Risponde la professoressa Maria Triassi della Federico II
Maria Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Sanità Pubblica e Farmaco Utilizzazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II invita a non entrare nel panico e a rispettare i provvedimenti. Se ci impegniamo tutti il periodo di sacrificio sarà breve.
Crede che i provvedimenti presi siano giustificati?
L’allarmismo è sempre negativo, ma dobbiamo usare la massima attenzione: stare il più possibile a casa, avere il minor numero di contatti possibili e mai a meno di un metro di distanza. Lavarsi mani spesso anche è utile. Questo è un provvedimento emergenziale che non può durare a lungo, dovrà servire per il tempo necessario a contenere il virus, altrimenti si bloccano tutte le attività commerciali ed economiche.
Cosa bisogna fare se qualcuno in famiglia si ammala?
La cosa importante è evitare di affollare gli ospedali, quindi bisogna tenere a casa i casi lievi e gestibili a domicilio e lasciare i posti ospedalieri solo ai casi gravi.
Come curarsi a casa se si hanno sintomi lievi?
Con i normali antipiretici.
Quali sono i sintomi di cui preoccuparsi?
I sintomi del covid- 19 sono la febbre al di sopra dei 38- 38,5, la tosse e le difficoltà respiratorie. In questo caso deve contattare il medico di base che dovrà segnalare il caso al 118 per far fare il tampone a domicilio.
Quanto dura l’incubazione?
Dai 2 agli 11 giorni, eccezionalmente fino a 14 giorni.
Anche i bambini sono a rischio?
I bambini no, gli anziani, soprattutto quelli debilitati sono soggetti a rischio.
Al Policlinico state prendendo precauzioni speciali?
È una situazione importante che però stiamo gestendo. Stiamo allestendo un reparto per le partorienti positive e percorsi particolari per i casi sospetti.
AdG
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