di Ida Palisi e Maria Nocerino
A Napoli sono circa 15mila le persone con disturbi psichici in cura ai servizi di salute mentale, e di queste circa 1700 sono minorenni. A ciò bisogna aggiungere un dato “sommerso” di circa 700 ragazzi all’anno che si rivolgono al pronto soccorso per situazioni di emergenza: disturbi psichici collegati all’abuso di droghe o di alcol.
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Su territorio della Asl Napoli 1 esistono 10 Unità Operative Complesse di Salute Mentale con competenza territoriale distrettuale. In ognuna delle UOSM ci sono un Centro di Salute Mentale (CSM), almeno un Centro diurno di riabilitazione psico-sociale (Cdr), una o più Strutture intermedie residenziali (Sir) e, in alcuni casi, un Centro per gli adolescenti. Nel Dipartimento ci sono inoltre un centro per i disturbi del comportamento alimentare, due ambulatori per il mobbing, tre servizi psichiatrici ospedalieri di diagnosi e cura, un servizio di tutela della salute mentale nelle carceri, una scuola sperimentale di formazione alla psicoterapia.
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L’Aquilone Services
Una cooperativa di reinserimento sociale creata da ex utenti della salute mentale: è questa l’esperienza della coop L’Aquilone Services. Nata nel 1993 dall’iniziativa di operatori sociali con diverse professionalità e giovani svantaggiati provenienti dal circuito del disagio psichico (in particolare del Centro diurno Aquilone), L’Aquilone Services è una cooperativa sociale di tipo B, socia del gruppo Gesco, che realizza attività finalizzate all’inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate anche attraverso borse lavoro e tirocini.
Il Bianchi si vende e il Gesù e Maria riaprirà la Uosm e la Sir
Riaprirà entro fine anno il servizio di salute mentale del presidio sanitario Gesù e Maria chiuso dai Nas nove anni fa per «gravi carenze strutturali». La struttura sanitaria, cui facevano capo alcune attività assistenziali della Seconda università degli Studi di Napoli e della Asl Napoli 1 Centro e che nel 2009 non risultò sicura per i pazienti e per il personale medico e infermieristico, sarà interessata da lavori di ristrutturazione che permetteranno di riaprire la Uosm e la Sir, che il Dipartimento di Salute Mentale aveva provveduto a spostare nell’ospedale Ascalesi e che ora prevede di riattivare con i fondi provenienti dalla vendita di una parte – quella non monumentale – dell’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, secondo quanto stabilito con la delibera n. 7 dell’11 gennaio 2018.
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Parla la responsabile della Neuropsichiatria infantile dell’Asl Luisa Russo
Garantire il diritto alla salute mentale dei bambini, investendo sulla prevenzione prima che sia troppo tardi per affrontare problemi che si porteranno dietro da adulti. Questa la priorità per Luisa Russo, responsabile dell’Unità di Neuropsichiatria infantile nonché del Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale in età evolutiva dell’Asl Napoli 1 Centro, che ci parla del servizio diretto e gratuito a cui si possono rivolgere le famiglie di Napoli i cui figli, dalla prima infanzia ai 18 anni, mostrino un disturbo psichico.
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La maggioranza delle persone comincia ad avere i primi disturbi nell’età evolutiva, secondo il professor Bernardo Carpiniello presidente della Società Italiana di Psichiatria, direttore della Clinica Psichiatrica della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e Professore Ordinario di Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Cagliaritano.
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Sono oltre 3300 gli alunni dai 3 ai 18 anni delle scuole statali e comunali di Napoli che vivono una disabilità mentale e i disturbi più comuni sono l’autismo, i deficit dell’apprendimento, i disturbi del comportamento, il ritardo mentale. Tutti casi registrati e certificati ai sensi della legge 104/92 e della legge 170/2010. Emerge dalla ricerca (“Studenti con disabilità e Dsa nelle scuole napoletane del I ciclo: una ricognizione”, resa pubblica il 15 febbraio a Palazzo S. Giacomo), promossa dal Comune di Napoli, attraverso gli assessorati alla Scuola e alle Politiche sociali, in collaborazione con l’Asl Napoli 1 Centro e realizzata grazie al contributo dei circoli scolastici della città.
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La schizofrenia è una malattia a esordio giovanile: può manifestarsi già nella prima infanzia e in genere esordisce durante la pubertà e l’adolescenza. “Il segno più importante per riconoscere la schizofrenia è il ritiro sociale. Quando una ragazza o un ragazzo abbastanza inserito nel suo gruppo incomincia ad auto-emarginarsi - e spesso viene aiutato dal gruppo con atti di bullismo – allora bisogna allertarsi. Si ritira, inizia a non intendere più bene ciò che avviene intorno, la realtà oggettiva si confonde con la soggettiva…”.
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Intervista a Giovanni Biggio
“Il cyberbullismo è diventato un fenomeno devastante, basti pensare che alcuni – e non sono pochi nel mondo – ragazzini e ragazzine all’età di 12-14 anni si suicidano”. Parla Giovanni Biggio professore ordinario di Neurofarmacologia nell’Università di Cagliari.
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Intervista ad Andrea Fiorillo
Un piano d’azione promosso dalla Sips (Società italiana di Psichiatria Sociale) per stilare documenti da condividere con gli organi preposti per ragionare sulle forme di psicopatologia contemporanee, come il cyberbullismo, il bullismo, la violenza di genere ed il femminicidio. Forme di psicopatologia che colpiscono sempre più anche i giovanissimi e che pongono la necessità di intervenire preventivamente.
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Intervista a Luciano Gualdieri
Il dott. Luciano Gualdieri, dal 2004 responsabile dello sportello per la Salute degli Immigrati della Asl Na1 sito nell'Ospedale Ascalesi, racconta quali sono le patologie maggiormente diffuse tra chi ha realizzato un lungo viaggio, in particolare sviluppate in seguito ai traumi psicologici.
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Il bel corto documentario “Tutto e niente: la normalità sospesa” fotografa la percezione della follia e della normalità oggi, a 40 anni dalla legge Basaglia. Il video è il risultato di un progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato dal sociologo visuale Marco Rossano tra novembre 2017 e fine febbraio 2018 con 28 studenti dell’istituto Q. O. Flacco di Portici.
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Servizi in sofferenza, scarsità di risorse e, quindi, incapacità di rispondere alle esigenze del territorio e di intercettarne di nuove. Questo il quadro della situazione della salute mentale in regione Campania che emerge dai “Quaderni di Epidemiologia Psichiatrica” (n. 1/2017), in cui si evidenzia quanto già sottolineato più volte dal direttore del Dipartimento della Salute Mentale dell’Asl Napoli 1 Centro Fedele Maurano: all’assistenza psichiatrica viene assegnato appena il 2,4% della spesa sanitaria regionale, meno della metà di quanto dovrebbe essere per legge (5%).
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“Matricola zero zero uno”: la fotografia dell’OPG di Aversa prima della dismissione
“Zero, zero, uno”. Il 27 ottobre 2014, alle otto e trenta del mattino il magistrato Nicola Graziano entra sotto mentite spoglie nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa per restarci 72 ore e percorrere un viaggio intimo e intenso attraverso la follia. Con lui l’amico fraterno Nicola Baldieri, fotoreporter che immortala quello spaccato di storia vergognoso che avrebbe chiuso per sempre il 31 marzo 2015.
Anna, Davide e Giovanni e la lotta contro il pregiudizio nei confronti della salute mentale
Cosa significa avere un disagio mentale? E se fosse la Società a determinare un disagio nelle persone più doloroso della patologia stessa? Il cortometraggio Io (NON) ci metto la faccia! che vede protagonisti Anna, Giovanni e Davide, é finalizzato a sensibilizzare contro il pregiudizio nei confronti delle problematiche psicologhe e psichiatriche.