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Giovedì 24 Settenbre 2020




La prima Orchestra di donne arabe: il debutto a Napoli

cover primo pianoIl linguaggio universale della musica contro ogni discriminazione e violenza. Questo è il messaggio che vogliono lanciare le Almar'à, la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo in Italia, formata da musiciste provenienti da diversi paesi del mondo. Il nome del gruppo deriva dall’arabo e vuol dire “donna con dignità”, e il loro, oltre ad essere un progetto musicale, è un’idea nata con l’obiettivo di sensibilizzare su pregiudizi e stereotipi legati al mondo arabo. “L’Orchestra vuol rappresentare, nel suo insieme di donne diverse ma accomunate da una stessa voglia di riscatto, una bandiera di libertà contro qualsiasi violenza, estremismo e chiusura”, spiega il direttore Ziad Trabelsi.

L’orchestra è nata dalla collaborazione con la Fondazione Fabbrica Europa, racconta Ziad Trabelsi, già membro e compositore dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che, insieme a Mario Tronco, Pino Pecorelli, Leandro Piccioni, ha realizzato gli arrangiamenti del primo singolo “Rim Almar'à”, appena uscito e che sarà presentato in anteprima nazionale a Napoli, nell’ambito della V edizione della rassegna Il Suono della Parola 2019, in programma domenica 15 dicembre al Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in via dei Tribunali (ore 17).

“C’è un filo conduttore che lega tutte queste donne, così diverse tra loro, per mestiere e per provenienza, alcune vengono da paesi in guerra, molte non sono professioniste della musica ma hanno tutte attitudini e passioni – spiega il musicista e compositore di origini tunisine – Ed è la voglia di raccontare, attraverso il linguaggio universale della musica, la diversità come bellezza e come ricchezza del Paese, e non come minaccia e invasione, come invece ci vuole far intendere qualche ministro!”.

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Inizialmente, in fase di casting (il progetto è stato selezionato per un bando del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, attraverso MigrArti, e ha il sostegno della Fondazione Pianoterra), lo stesso Trabelsi aveva delle perplessità nel mettere insieme donne, generi e sonorità così differenti, ma poi si è dovuto ricredere: “Dall’incontro di tutte queste differenze, è nata una cosa davvero bella e originale, fatta di contaminazioni e mescolanze di stili, tradizione e innovazione, in cui ognuno ha cercato di mettere del proprio nel percorso collettivo”. È stato così che, attraverso questo incontro di cultura e per mezzo della musica come ponte di dialogo, è nata una esperienza innovativa, la cui importanza, come per altre iniziative simili (vedi l’Orchestra multietnica di Piazza Vittorio), va ben oltre l’aspetto squisitamente musicale.

“Oggi queste donne – sottolinea il direttore musicale delle Almar'à – rappresentano una bandiera di libertà contro qualsiasi forma di violenza perché l’unico modo per superare le barriere e mettere al centro i valori umani, è la convivenza tra gli uomini. E, in questo senso, la musica può essere un’arma contro il pregiudizio e le discriminazioni”. “La musica è un linguaggio universale – continua – può insegnarci ad andare all’unisono anche se parliamo lingue diverse. La musica è la salvezza del mondo, contro ogni razzismo”.

Questa musica suonerà per la prima volta a Napoli, dove verrà presentato in anteprima nazionale il primo videoclip dell’Orchestra Almar'à. “Un debutto importante – conclude Ziad Trabelsi – che avviene proprio a Napoli, una metropoli mondiale, la città di Sofia Loren, la donna che viene dal popolo e che è riuscita a toccare le stelle. Speriamo ci porti fortuna e porti fortuna soprattutto a queste donne”. 

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Il direttore Ziad Trabelsi

Cantante e compositore, nasce a Tunisi nel 1976 da una famiglia d’arte. Suo padre è stato un importante musicista e compositore dell’Orchestra araba della Medina di Tunisi. Nel 1994 si diploma al conservatorio e nel 2002 approda a Roma diventando membro e compositore dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Compone musiche per cinema e teatro, fra cui il film L’Orchestra di piazza Vittorio di Agostino Ferrente, Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta, I fiori di Kirkuk di Fariborz Kamkari. Con Pino Pecorelli produce e compone la musica di Bab al Samah di Francesco Sperandeo premiato per la migliore musica al Taormina Film Festival, e il film Pizza e Datteri di Fairouk Faribouz. Nel 2009 avvia il progetto musicale e di ricerca Carthage Mosaik, con la produzione artistica di Peppe d’Argenzio e Pino Pecorelli e due anni dopo pubblica Contemporary Maghreb. Nel 2014 crea il progetto Arabesk Group composto da musicisti di Tunisia, Marocco, Algeria, Libia, Egitto, Palestina e Iraq. Nel 2015 lavora con Paolo Rocca al progetto Romarabeat, un connubio musicale tra la tradizione araba e quella dei Balcani. Ultimamente è impegnato nell’apertura della prima scuola di oud a Roma, il Dar al sud. 

Il Suono della Parola e il singolo “Rim Almar'à”                          

Il racconto con parole e musica dell’Orchestra Almar’à chiuderà la rassegna Il Suono della Parola, prodotta dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, a cura di MiNa vagante, con il sostegno della Regione Campania e il patrocinio del Comune di Napoli (l’appuntamento è per domenica 15 dicembre alle 17 presso il Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco). Sette delle tredici musiciste dell’Orchestra parleranno delle loro esperienze nell’incontro condotto da Lorenzo Pavolini e, a seguire, presenteranno alcuni brani del loro repertorio: Sana Ben Hamza (darbuka), Silvia La Rocca (flauto), Eszter Nagypal (violoncello), Sade Mangiaracina (piano), Hana Hachana (voce), Kavinya Monthe Ndumbu (voce), Yasemin Sannino (voce ), con Ziad Trabelsi (direttore musicale). In questa occasione, sarà presentato il primo singolo intitolato “Rim Almar'à”, accompagnato dal videoclip realizzato dal regista Francesco Cabras, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti disponibili.

Maggiori informazioni qui: www.turchini.it; www.facebook.com/ilsuonodellaparola/

Maria Nocerino

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