Lui si chiama Ivan: ucraino di 35 anni vive per strada, un passato burrascoso alle spalle, oggi ha superato il suo problema di dipendenza da sostanze, ma continua a frequentare il Drop-in di via Maddalena, che definisce “la casa che non ha”. Lei si chiama Rosa, giovane napoletana senza dimora, ha problemi di dipendenza: le sue giornate trascorrono nel circondario della Stazione centrale dove vive con il compagno, anche lui senza tetto. Per lei, la struttura dell’Asl gestita da Gesco è tutto: lì può fare una doccia calda, contare su indumenti puliti e un pasto, ma soprattutto essere supportata a livello psicologico.
Luigi De Matteis ci parla del servizio di bassa soglia che sta alla Stazione
“Prendiamo in carico la fragilità sociale: migranti, senza dimora, persone con problemi anche di salute mentale, per le quali la dipendenza è un ulteriore elemento disagio”. A sottolinearlo è Luigi De Matteis, referente pubblico del Drop-in, la strutturadell’Asl Napoli 1 Centro gestita da Gesco con la cooperativa sociale Dedalus nel cuore della Duchesca, a due passi dalla Stazione Centrale di Napoli.
Ernestina Servo, coordinatrice del Drop-in e dell’Unità mobile di strada
“Il Drop-in ogni giorno registra 60,70 accessi per un totale di circa 1200 persone assistite nel 2017 e un totale di 15mila interventi realizzati tra Drop-in e Unità mobile di strada. Gli utenti sono principalmente senza dimora, persone che vivono per strada, soprattutto stranieri provenienti da Nord Africa ed Europa dell’Est”.
Parla il responsabile del servizio dell’Asl Napoli 1 Centro Vincenzo Bellopede
L’Unità mobile di strada è il servizio gestito da Gesco per l’Asl Napoli 1 Centro legato al Drop-in: si tratta del camper che gira di giorno tra centro e periferia, dalla Stazione centrale a Scampia, facendo prevenzione e riduzione del danno sanitario e sociale. Ce ne parla il responsabile pubblico Vincenzo Bellopede: “Andiamo tra le persone che vivono per strada, ne raggiungiamo circa 150 al giorno.