli, onlus fondata dallo chef Luca Pipolo e il pasticciere Ciro Fiorentino, che aiuta i ragazzi a trovare una strada alternativa alla criminalità, inserendoli in un percorso lavorativo concreto. L’associazione è infatti sul mercato con un servizio di banqueting.
Una folta chioma gestita appena e un sorriso per tutti, dietro la mascherina che le copre il due terzi del volto. Raffaella Nocera è una ragazza come tante, ma anche un giovane eroina. Lo è sicuramente per i profughi afgani che giungono a lei, disorientati e impauriti, al Covid Residence all’Ospedale del Mare di Ponticelli.
Le colpe dei padri non gravino sui figli. Ancor meno quelle dei nonni. Anna è una ragazza di origine italiana che vive a Berlino e ha da poco compiuto 20 anni. Frequenta un corso di graphic designer, ha i capelli viola e un grande amore per gli animali. Sarebbe una giovane Berlinese come tante altre, comprese le sue origini Partenopee.
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Quella manifestazione la aspettava da mesi non sarebbe mai potuto mancare. Nonostante i problemi alla schiena che lo affliggono da circa vent’anni, mattina e sera. E nonostante quella strana paura degli spazi aperti e troppo grandi, una paura quasi paralizzante, che lo fa tremare e sudare, ma che con l’età ha imparato a tenere a bada.
La fede religiosa è qualcosa di assolutamente personale. Lo sa bene Andreina, sessantasettenne che da altrettanti anni frequenta la Parrocchia di Santa Maria di Montesanto. Appartenente ad una famiglia molto praticante non riesce a immaginare la propria vita lontana dalla chiesa di quartiere. Dal battesimo agli anni dell’adolescenza, attraverso la crisi dei vent’anni risolta poi con la cresima, fino al dolore per la morte dei genitori e del fratello, superato proprio grazie alla vicinanza degli altri parrocchiani. Ha visto alternarsi i parroci, crescere i chierichetti, ha aiutato le persone in difficoltà preparando pacchi alimentari e mettendo insieme corredini per giovani madri in difficoltà.
Che il cane sia il più fedele amico dell'uomo lo hanno detto in molti, sebbene per alcuni di noi sia più vero che per altri. Lo è sicuramente per Gianni che da circa quindici anni dedica le proprie giornate a passeggiare con loro. Un lavoro di personal trainer lasciato a causa di una forte depressione, un matrimonio fallito alle spalle, una figlia che vive lontano e che vede solo nelle feste comandate, Gianni, che adesso ha sessantacinque anni, è il dog sitter più famoso della città.
Mancano cinque minuti alle quattro: giusto il tempo per una sigaretta. Patrizio aspira lentamente poi espira, perdendosi nei pensieri mentre osserva le volute disegnate dalle spire di fumo nell’aria. Si ripara dalla pioggia sotto il grande arco che delinea l’ingresso imponente del palazzo settecentesco su Vico Santa Maria Apparente che ospita il Polo Territoriale per le famiglie.
Il quartiere non dimentica. Ha una sorta di memoria costruita su gesti quotidiani, sui tratti somatici delle persone che lo abitano, sul loro percorrere sempre le stesse strade agli stessi orari. Alla fine degli anni Novanta a Cavalleggeri d'Aosta, rione popolare di Fuorigrotta, non c'era nessuno che non conoscesse Domenico.