In una notte il racconto di una città inclusiva che vuole abbattere i muri. La Notte d’arte 2019 vede protagoniste tutte le realtà no profit che si prodigano durante l’anno per superare le barriere.
Il format ideato e promosso dalla Seconda Municipalità per la valorizzazione culturale della città, si arricchisce di un chiaro intento sociale. Tema della manifestazione è l’abbattimento di tutti i muri, per annullare le distanze, le differenze e le discriminazioni. La notte dell’arte non è solo un evento culturale che coinvolge tutto il centro storico, ma vuole essere la testimonianza vibrante del tessuto sociale napoletano. “Il tema di quest’anno è assolutamente attuale: l’inclusione - spiega la neo assessora alle politiche sociali Eleonora di Majo -. Il centro storico inclusivo ed accogliente è costituito da un tessuto meticcio e ricco di associazioni che cercano di migliorare il territorio. La notte dell’arte celebra il lavoro quotidiano di queste realtà. La vita culturale del territorio è il più forte antidoto alla violenza”.
“Il percorso della Notte d’arte 2019 - Break Napoli è il momento finale di un progetto, con una forte connotazione figurativa: la trasformazione di un confine che divide in un ‘fine con-diviso,’ che unisce quartieri diversi della città, annessi all’interno di una sola area urbana, ricca di storia e arte – spiega Francesco Chirico, presidente della Seconda Municipalità -. Il messaggio di inclusione e di rottura di tutti i muri, rappresentato in maniera visiva e riproposto dagli artisti durante questa speciale ‘Notte d’Arte’, è emblema di un desiderio di unione insito nella città di Napoli e nei suoi abitanti. A questo richiamo hanno infatti aderito musei e chiese del territorio, istituti come il Liceo Genovesi, il Pimentel Fonseca e il Vittorio Emanuele II-Garibaldi e tantissime attività commerciali che prorogheranno gli orari di apertura. Tra questi, il Regio Conservatorio di Napoli San Pietro Majella, il Museo di Cappella di Sansevero, Palazzo Venezia e il Museo di San Domenico Maggiore, solo per citarne alcuni”.
“La Notte d’arte ha scelto il tema dell’inclusione, particolarmente caro alla Municipalità che la organizza – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Napoli Eleonora De Majo. - A questa edizione associa una bellissima allegoria: Spaccanapoli come Break Napoli, alludendo ai muri che non ci piacciono e all’idea di abbatterli. Un’azione che la città di Napoli porta avanti tutti i giorni, rompendo i muri, annullando distanze e differenze, soprattutto nel centro storico dove convivono tante comunità che rappresentano un esempio pratico di inclusione e di vita in sinergia. In questo momento storico, Napoli è un modello in questo senso. La Notte d’arte 2019 parla di solidarietà, attraverso associazioni che lavorano ogni giorno nel campo, e si rivolge davvero a tutti”.
L’organizzazione di Break Napoli, settima edizione della Notte d’arte, è a cura di Francesco Chirico, Presidente della Seconda Municipalità, di Marino D’Angelo, presidente dell’Associazione “Abili Oltre” e di Giacinto Palladino, Presidente di “First Social Life”, la direzione artistica è affidata all’attore, regista e autore napoletano Gianfranco Gallo.
“La centralità del tema di questa Notte d’Arte è nella scelta, per il palco principale, di dare spazio alle associazioni no profit che hanno aderito e sposato il messaggio di inclusività lanciato da Break Napoli - spiega Marino D’Angelo. – Tutti gli artisti presenti si uniscono intorno a un ideale cerchio di inclusione verso i partner che porteranno le proprie testimonianze sul main stage di piazza del Gesù. Amref, l’UICI - Unione Italiana Ciechi, Migrarti, Ossigeno per l'informazione, Arcigay e Mygrants avranno modo di dialogare con la città da un luogo privilegiato. Saranno inoltre numerose le iniziative che permetteranno una vera azione sinergica con la città. Tra questi, il pingpong per ciechi nella Chiesa di Santa Chiara e lo spettacolo per Amref in piazza San Domenico Maggiore, dove sarà presente un gazebo di Poste Italiane per un annullo filatelico dedicato. Solo in occasione della Notte d’arte si potranno ritirare, fino a esaurimento e al solo costo del francobollo, le cartoline con annullo filatelico dedicato che riportano le opere di artisti e poeti, con versione in braille. Nella nuovissima Casa di Vetro, a Forcella, saranno proiettati dalle 19, e in maniera continuativa, i corti del Festival MigrArti. Una notte che, di fatto, stringe la città in un desiderio di futuro di tutti e per tutti”.
“Spaccanapoli è una linea di congiunzione tra il cuore e il ventre di Napoli, con le sue espressioni culturali, materiali e immateriali – spiega Giacinto Palladino, presidente di First Social Life. - Con la Notte d’Arte 2019 proponiamo, da un lato, di valorizzare la creatività che dal centro storico di Napoli prende vita e, dall’altro, di rafforzare e rimarcare il grande senso di comunità aperta a tutte le genti che “spaccanapoli” rappresenta. Le personalità che hanno aderito a questo importante evento che si rinnova con la loro musica e con tutte le altre forme d’arte ci aiutano a lanciare il messaggio di pace, di contaminazione culturale, di accoglienza per il superamento e l’abbattimento di ogni tipo di ostacolo allo sviluppo umano, siano esse paura o povertà, lavoro o fragilità. Vogliamo lavorare perché ogni tipo di diversità sia inclusa, perché ogni barriera venga rimossa. Siamo a Napoli perché questa città più di altre è pulsante di energia e vuole rimuovere ogni bruttura, ogni male”.
“Abbattere i muri, costruire dei ponti. La nostra partecipazione alla Notte d'arte di Napoli, punta a lanciare un ponte verso l'Africa – conclude il Presidente di “Amref Health Africa” in Italia, Mario Raffaelli. - Quel continente che per molti anni è stato considerato "povero ma buono”, ed oggi è visto da molti come terra di “conflitti e invasori”. Saremo a Napoli per ribadire che l'Africa non può esser considerata terra di problemi, ma un continente ricco di soluzioni. Che l'Africa non si attende la nostra carità, ma il nostro rispetto. Siamo qui per continuare a ribadire che la salute del mondo, passa per la salute dell'Africa. Quale luogo migliore per ribadirlo se non Napoli, crocevia, e laboratorio quotidiano di incontro tra culture. Per questo ci auguriamo che la Notte d'arte sia un po' anche Notte d'Africa. Un grazie a tutti coloro che, per la seconda volta ci hanno voluto come partner solidale e beneficiari della raccolta fondi di questa importante notte”.
Scopo di questa speciale notte napoletana è mettere sotto i riflettori i 77 muri che ancora dividono città, paesi, culture. Troppi per il 2019, non abbastanza da fermare chi vuole abbatterli.
“Per chi non vede è sempre un mondo complicato da esplorare – spiega Domenico Vitucci, rappresentante UICI. - Da responsabile di un servizio di audiolibri attraverso il quale diversi donatori di voce ci permettono di studiare, donandoci dei libri, ho riflettuto: è attraverso le attività quotidiane che portiamo avanti l'abbattimento dei muri. In questa notte d'arte abbattiamo i muri di chi vede e ci integriamo con un doppio messaggio”.
Qui il Programma completo: http://abilioltre.org/wp-content/uploads/2019/12/BREAK-NAPOLI_program.pdf
Le realtà sociali coinvolte nella notte dell'arte
AdG