di Angela Vitaliano
Sotto i fiocchi leggeri di una nevicata pre natalizia, mercoledì 11, le cifre dell’anno che verrà, il 2020, sono arrivate a Times Square, per entrare a far parte, ufficialmente, dell’allestimento del Capodanno più famoso al mondo.
Un evento, quello organizzato nella Grande Mela, seguito, in piazza, da circa un milione di persone provenienti da tutto il mondo, e da quasi un miliardo in diretta televisiva, così popolare da richiedere una cerimonia ufficiale per l’arrivo dei “numeri’ del nuovo anno, con tanto di simulazione del conto alla rovescia dell’ultimo minuto. Eppure, andando a ritroso nel tempo, si scopre che la tradizionale notte di festa newyorchese, racchiude, fra l’infinità di luci e cristalli, un bellissimo racconto della storia della città che, inevitabilmente, ha a che fare con l’immigrazione, il sogno americano e uno dei più importanti giornali al mondo.
Il 1904, infatti, fu un anno cruciale nello sviluppo di quella che cominciava a diventare una metropoli a tutti gli effetti, grazie all’apertura della prima linea metropolitana e, appunto, alla prima celebrazione pubblica del Capodanno in quella piazza, ribattezzata, solo da alcuni mesi, Times Square, in onore dell’apertura ufficiale del quartier generale del New York Times. L’arrivo del giornale, oggi nella sede realizzata da Renzo Piano, a pochi blocchi da quella originale, fu un evento così importante da spingere il sindaco George McClellan a cambiare il nome della piazza, Long Acre Square, scelto inizialmente in onore della piazza gemella di Londra. I festeggiamenti in quell’anno durarono per giorni e si conclusero, nella notte del 31 dicembre con una girandola di fuochi d’artificio.
Fu nel 1907, tuttavia, che la tradizione della prima New Year’s Eve Ball vide la luce, grazie alla tenacia di un giovane immigrato, Jacob Starr, che realizzò una sfera di acciaio e legno, adornata da cento lampadine di 25 watt, per un peso di circa 350 chili. Il successo fu enorme e la Artkraft Strauss, la compagnia creata da Starr, si occupò della realizzazione della sfera, per oltre un secolo dopo quella prima data.
Il Capodanno a New York, dunque, come è facile immaginare, è davvero una cosa unicamente straordinaria, tanto da essere entrato nell’immaginario di tutti, anche grazie a film iconici che hanno contribuito ad aumentarne la magia.
Primo fra tutti, senza dubbio, va ricordato “Quando Harry incontra Sally”, la commedia romantica con Meg Ryan e Billy Crystal che è per la fine dell’anno quello che “La vita è meravigliosa” e’ per Natale: un must imperdibile. Molto carino, anche per comprendere tutte le fasi della preparazione dell’evento, e l’enorme impegno di chi lavora per la sua realizzazione, è “Capodanno a New York” con un cast stellare che va da Robert De Niro a Sarah Jessica Parker. Quest’ultima poi, è la protagonista di una delle scene più struggenti legate a questa festa, inclusa nel film “Sex and the city”, quando, nel pieno della notte, Carrie, affronta il caos cittadino per raggiungere la sua amica Miranda.