Tutto ciò che vorreste sapere e non osate chiedere sulla procreazione assistita
di Alessandra del Giudice
Il desiderio di fare un figlio e non poterlo realizzare a causa di problemi di fertilità è per molti un argomento tabu. Eppure la difficoltà a procreare riguarda sempre più coppie sia per cause ambientali che per la scelta sociale di posticipare il momento della prima gravidanza. In questo Reportage vogliamo fornire un utile strumento per le coppie napoletane che hanno difficoltà a concepire un bambino e per le donne che vogliono preservare la loro fertilità.
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Il numero medio di figli per donna calcolato per generazione continua a decrescere nel nostro Paese senza soluzione di continuità. Lo spostamento in avanti dell’età per procreare si traduce in un incremento delle donne senza figli e di quelle che si rivolgono ai Centri di PMA (procreazione medicalmente assistita).
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Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Non bisogna dimenticare, però, che una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi (secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità).
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Il periodo più fertile per una donna è tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente alto fino ai 35, subisce un considerevole calo dai 35 ai 40, è bassissimo oltre i 40. Tuttavia le donne italiane fanno figli tardi, più tardi di quasi tutte le altre donne europee, come abbiamo visto sopra.
Anche la fertilità maschile ha subito una significativa riduzione. Secondo molti studi, la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata negli ultimi 50 anni. Per questo motivo circa il 35% dei casi di infertilità ha una causa maschile.
Con l'espressione procreazione medicalmente assistita (PMA) oppure artificiale ci si riferisce a tutte le metodiche che permettono di aiutare gli individui a procreare, siano esse chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo. La riproduzione assistita è possibile, quindi, mediante una gamma di opzioni terapeutiche, a diverso grado di invasività che comportano o meno l’anestesia totale, pertanto le tecniche di PMA si distinguono in 1°, 2° e 3° livello.
A regolamentare il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) nel nostro paese è la Legge 40 del 2004 che ha portato alla creazione di un Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita. Mentre il DPCM del 12 gennaio 2017 inserisce la PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
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La probabilità di successo della PMA (procreazione medicalmente assistita) varia in base a diversi fattori e non può essere generalizzabile poiché riguarda il quadro complessivo della coppia. Un fattore determinate nelle percentuali di riuscita è l’età della donna, infatti decrescono con l’aumentare dell’età.
In Campania esistono in tutto 44 Centri per la fecondazione medicalmente assistita, 2 pubblici e 16 privati che applicano tecniche di I livello e 7 pubblici e 18 privati che praticano tecniche di II e III livello. La Regione Campania finanzia la PMA (procreazione medicalmente assistita) nei centri pubblici dove però non è ancora possibile effettuare la fecondazione eterologa così come non esistono convenzioni con i centri privati.
In Campania nel 2015 si sono rivolte ai centri di procreazione medicalmente assistita 7.060 coppie, con 7.968 di cicli iniziati di PMA e 1.201 bimbi nati vivi. Prendendo in esame il campione della strutture pubbliche e private accreditate città di Napoli, vediamo quali sono i costi e i tempi di attesa per cercare di avere un bambino.
Intervista al Prof. Giuseppe De Placido, direttore del Centro di Sterilità ed Infertilità di Coppia della "Federico II”
Fivet, ICSI, crioconservazione degli ovociti per pazienti oncologiche e biopsia dell’embrione tra le specializzazioni del Dipartimento ad Attività Integrata Materno – Infantile e del Centro di Sterilità ed Infertilità di Coppia dell’Università degli Studi di Napoli "Federico II” (FertUnina) diretto dal Prof. Giuseppe De Placido che ci spiega quali sono gli interventi all’avanguardia nell’ambito della procreazione medicalmente assistita e fino a che punto si può spingere la medicina oggi per aiutare le coppie ad avere un bambino.
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Intervista al Prof. Brian Dale, direttore del Centro di Fecondazione Assistita di Napoli
Il CFA Centro di Fecondazione Assistita, in via Tasso, 480 è diretto dal Prof. Brian Dale, il biologo al quale si deve l'introduzione della tecnica ICSI in Italia. Se consideriamo i cicli di fivet realizzati e i bambini nati ogni anno nel CFA è questo il centro che ha più “numeri” rispetto alla PMA a Napoli. Il Professore che abbiamo avuto l’onore di intervistare ci spiega perché tante coppie scelgono di rivolgersi ad un centro privato piuttosto che ad uno pubblico e le tecniche che in Campania è possibile realizzare solo in un centro privato come l’eterologa e il social freezing.
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