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Giovedì 3 Dicembre 2020




Non si tratta solo di migranti

Il diritto d’asilo. Report 2019- Fondazione Migrantes

migranti e diritto d asiloPer il terzo anno consecutivo la Fondazione Migrantes pubblica un lavoro specifico sui diritti dei rifugiati e richiedenti asilo e i rifugiati facendosi guidare dal messaggio di papa Francesco per la 105 giornata mondiale del migrante e del rifugiato intitolata “Non si tratta solo di migranti”, ma appunto di tutti noi, dell’idea di umanità che abbiamo.

Il rapporto è stato presentato a Napoli all’Università Orientale il 29 gennaio 2020, in un incontro moderato da Adele Del Guercio, ricercatrice presso l’Orientale, da Chiara Marchetti, curatrice docente dell’Università di Milano e operatrice Ciac Onlus ha vistro gli interventi di: Simona Talamo, responsabile della Less Onlus per lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del Comune di Napoli, Stella Arena, avvocato, esperta nella difesa dei diritti dei migranti collabora come volontaria con lo sportello per i migranti dell’ex OPG, Mimma D’Amico del Centro Sociale ex Canapificio, Sprar di Caserta.

Ciò che ha segnato l’annus horribilis per le migrazioni è stata l’attuazione del cosiddetto “decreto sicurezza” (d.l. 113/2018, convertito in legge 132/2018), con una delle sue principali disposizioni ha abrogato il permesso per motivi umanitari. Tale permesso aveva rappresentato per anni, insieme allo status di rifugiato previsto dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e alla protezione sussidiaria introdotta dal diritto dell’Unione Europea, una delle forme di attuazione del diritto d’asilo sancito dalla nostra Costituzione. “Il permesso umanitario nel Testo unico sull’immigrazione (il D.Lgs. 286/1998) – spiega l’avvocato Arena – era considerato la valvola di sicurezza del sistema di accoglienza. A tutti quei soggetti a cui non veniva riconosciuto l’asilo politico perché non riuscivano a dimostrare o semplicemente ad esplicitare le persecuzioni e le violenze avevano subito nel proprio paese o che non vedevano tutelati i diritti fondamentali nel paese d’origine come quello alla salute, ad esempio erano malati di epatite o di tubercolosi, veniva riconosciuto questo permesso umanitario che raccoglieva una serie di vulnerabilità. Ora a questi soggetti non viene riconosciuto alcun tipo di permesso e quindi diventano irregolari spesso essendo i soggetti più fragili”.

“Dopo il decreto Sicurezza – spiega Simona Talamo - c’è stato un grande cambiamento nel sistema di accoglienza, in particolare per quanto riguarda gli Sprar non è possibile più accogliere né richiedenti asilo né protetti umanitari quindi lo Sprar è dedicato solo a chi ha la protezione internazionale, circa il 10% dei richiedenti asilo. C’è stato, quindi, un grande cambiamento in negativo perché molte che prima avevano chiesto la protezione e potevano usufruire di un sistema unico oggi invece vengono messi in strutture di accoglienza inadeguate come i Cas invece di alimentare il circuito virtuoso degli Sprar, inoltre l’altro impatto negativo è stato quello dell’abolizione della protezione umanitaria che dava un riconoscimento sul territorio a molte persone che facevano un percorso di integrazione. La protezione umanitaria è stata abrogata dal decreto e quindi queste persone, che sono circa il 40% dei riconoscimenti precedenti, tra i quali molte persone che paradossalmente lavorano e studiano ed erano integrate sul territorio, si vedono denegate e si trovano in una situazione di illegalità. Esemplare la storia di un ragazzo, vittima di violenze in Libia, che aveva fatto un percorso di studio e aveva un contratto a tempo indeterminato che si è visto rifiutare il permesso e quando l’ha saputo è svenuto e abbiamo dovuto chiamare l’autoambulanza. Bisogna seriamente riflettere sul fatto che l’Italia si rende responsabile di provocare ulteriori traumi a persone già traumatizzate invece di proteggerle. Ci auguriamo che venga proposta in Parlamento una modifica se non un’abrogazione del decreto Sicurezza che non ha fatto altro che creare insicurezza sui territori”.

Alessandra del Giudice

Leggi la sintesi del Rapporto: https://www.migrantes.it/wp-content/uploads/sites/50/2019/11/CS_22_2019.pdf

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