Vi proponiamo in esclusiva nei mesi estivi, uno per week-end, alcuni dei racconti di viaggio appositamente elaborati da giornalisti e scrittori per agendO 2014, l’agenda che Gesco edizioni dedica ogni anno ad un tema diverso e pubblica a sostegno di un progetto sociale.
Questa settimana andiamo a Berlino con Raffaella R. Ferré
Chi torna da Berlino parla di cantieri e di nuove costruzioni. Ne parla bene. Non ha lamentele da fare su blocchi del traffico: perché cantieri e costruzioni non ostacolano la vita, anzi, la vita stessa sembra tutta un fabbricare e mettere a nuovo anche il passato, basta far un giro a Nikolaivirtiel, il quartiere di origini medievali quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito negli anni Ottanta, per dirselo. Edifici moderni a pannelli prefabbricati che raccontano: alla vista siamo uguali ai pochi palazzi scampati alle bombe perché una guerra la si può toglier via dai muri senza per questo negarla alla coscienza, e siccome la coscienza è la strada da seguire, forse il posto giusto per la memoria è lì, nei sampietrini d’ottone di certi marciapiedi che portano scritto il nome di chi viveva qui e il luogo in cui la sua vita è finita. Il perché è noto. Le chiamano stolpersteine, pietre d’inciampo, le ha pensate l’artista Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, di gruppi etnici e religiosi ritenuti indesiderabili dal regime. Si ricorda il passato davvero solo quando lo si può riutilizzare nel presente, farne tesoro: lo sa la East Side Gallery, il tratto del Muro lungo quasi un chilometro e mezzo, galleria d’arte all’aperto che ospita oltre cento dipinti murali originali e dice quello che un libro di storia non farà mai: che qui si è vissuto, mentre quelli che oggi sono i fatti erano ancora da venire, e i fatti e la vita possono correre assieme, certo, ma l’uno non può sapere dell’altro, se non in pochi, rari momenti fortunati. E quando ciò avviene, anche il “dente bucato” della città, la Gedächtniskirche, la chiesa della commemorazione del Kaiser Wilhelm rovinata delle bombe, diventa monumento che celebra la pace e la riconciliazione. È allora che Berlino sta alla vita come i trent’anni ad una donna: quando ti sembra di aver fatto molte cose e di poterne ancora fare, e sei sicura di te anche se il tuo futuro può apparirti incerto e il ricordo del passato spaventarti: non cerchi più ragioni in loro. Sei esattamente quella che sei. E Tempelhof, il vecchio aeroporto, «la madre di tutti gli aeroporti» come lo definì Norman Foster, il luogo famoso in tutto il mondo perché qui atterravano i voli del ponte aereo del 1948, diventa un parco al contrario di quello che avviene altrove, dove il progresso passa per il cemento. Qui c’è il verde, l’aria, è più grande di Central Park a New York, e puoi correre sui pattini o affittare una bicicletta o far volare un aquilone. Dall’altra parte della città un complesso di otto cortili del 1700 è stato restaurato: sono gli Hackesche Höfe, ci trovi abitazioni private e botteghe artigiane e locali, lavoro, gastronomia, teatri. La costruzione, il cantiere e l’appunto di memoria da un lato, le linee del tram e gli autobus a due piani, i mercati e i negozi di vintage, i ristoranti indiani tra l’est e l’ovest, che distingui dagli spazi o dall’alto della Fernsehturm, la Torre della televisione alta, si dice, 365 metri, uno per ogni giorno dell’anno, questa è Berlino e tu ci sei dentro: ce la fai, ce l’hai fatta, ce la farai.
Raffaella R. Ferrè
Consigli di Viaggio:
La Fernsehturm è a pochi passi dalla S+U Bahn di Alexanderplatz, come Nikolaiviertel: basta scendere per Rathausstrasse. Per vedere la Est Side Gallery bisogna prendere la U-Bahn - linea 1 fino a Warschauer Straße, oppure scegliere la stazione ferroviaria di Ostbahnhof. La Gedächtniskirche, da visitare di sera quando si illuminano di blu i blocchi di vetro, si trova in prossimità della U-Bahn Kürfurstendamm, mentre per arrivare a Tempelhof si prende la linea 6 della U-Bahn fino alla statione di Tempelhof o Paradestraße e poi si cammina per 5 minuti fino all’entrata principale.Gli Hackesche Höfe sono, invece, poco distanti dalla fermata della S-Bahn di Hackescher Markt.
Nel 2014 agendO è stata dedicata alla Terra. E’ in preparazione agendO 2015 che sarà dedicata al Cibo e uscirà a settembre.
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